Liomatic, i dipendenti incrociano le braccia
«Temiamo lo smembramento
della sede di Piediripa»

MACERATA - I lavoratori dicono "no" al trasferimento a Perugia di undici lavoratori occupati nel reparto officina. Lo sciopero indetto oggi da Filcams Cgil Macerata, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil ha visto l'adesione al 100% del reparto officina. I sindacati sono preoccupati che sia un primo passo per utilizzare lo stesso schema anche in altri reparti

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I lavoratori coni rappresentanti sindacali

di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)

No al trasferimento a Perugia di undici lavoratori occupati nel reparto officina della Liomatic di Piediripa, si alla ricollocazione degli stessi in altri settori dell’azienda nella sede maceratese. Lo sciopero indetto oggi da Filcams Cgil Macerata, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil nell’azienda di distributori automatici di Macerata ha ottenuto l’adesione del 100% dei lavoratori del reparto officina, segno di come la preoccupazione di quanto sta accadendo non riguardi soltanto gli undici dipendenti, e rispettive famiglie, che hanno ricevuto la lettera di trasferimento bensì la totalità dei circa 80 dipendenti che operano nella Liomatic di Piediripa.

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Da sinistra Raffaele Barchesi, Angelica Bravi e Claudio Cicchitti

Nella sede della Cgil si è tenuta una conferenza stampa per fare il punto su questo delicatissimo tema da parte dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e di gran parte dei lavoratori colpiti dal provvedimento deciso dall’azienda. «L’adesione compatta allo sciopero proclamato nonché gli attestati di solidarietà e vicinanza arrivati dai dipendenti degli altri settori di Liomatic -ha detto Angelica Bravi della Filcams Cgil Macerata- sono un segnale importante che viene dato all’azienda. Siamo giunti alla proclamazione di questa agitazione a causa del trasferimento di 11 lavoratori nella sede di Perugia. Questo a seguito dell’operazione con la quale la Liomatic ha ceduto il ramo di azienda officine a S.Italia che ha adottato questa decisione. Purtroppo ciò fa parte di un atteggiamento che già conosciamo da parte di questa azienda. Già nel 2022 era stata chiusa la filiale di Jesi con alcuni di questi dipendenti che sono stati trasferiti su Macerata e adesso dovrebbero spostarsi nuovamente a Perugia. Sono trasferimenti che di fatto inducono i lavoratori a licenziarsi perché nel giro di un mese trasferirsi (ndr. scatterà il 1° marzo il provvedimento) è di fatto impossibile. Questo sciopero lo abbiamo indetto sia per questa vicenda ma pure perché abbiamo preoccupazioni che questo sia un primo passo per utilizzare lo stesso schema anche per altri reparti e quindi determinare lo smembramento della sede di Piediripa. Questo avviene in contemporanea all’acquisizione nel 2022 da parte della Ivs Group di Bergamo delle due società, Liomatic e S.Italia, che all’epoca dava rassicurazioni sul fatto che sarebbero state valorizzate le risorse umane con particolare attenzione verso le comunità locali di riferimento. Se questi sono i risultati giudicate voi».

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Angelica Bravi e Marco Squartini

L’età media dei lavoratori coinvolti oscilla tra i 50 ed i 60 anni, dunque personale assunto negli anni Ottanta-Novanta in Liomatic, che in molti casi viene a lavorare a Macerata da centri lontani come Jesi, Montemarciano o Ascoli e che dovrebbe sobbarcarsi un nuovo spostamento ora a Perugia. «Abbiamo avuto diversi incontri con l’azienda non soddisfacenti che ci ha portato a proclamare questo sciopero –ha ribadito Bravi-. Noi chiediamo che ci sia una ricollocazione, attraverso corsi di formazione di questi lavoratori, dentro l’azienda nella filiale di Piediripa. Questo anche alla luce, nello scorso anno, di diverse assunzioni che sono state fatte in altri settori senza però coinvolgere questi lavoratori che oggi rischiano di non avere più un’occupazione. L’azienda S.Italia, che da oggi ha inglobato i lavoratori dell’officina, ha chiesto un nuovo incontro che faremo la prossima settimana: segno che la trattativa non è chiusa, ma noi manterremo le nostre posizioni sul trasferimento dei lavoratori ma anche sull’apertura di un confronto sindacale che riguardano il processo di riorganizzazione aziendale nel quale vogliamo siano inclusi tuti gli strumenti utili a tutelare l’occupazione ed i dipendenti, evitando il ripetersi di situazioni simili dove in venti giorni una persona come un pacco postale viene spostato da un sede all’altra».
Liomatic_Cgil_FF-8-325x217La Liomatic, ora S.Italia per il ramo dell’officina, ha proposto una somma complessiva come incentivo all’esodo di 60 mila euro per tutti gli undici lavoratori interessati che però difficilmente gli interessati accetteranno. «L’azienda ha il diritto di riorganizzarsi però le imprese hanno anche una responsabilità sociale –ha ribadito Marco Squartini della Fisascat Cisl Marche– spostare le persone non è come spostare i macchinari. L’azienda non parla di esuberi o riduzione di personale, ma se poi mi sposti le macchine e il personale è di fatto un licenziamento mascherato, in quanto ci sono situazioni personali che di fatto impediscono ai lavoratori di accettare questa destinazione. Gli spazi nella filiale di Macerata ci sono, fino ai mesi scorsi sono state fatte assunzioni in altri settori e noi da più di un anno, quando hanno iniziato a circolare queste voci di spostamento dell’officina, abbiamo chiesto che questi ruoli fossero riservati in primis a chi già dipendente non può trasferirsi così lontano. L’azienda ha rispettato l’aspetto formale del trasferimento ma dietro c’è un aspetto sostanziale che riguarda la vita delle persone. Per questo abbiamo chiesto a Liomatic ed S.Italia di rivedere la posizione ed affrontare la problematica evitando lo spostamento a Perugia del reparto officine mantenendolo a Macerata. L’unica apertura arrivata sinora dall’azienda è lo spostamento temporale non più al 1° marzo ma più avanti del trasferimento ma questo non ci soddisfa affatto».
Liomatic_Cgil_FF-5-325x217Il reparto officina Liomatic di Piediripa è l’ultimo rimasto nelle Marche dopo la chiusura avvenuta della filiale di Jesi nel 2022. «Lo sciopero è un mezzo non il fine di questa agitazione in atto per raggiungere degli obiettivi o avere risposte sinora mai giunte dall’azienda –ha concluso Claudio Cicchitti della Uiltucs Uil Marche– C’è stato finora un passaggio di responsabilità da Liomatic ora a S.Italia mentre poi sopra tutti c’è l’Ivs Group che di fatto controlla le due società. La proroga dei trasferimenti che ci è stata offerta non è la chiave risolutiva della vertenza. Denunciamo politiche aziendali che attraverso l’accentramento delle attività su Perugia generano, di fatto, una serie di licenziamenti, vista l’impossibilità per i lavoratori e le loro famiglie di potersi trasferire, oltretutto in così poco tempo. Chiediamo quindi che sia mantenuta l’occupazione esistente nella filiale di Macerata e attraverso un confronto che auspico sia stavolta costruttivo si giunga a tutelare i lavoratori che sono stati colpiti da questo trasferimento che determina in realtà dei licenziamenti indiretti».

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I lavoratori della Liomatic

 

Sciopero alla Liomatic «Futuro incerto per 11 famiglie»



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