Il nuovo Mubi in quella che fu la Casa del custode
di Mauro Giustozzi
L’ex Casa del custode adesso ha un nuovo nome ed una nuova insegna che campeggia sulle facciate dell’edificio ristrutturato: Mubi Macerata – Museo di biodiversità e storia naturale. Diventerà presto un hub dedicato ad esposizioni e mostre temporanee, legato a filo diretto col Museo di storia naturale, ma non sarà la nuova sede dello stesso, che rimarrà nei locali di via Santa Maria della Porta. I quali restano comunque insufficienti per accogliere i visitatori e soprattutto effettuare attività scientifico-didattica.
La targa del Mubi
La palazzina che si trova ai giardini Diaz in una prima fase era stata indicata come sede dove traslare il museo dagli spazi attualmente occupati in centro. Una sorta di collegamento futuro delle attività che potrà essere portato avanti con iniziative che saranno individuate per rendere funzionale anche l’edificio restaurato. L’associazione Amici del Museo e il Comune di Macerata in questi mesi hanno avuti incontri frequenti per individuare una soluzione ed un percorso che tenesse assieme da un lato la necessità di utilizzare la Casa del custode ristrutturata i cui lavori si sono conclusi da oltre un anno e mezzo e dall’altro potenziare l’attività espositiva e didattica in spazi adeguati del Museo di storia naturale, meta oltre che di visitatori legati al movimento turistico anche di molte scuole durante tutto l’anno. Alla fine ha prevalso l’indicazione di un hub da utilizzare come una sorta di sede distaccata dove organizzare iniziative, allestire esposizioni, mostre legate alle attività portate avanti sempre dal Museo di storia naturale.
Mubi dovrebbe vedere l’apertura in tempi piuttosto ravvicinati: con una determina dell’amministrazione comunale si è proceduto all’assegnazione di una fornitura e posizionamento di due insegne in lamiera zincata, taglio laser e verniciate da parte della ditta Lb Comunicazione di Luca Ballesi per un importo complessivo di 3.660 euro. Fornitura che è stata realizzata e già installata sia nella parte frontale del manufatto che guarda verso i giardini pubblici che nella parte sottostante di via Cadorna.
Resta in piedi invece il nodo legato agli spazi occupati attualmente dal Museo di storia naturale in via Santa Maria della Porta dove l’esposizione si articola in cinque sezioni paleontologia, mineralogia, vertebrati, malacologia, entomologia disposte su due piani. Il problema più volte evidenziato dall’associazione Amici del Museo, che collabora col Comune all’apertura del sito, sono gli spazi ridotti in cui viene svolta in particolare l’attività scientifica in occasione della visita delle scolaresche. Oltretutto gli attuali 200 metri quadrati disponibili per l’esposizione al pubblico non consentono di mettere in mostra completamente il tanto materiale accumulato dal 1993, i reperti raccolti, acquistati o ricevuti in dono durante oltre 30 anni d’attività. L’obiettivo, adesso che il Museo di storia naturale resterà in centro, è quello di ampliarne gli spazi per favorirne l’attività divulgativa.
Ex Circolo Giardini Diaz che bellezza!
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