La deposizione in piazza Abba al monumento per i martiri delle foibe
Civitanova celebrerà la giornata del ricordo, rievocazione delle vittime delle foibe, in due giorni diversi, così come avvenuto per la giornata della memoria, con l’obiettivo di coinvolgere il più alto numero di studenti. Sabato 10 febbraio alle ore 9 il presidente del consiglio, Fausto Troiani e il sindaco, Fabrizio Ciarapica, accompagnati dalle più alte cariche istituzionali locali procederanno con la deposizione di una corona di alloro presso i giardini “Norma Cossetto” sul lungomare Piermanni per proseguire poi presso il monumento dedicato ai “Martiri delle Foibe” in piazza Abba con la seconda deposizione: i due luoghi simbolo che la città ha dedicato nel tempo a questa drammatica vicenda che per troppi anni fu taciuta e tralasciata nei libri di storia.
Lunedì 12, invece, sempre a partire dalle 9 si terrà l’approfondimento con gli studenti nel consiglio comunale in seduta aperta all’auditorium del liceo Da Vinci con il seguente programma: introduzione del presidente del consiglio cui seguiranno gli interventi del sindaco Fabrizio Ciarapica, dell’assessore ai servizi socio-educativi, Barbara Capponi, del relatore Emanuele Piloni nipote di esuli, coordinatore regionale Unione degli istriani, degli alunni dei vari istituti scolastici con i loro elaborati sul tema, ed infine, dei consiglieri comunali. Il progetto grafico del manifesto scelto quest’anno fra diverse proposte è della studentessa Aurora Brandizi dell’istituto grafico Bonifazi. L’iniziativa potrà essere seguita anche collegandosi al link https://www.civitanovamarchetv.com/.
Tragica realtà storica
Maurizio Gennari Tragica realtà storica, di cui ci piace ricordare solo quello che abbiamo subito, ma preferiamo occultare i crimini di guerra che abbiamo compiuto in quelle terre. Non a caso si è cominciato a parlare di foibe solo nel 1990 (strana dimenticanza) perché erano già morti tanti generali e ufficiali italiani, uno su tutti Mario Roatta che emanò la vituperata Circolare 3C. La Yugoslavia chiese di imputare oltre 700 presunti criminali di guerra italiani, che non furono mai consegnati nonostante gli accordi internazionali prevedessero la loro estradizione. Altrettanto negò all'Italia la consegna dei propri militari la Yugoslavia per i crimini commessi. Questo è il motivo per cui per tanti anni c'è stata la "dimenticanza" delle foibe.
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