Il presidente della Provincia Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi
Il “lodo” Parcaroli supera lo scoglio dell’assemblea dei sindaci dell’Aato 3: oggi a larga maggioranza (a favore i rappresentanti degli Enti che detengono il 61% dell’e quote) è stata approvata la proposta di utilizzare la società Sì Marche aprendola alla partecipazione dei Comuni e delle società di gestione delle rete idrica e dei Comuni. Contrari i sindaci di Civitanova, Pieve Torina, Corridonia, Morrovalle, Fiuminata: in buona sostanza si tratta delle municipalità guidate (o largamente rappresentate come nel caso della cittadina rivierasca che ha come primo cittadino l’azzurro Fabrizio Ciarapica) da esponenti di Fratelli d’Italia.
Il primo dato è dunque la presenza di una larga maggioranza di sindaci a favore del mantenimento del controllo pubblico del servizio idrico e a votare per l’intesa oggi sono stati tra gli altri i sindaci di Macerata, di Recanati, San Severino, Tolentino, Osimo, Porto Recanati Castelfidardo, Numana, Sirolo, Filottrano, Treia, Montecassiano e Castelsantangelo sul Nera. C’erano anche i professionisti protagonisti degli ultimi incontri (Roberto Camporesi, Alessandro Morini, Leonardo Archimi) e l’avvocato Maurizio Boifava che era stato incaricato da Aato 3 di redigere un parere sui percorsi possibili. Boifava ha detto che il percorso scelto non è “blindato” e che occorrerebbe un parere preventivo della Corte dei Conti o il previo scorporamento dei servizi idrici delle varie municipalizzate con successive fusioni societarie. Percorsi che – è stato rilevato da chi ha votato per l’accordo – porterebbero a non rispettare i termini per evitare la messa a gara della gestione. Altro elemento ben visibile: a fronte della proposta Parcaroli non ce ne è stata un’altra, neanche dal fronte che dice di voler mantenere la gestione pubblica ma contesta la proposta Parcaroli. Tutte le società hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la società consortile, tutte esclusa l’Atac di Civitanova che è guidata dal presidente Massimo Belvederesi, conosciuto anche per essere il referente provinciale di Fratelli d’Italia.
Peraltro anche nelle riunioni convocate nelle settimane scorse dalle varie società di gestione per ratificare la proposta, le voci di dissenso si sono sempre alzate a cura dei rappresentanti di Fratelli d’Italia. Dunque sembra diventata una battagia di Fratelli d’Italia – il partito che ha indicato il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci alla guida dell’Aato 3 – contro quella maggioranza di sindaci che oggi ha ribadito la propria posizione. Come procederà la questione? Approvata la proposta Parcaroli, sarà ora il vertice amministrativo dell’Aato 3 – nel particolare il direttore Massimo Principi – a valutarne la fattibilità e ad esprimere la posizione ufficiale dell’Ambito territoriale idrico.
Di sicuro c’è un processo che è partito verso la gestione pubblica della risorsa idrica, resta da vedere nelle prossime settimane se il “partito del rinvio” adotterà qualche ulteriore iniziativa o si rassegnerà al volere della maggioranza. Osserva il presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi: «La proposta votata oggi dai sindaci è stata costruita dai tecnici nominati dalle società di gestione dell’idrico: i tecnici producono un risultato che è il documento citato sul quale credo si siano confrontati con i sindaci dei Comuni proprietari delle società. Non riesco a capire come alcuni sindaci poi vadano a votare contro una proposta costruita con l’ausilio dei tecnici nominati dalle loro società». Infine è utile ricordare le conclusioni di un recente atto dell’Aato 3: «l’assemblea dell’Ente ha stabilito che la costituenda società cui verrà affidata la gestione in house del servizio idrico integrato dell’alto 3 Marche avrà forma consortile».
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Un'ottima idea, così si ferma la privatizzazione dell' acqua! evitando di aumentare la bolletta cosa importante!
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Tutte le
società hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la società consortile,
tutte esclusa l’Atac di Civitanova che è guidata dal presidente Massimo
Belvederesi, conosciuto anche per essere il referente provinciale di Fratelli
d’Italia. Sarebbe interessante sapere perché dicono no, così magari si capirebbe meglio quelli che hanno detto” Sì”.
è la mania di mettere i privati, che fanno i loro “giusti” interessi, ma contro l’interesse pubblico.
Mi congratulo con l’amico Luca Patrassi per l’informazione e l’articolo. Ma è proprio il suo articolo che ho letto con attenzione che mi suggerisce alcune domande che, ovviamente, non rivolgo a Luca ma a chi mi legge. Mi sembra di leggere un racconto pirandelliano, più in particolare “Questa sera si recita a soggetto”. Mi spiego: non comprendo chiaramente chi sia il soggetto “decisore”. Qui si cita il Capocomico: l’Aato3 o la Provincia. Ora, l’unica cosa che comprendo è solo questa: i Sindaci dei vari Comuni prendono una posizione, spero, dopo aver almeno “ascoltato” ( almeno, suppongo) il proprio Consiglio comunale.Di qui una domanda, semplice e secca: i Sindaci di cui si parla, hanno ascoltato i propri Consiglieri? Da noi ma anche altrove. Ovvero ci sono almeno “indirizzi” dei vari Consigli comunali? Una seconda domanda che nasce dall’opportuno articolo di Cronache. Le altre testate non ne parlano ancora.Perchè?