La conferenza di presentazione con l’assessore Filippo Saltamartini
di Luca Patrassi
Avviato a Macerata il servizio di telemedicina nel reparto di Nefrologia guidato da Franco Sopranzi: consente di visitare e verificare, in tempo reale, le condizioni di salute dei pazienti affetti da insufficienza renale cronica e sottoposti a dialisi peritoneale domiciliare, senza che siano costretti a muoversi dalla loro abitazione.
Un servizio utile anche alle persone che vivono nelle aree del cratere sismico e dell’entroterra, più lontane dagli ospedali e che raggiunge pure i pazienti che effettuano il trattamento dialitico presso l’ospedale di Camerino.
Franco Sopranzi con Daniela Corsi
«E’ un giorno importante per tutta la nostra sanità e non soltanto per il reparto di Nefrologia e Dialisi», così Franco Sopranzi, direttore della città unità operativa della Ast di Macerata, nel corso della presentazione della prima applicazione della telemedicina. «Il rapporto tra l’ospedale e il territorio può essere migliorato attraverso strumenti che possono avvicinare i pazienti al proprio medico e la telemedicina è lo strumento più avanzato per fare i teleconsulti senza che il paziente si rechi in ospedale e questo aiuta il paziente a prendersi cura di se stesso con la sicurezza di avere comunque a disposizione un medico per la consulenza, oltretutto il supporto dei video è ad alta definizione».
La dotazione tecnologica: «Siamo partiti con otto apparecchiature che sono mobili, ad oggi sei di esse sono collocate a casa dei pazienti, una al centro di Camerino ed una la teniamo di scorta in reparto per eventuali emergenze. Lo strumento di Camerino ci permette di avere la visione e il contatto con i pazienti che fanno il trattamento a Camerino, anche in assenza in loco del nefrologo mentre a casa il paziente ha la disponibilità di un totem con videocamera per i trattamenti iniziali, in modo che possiamo seguirlo in modo che esegua la procedura in maniera corretta.
Non occorre nessuna particolare conoscenza informatica, basta rispondere ad una telefonata e il medico prende visione, con immagini ad alta definizione, della situazione. Inutile sottolineare l’importanza di questi strumenti: i pazienti evitano di venire in reparto quando non è necessario, al tempo stesso i medici possono seguire un maggior numero di pazienti senza perdere tempo nei trasferimenti che in un territorio vasto come il nostro incidono anche molto. I benefici sono per gli utenti che vengono seguiti in un contesto familiare ed anche economici visto che, per fare un esempio, si tagliano i costi dei trasferimenti».
Va anche sottolineato che l’Ast Macerata è la prima in regione ad applicare la telemedicina nell’ambito della Nefrologia ed una delle prime in Italia: tecnologia innovativa che – le cose positive vanno sottolineato quando ci sono – qualificano ulteriormente l’eccellenza del reparto diretto da Sopranzi. Che l’applicazione sia innovativa per la Nefrologia lo testimonia anche il fatto che i pochi esempi disponibili in Italia di telemedicina si riferiscono quasi tutti alla Dermatologia.
Un punto di orgoglio dunque per la sanità maceratese e non a caso questa mattina alla presentazione c’erano i vertici politici regionali e i dirigenti della Ast: nel dettaglio l’assessore regionale Filippo Saltamartini, il direttore generale Ast Marco Ricci, la direttice sanitaria Daniela Corsi, il direttore sociosanitario Giancarlo Cordani e una lunga serie di medici ospedalieri iniziando dai primari Emanuele Rossi, Marco Sigona, Walter Siquini, e dalla direttrice del Distretto Giovanna Faccenda.
«Questi strumenti – ha osservato il dg Marco Ricci ci danno la possibilità di gestire al meglio questi pazienti cronici e le richieste delle loro famiglie, situazione che in futuro sarà sempre più gestita dalla telemedicina. Con la presa in carico dei Distretti si riuscirà a costruire dei percorsi personalizzati che riusciranno a gestire ogni singola richiesta. Crediamo fortemente nella medicina territoriale e nella presa in carico dei pazienti».
L’assessore regionale Filippo Saltamartini, che prima di accedere questa mattina in biblioteca ha avuto una presa di contatto anche visiva con la sala di attesa del Cup dell’ospedale, ha ricordato e sottolineato gli sforzi anche economici sostenuti dalla Regione per aumentare i budget a disposizione delle aziende sanitari per poi aggiungere: «La carenza di medici di medicina generale ha privato i territori interni di alcuni servizi sanitari fondamentali. Questa carenza ha avuto un riflesso anche nell’afflusso ai pronto soccorso. Una delle misure che, come Regione, stiamo mettendo in campo, è quella della telemedicina, che si affianca alle altre iniziative già attivate, come la farmacia dei servizi e gli ambulatori funzionali territoriali per l’aggregazione dei medici di medicina generale.
Si tratta di innovazioni che si aggiungono ai cinquanta punti Salute che andremo ad attivare sul territorio regionale, tre dei quali sono già operativi, e attraverso i quali i pazienti possono beneficiare di esami strumentali come holter pressorio e cardiaco, ed elettrocardiogramma, con trasferimento telematico dei referti. Si tratta di risposte alle cronicità legate all’altissima percentuale di persone anziane presenti nella nostra regione e al crescente bisogno di presa in carico di queste persone». Infine un impegno: «potenzieremo gli investimenti nel settore della telemedicina iniziando dall’aumentare il numero delle apparecchiature tecnologiche assegnate alla Dialisi di Macerata».
Alla conferenza è seguita una dimostrazione pratica con collegamento in diretta con il centro sanitario di Camerino e con un paziente che stava eseguendo la terapia a casa propria: bilancio positivo, anche e soprattutto per i pazienti e per le loro famiglie. In reparto con il direttore Franco Sopranzi c’erano i nefrologi Nicolò Natali, Francesco De Finis , Federica Giunta e Fortunato Petrillo. Come funziona il nuovo servizio.
Il direttore dell’Ast Marco Ricci
I dati relativi ai parametri vitali vengono trasmessi, in tempo reale, dalla casa del paziente e dall’ospedale di Camerino, direttamente alla centrale operativa del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Macerata, attraverso una apparecchiatura mobile (totem) installata al domicilio della persona in dialisi (in caso di terapia domiciliare) e all’ospedale di Camerino per i pazienti che effettuano il trattamento dialitico nel nosocomio camerte.
La telemedicina permette ai medici di adottare le scelte terapeutiche più idonee, di intervenire e risolvere precocemente gli eventuali problemi, permettendo così di ridurre gli accessi urgenti al Pronto soccorso e i ricoveri non programmati. Grazie alla telemedicina la persona in dialisi può beneficiare di teleconsulti e televisite multidisciplinari che includono più specialisti, tra i quali, ad esempio, lo psicologo, il dietista, il vulnologo, senza dover affrontare i disagi legati agli spostamenti.
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