Intrappolato nella galleria piena di fumo
«Non dormo più, prendo gli psicofarmaci
I responsabili devono pagare»

L'APPELLO di Luigi Petruzzellis, uno degli automobilisti coinvolti nel rogo che la vigilia di Natale si è sviluppato nella galleria Varano di Serravalle, causando l'intossicazione di 16 persone: «Sarebbe il caso di unirci per farci sentire su quanto accaduto. Se nessun'altro si accoda ci penserò comunque da solo a sporgere denuncia e ad andare fino in fondo»

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L’auto andata a fuoco in galleria

di Francesca Marsili

«Da quella sera non dormo praticamente più, sto assumendo psicofarmaci pesanti, e nemmeno quelli hanno più effetto, la mia vita è cambiata in peggio. L’unico modo che ho per superare questo trauma è che i responsabili paghino».

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Luigi Petruzzelis la sera dell’incendio con il volto annerito dal fumo

A parlare è Luigi Petruzzellis, uno degli automobilisti che la sera della vigilia di Natale sono rimasti intrappolati nell’inferno di fumo generato a causa di una Jepp che si è incendiata proprio all’interno della galleria lungo la superstrada 77. Responsabile della sede recanatese di Sistema Museo, quella sera stava rientrando a casa, a Perugia. Erano circa le 18 quando all’interno della galleria Varano un fumo uno denso e stagnante ha saturato la galleria. Sedici le persone finite al pronto soccorso per intossicazione da monossido di carbonio. Tra cui Petruzzellis, che subito dopo l’accaduto aveva denunciato che il sistema di areazione all’interno della galleria non funzionava, come pure le colonnine per lanciare l’Sos. Ora l’uomo non ha alcuna intenzione di lasciar correre e si rivolge a tutti coloro che come lui hanno vissuto quell’esperienza drammatica.

«Lancio un appello a tutti quelli che come me, nel pomeriggio del 24 dicembre, si sono trovati loro malgrado coinvolti nell’incendio della galleria Varano rischiando seriamente la morte per intossicazione da monossido di carbonio – continua Petruzzellis – Sarebbe il caso di unirci per farci sentire su quanto accaduto perché la verità tutti in realtà già la conoscono. E io quella sera ho avuto modo si sentirla più volte all’interno di un’ambulanza, mentre ero attaccato all’ossigeno proprio dove si è svolto il tutto. E se qualcuno fosse interessato mi contatti pure qui o alla mail luigi.petruzzellis@gmail.com.».

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L’intervento di carabinieri e polizia stradale

L’uomo racconta che da quella sera è costretto a prendere psicofarmaci e adesso vuole giustizia. «E non è nemmeno una questione di risarcimento economico – spiega – Cara Anas, sappi che se nessun’altro si accoda ci penserò comunque da solo a sporgere denuncia e ad andare fino in fondo. Intanto quelle gallerie sono chiuse da quel pomeriggio, e sicuramente lo rimarranno per molto tempo ancora. E anzi, molto probabilmente non sarebbero nemmeno dovute essere aperte, vista la carenza dei sistemi di sicurezza ed emergenza. Nel tratto di superstrada che va da Camerino a Foligno, caratterizzato dell’elevata presenza di gallerie (alcune anche lunghe diversi km), l’eventualità che una vettura prenda fuoco proprio in una delle gallerie credo sia un fatto non improbabile, e pertanto uno si aspetterebbe adeguate misure di sicurezza, che semplicemente non ci sono state e si è rischiata la strage».

Proprio ieri è stata annunciata un’ordinanza ad hoc con cui la Regione, per decongestionare il tratto Serravalle-Colfiorito, obbliga i mezzi pesanti a transitare da Ancona e Fossato di Vico. Un tragitto che si allunga quasi del doppio, con tutto l’aggravio del caso in fatto di tempi e costi.

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L’auto distrutta dalla fiamme all’interno della galleria

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