Marcello Evangelista
«Non ci è certo sfuggito il fatto che, forse per la prima volta dopo tanti anni, il direttore generale in prima persona si sia rivolto ad ogni dipendente della Ast di Macerata, chiamando tutti indistintamente “colleghi”». Sono le parole del segretario regionale della Uil-Fp Marcello Evangelista e del segretario territoriale Andrea Santavicca sul fronte della contrattazione decentrata dell’Ast Macerata che in questi ultimi tempi vede le delegazioni di parte pubblica e quella di parte sindacale confrontarsi su temi cruciali. «Dopo la firma dei contratti integrativi – aggiungono – la nuova direzione continua ad incontrare i sindacati per affrontare specifiche materie demandate alla contrattazione decentrata che riguardano il personale della dirigenza sanitaria, delle funzioni locali e del comparto che proprio nei giorni scorsi ha sottoscritto l’accordo che definisce il nuovo regolamento per la mobilità interna».
«Molte le novità introdotte – spiegano i sindacalisti – tutte particolarmente attese per chi vorrà spostarsi per una motivazione professionale o per mere esigenze personali all’interno della stessa Azienda. Una nuova scommessa che riparte con questa sirezione anche se in verità molti sono i dipendenti che ormai da tempo non credono più che sia possibile una gestione davvero trasparente ed efficiente anche per questo specifico Istituto contrattuale che in passato ha fatto registrare i maggiori malumori. In base a quanto concordato chi ha aspettative in merito appena uscirà l’avviso interno dovrà presentare la propria istanza da cui scaturirà una graduatoria di merito a cui questa amministrazione si è impegnata ad attingere ogni qualvolta deciderà di ricoprire un posto vacante in base al fabbisogno previsto».
Il direttore dell’Ast Marco Ricci
La direzione Ast ha poi annunciato l’avvio dei tavoli tecnici già previsti anche dalle passate direzioni «ma che non erano mai stati attuati», dice il sindacato. I tavoli serviranno «per definire specifici istituti contrattuali che ci stanno da sempre molto a cuore come ad esempio una nuova regolamentazione sull’orario di lavoro che permetterà di disciplinare meglio e adeguare alle vigenti normative contrattuali tutto ciò che riguarda ferie, permessi, turni. E soprattutto anche di poter mettere a punto una procedura aziendale condivisa per la gestione della assenze improvvise e di quelle lunghe che sono la principale causa per cui spesso si è costretti a far saltare i riposi al personale o a richiedere rientri improvvisi o turni aggiuntivi che, a seconda dei casi, comporteranno il pagamento in regime di straordinario o prestazione aggiuntiva o, viceversa, il recupero delle ore in più lavorate che da sempre rappresenta un fenomeno difficile da contenere e controllare. Fondamentale sarà il confronto sul piano del fabbisogno del personale e sul piano occupazionale già preventivati e che fino ad ora, con le passate direzioni, le organizzazioni sindacali, tutte, non sono riuscite ad ottenere. Tutti temi imprescindibili su cui confrontarsi con questa nuova direzione ma anche e soprattutto con i servizi preposti come quello delle professioni sanitarie che si è finora sempre sottratto. E’ importante che si faccia perché da ciò dipende, secondo il nostro punto di vista, quel benessere organizzativo che tutti vogliamo assicurare ai dipendenti e quella qualità dell’assistenza e dei servizi erogati all’utenza che, per il futuro, ci auspichiamo sarà migliore E’ proprio anche in questa ottica che abbiamo inteso sollecitare la direzione e spendersi fin da subito chiedendo la proroga almeno fino al mese di ottobre di tutti i contratti a tempo determinato presenti in Ast che sono in scadenza nel mese di aprile».
«Non ci è certo sfuggito il fatto che, forse per la prima volta dopo tanti anni, il direttore generale in prima persona si sia rivolto ad ogni dipendente della Ast di Macerata, chiamando tutti indistintamente “colleghi”, attraverso una lettera aperta in cui ciascuno, a prescindere dal ruolo svolto, è stato semplicemente messo a parte dei programmi e delle azioni che verranno messe in campo e si è sentito coinvolto in qualche modo nella realizzazione – sottolineano Evangelista e Santavicca Al centro c’è sicuramente il nuovo ospedale ma ci sono anche il potenziamento dell’informatizzazione, il potenziamento e l’implementazione delle Case della salute e degli ospedali di comunità, l’adeguamento e la messa in sicurezza dei presidi ospedalieri e in ultimo, ma non ultimo per ordine di importanza, anche il reclutamento del personale in funzione non solo della degenza ma anche del territorio attraverso la medicina di prossimità e, aggiungiamo noi, di una migliore e più efficiente organizzazione. Non a caso il nostro occhio è dato proprio sul reclutamento del personale. Tralasciando di proposito in questa occasione il richiamo sempre attuale che facciamo sempre sull’importanza e sulla necessità di ridefinire tutta la dotazione organica per renderla maggiormente adeguata ai bisogni assistenziali in primo luogo, non possiamo mancare di esprimere il nostro apprezzamento per il fatto che dopo tanti anni, finalmente, si sia deciso di colmare anche una particolare carenza. Quella dei dirigenti amministrativi che in questo contesto da anni viaggia a meno quattro unità. Una situazione al limite per una organizzazione che si propone di essere efficace ed efficiente oltre che produttiva. Una situazione che ha fatto spesso discutere e che ha fatto anche scalpore per il sistema dei doppi o tripli incarichi ad interim e qualche lauto stipendio di troppo. Oggi è tempo di revocarli senza indugio anche per dare spazio alle nuove professionalità e traguardare al meglio le future mete».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati