Diminuiscono i rimborsi, analisi a rischio.
L’appello dei sindaci del cratere
«Serve una deroga, intervenga la Regione»

SALUTE - Con l'entrata in vigore dei nuovi tariffari, ci saranno tagli fino al 70% sui rimborsi per diversi servizi di assistenza. Per questo l'Unione montana dei Monti Azzurri ha firmato un ordine del giorno per chiedere a al governo il dietrofront o un intervento di Palazzo Raffaello: «Si sospendano i Lea per i territori colpiti dal terremoto»

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Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione montana dei Monti Azzurri

di Monia Orazi

Nuovo decreto tariffe sui livelli essenziali di assistenza, laboratori di analisi biocliniche a rischio, alcuni servizi a beneficio delle aree interne potrebbero essere tagliati, oppure se i laboratori non riusciranno a coprire i costi, anche i pazienti esenti potrebbero dover pagare le analisi di tasca propria, se le istituzioni non interverranno. A richiamare l’attenzione sulla problematica è il consiglio dell’Unione montana dei Monti Azzurri, guidato dal presidente Giampiero Feliciotti, che con un ordine del giorno votato dai sindaci dell’ente montano, chiede al governo di non applicare le nuove tariffe, nelle zone del cratere.

L’ordine del giorno ricostruisce l’attuale situazione: «I nuovi tariffari Lea (livelli essenziali di assistenza) vennero stabiliti nel 2017 dall’allora ministro della salute Lorenzin, senza poi essere resi attuativi. L’attuale governo li ha resi attuativi, tanto che, in assenza di ulteriori slittamenti, entreranno in vigore dal prossimo 1 aprile, colpendo anche i laboratori privati di analisi biochimico-cliniche. Le nuove tariffe sanitarie vedranno un ribasso di rimborso/compartecipazione in media del 48%, con picchi del 70% ad esempio per B12 (dagli attuali E 10 a E 3). La maggior parte dei privati accreditati in assenza di accordi alternativi dovranno sopprimere alcuni servizi, non riuscendo a reggere all’impatto di un taglio delle tariffe del 50%». Nell’ordine del giorno Feliciotti ed i sindaci lanciano il rischio che i laboratori del territorio interno, non riescano più a garantire i servizi legati alle analisi cliniche, di cui usufruiscono tanti anziani: «La Proavis srl e la Croce Bianca di Mogliano non riusciranno più a sostenere gli ulteriori costi che da sempre si accollano per raggiungere con il proprio personale le zone interne, come quelle di Monte San Martino, Penna San Giovanni, e altri centri limitrofi; le suddette zone interne, facenti parte del cratere sismico e quindi già soggette a spopolamento, saranno private di un servizio importante che riguarda soprattutto le persone anziane».

L’ordine del giorno sarà inviato a governo nazionale e Regione Marche, i sindaci chiedono una deroga alle tariffe dei nuovi Lea, per le zone terremotate: «Si chiede al Governo italiano di non rendere attuativi, per le zone del cratere sismico, i tariffari Lea stabiliti nel 2017. Si invita la Regione Marche, nel caso in cui i suddetti tariffari vengano resi attuativi in tutto il territorio nazionale, a prevedere una deroga per le zone interne del cratere sismico, provvedendo, come già hanno fatto alcune regioni italiane, ad integrare le tariffe per renderle tali da consentire la prosecuzione dei servizi attualmente svolti dai laboratori privati di analisi biochimico-cliniche».



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