Ovidio Monaco davanti al presepe
Il presepe della ricostruzione rinasce ancora e lo fa a Civitanova Alta, nello spazio multimediale della chiesa di San Francesco, in piazza della Libertà. L’inaugurazione sabato 8 dicembre alle 15. Dal 2002 il presepe vaga per la provincia in cerca di una sede stabile e dopo essere rimasto diversi anni impolverato, trova quest’anno nuova vita.
«Tenere il Presepe della Ricostruzione a Macerata fino a quando Castelsantangelo sul Nera non tornerà a essere di nuovo agibile». Questo fu, nell’ormai lontano 2019, l’appello di Ovidio Monaco, erede spirituale dell’opera di Elio Angeletti, storico fornaio e presepista di Macerata. Realizzato negli anni Cinquanta a Macerata, quello di Angeletti è stato il primo presepe meccanizzato cittadino, una grande attrazione che per anni ha incuriosito e affascinato grandi e bambini.
Nel 2002, qualche anno dopo la morte di Angeletti, Ovidio Monaco, accomunato dalla stessa passione, ne ha portato avanti l’opera, ampliandola e arricchendola, e scegliendo di trasferirla a Castelsantangelo sul Nera, paesino nel cuore dei monti Sibillini da lui tanto amato e di cui erano originari i nonni materni.
Fino al 2016 l’incantevole presepe meccanico-artistico è stato, per i castellani e per i turisti in visita, il punto di riferimento delle feste natalizie, custodito presso i locali del vecchio comune di Castelsantangelo. «Il devastante terremoto che quell’anno ha colpito il centro Italia – ricordano Francesca e Silvia Monaco, figlie di Ovidio – ha rovinato la magia, ma non è riuscito a rovinare il presepe. Il paese è andato distrutto, ma il presepe ha resistito alle scosse. La natura ha voluto risparmiare a questo angolo di paese il dolore della perdita, dell’inconsolabile destino sommerso dalla polvere». Da lì l’inevitabile decisione di trasferirlo ancora, di metterlo in sicurezza, riportandolo a Macerata, attraverso una rapida e delicata operazione di recupero che ha visto, oltre al lavoro di Ovidio Monaco, il supporto dei Vigili del Fuoco, del Cosmari, e dell’allora presidente della Proloco di Castelsantangelo, Antonello Urbani, che già si era assunto l’incarico di restaurare l’opera nel 2014.
Nel 2018 il Comune di Macerata ha messo a disposizione un locale in via Don Minzoni, affinché il bellissimo presepe tornasse a rivivere per le festività. Così, l’8 dicembre, alla presenza di decine di visitatori, è stato inaugurato “Il Presepe della Ricostruzione”, ardentemente voluto da Ovidio Monaco, ex consigliere e geometra comunale.
«L’esposizione, seppur temporanea – ricordano Francesca e Silvia Monaco – ha fatto da ponte tra i due Comuni, simboleggiando unità e vicinanza alle zone terremotate. Purtroppo, però, anche questa volta il sogno è durato meno del previsto. Nel giugno del 2019 il presepe è stato “sfrattato”, per sopraggiunta indisponibilità dei locali comunali. È stato quindi nuovamente smontato e riposto, per quattro lunghi anni, dentro scatoloni accatastati in un magazzino al centro fiere di Villa Potenza e in seguito presso locali dismessi della parrocchia».
Nel frattempo, anche Ovidio Monaco è venuto a mancare e il suo accorato appello è rimasto inascoltato. Purtroppo, pur con la speranza che qualcosa potesse cambiare, se ne è andato con la paura che il suo amato presepe sarebbe rimasto in quegli scatoloni a marcire per sempre. Né dal comune di Macerata, né dal comune di Castelsantangelo ha mai ricevuto rassicurazioni in tal senso».
Nell’estate del 2023, però, a due anni dalla sua scomparsa, la Proloco di Civitanova Alta si è interessata al recupero di questo capolavoro artistico, dichiarandosi disponibile a rimetterlo in funzione per le festività natalizie. «Il suo sostegno – vanno avanti – unito al pregiato lavoro del maestro presepista napoletano Antonino Savarese e a quello dell’infaticabile Antonello Urbani, che è riuscito in tempi record a recuperare e restaurare i meccanismi compromessi dal tempo e dalla polvere, hanno trasformato in realtà il sogno di tramandare ancora una volta la memoria di questi due grandi presepisti e il prossimo 8 dicembre i loro lavori riprenderanno a vivere.
Problemi logistici e di spazio non hanno permesso di recuperare e di esporre il Presepe della Ricostruzione nella sua disposizione originaria, e per il momento non potrà rivivere a Macerata né a Castelsantangelo sul Nera, ma rivederlo in funzione, seppur modificato, dopo tanti pellegrinaggi ci sembra già un piccolo, grande miracolo. Nostro padre Ovidio, ne siamo certe, finalmente potrà sorridere e riposare più tranquillo».
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