Visso
di Monia Orazi
Visso punta sul turismo culturale, il parco nazionale dei Sibillini riapre alcuni dei suoi sentieri più suggestivi, tra cui l’E 8 e l’E 15, grazie ad interventi di riduzione dei rischi, a seguito di sopralluoghi tecnici che hanno dato il via libera alla percorribilità dei tracciati.
Recanati e Visso si sono unite nel nome di Giacomo Leopardi, per valorizzare il patrimonio culturale e storico legato al grande poeta, hanno preso parte al bando “Ecosistemi Culturali” bandito da cassa depositi e prestiti. Ad aggregare alcuni comuni nel progetto “Camminando nelle Marche, dalle Marche verso il mondo”, con la finalità di promuovere il turismo dell’entroterra attraverso la realizzazione di una “rete” culturale di qualità presente nel territorio Regionale è stata l’associazione di Recanati Spazio Cultura Ctg Aps.
Il manoscritto dell’Infinito di Leopardi
Oltre alla valorizzazione culturale dei manoscritti di Leopardi, tra cui l’Infinito, custoditi al sicuro nel caveau di una banca, che saranno presto esposti nel museo in allestimento presso la nuova area commerciale in piazza Maria Cappa, saranno inseriti in rete prodotti tipici e luoghi di interesse naturalistico. Non potranno mancare nella promozione il ciauscolo, altri salumi e prodotti caseari, manifestazioni come il torneo delle Guaite, il sentiero natura, il sentiero Italia e il percorso del grande anello dei Sibillini.
«Con questa azione, ci si pone l’obiettivo di rendere le Marche luogo di destinazione e non più solo di fermata – si legge nella presentazione del progetto – il paesaggio, le opere, i prodotti e gli eventi del territorio possono così diventare i fili del racconto di un luogo magico, culla di una cultura con origini antiche che ancora oggi vive ed è custodita tra le mura di città come Mogliano, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Visso, Valfornace, Serra de’ Conti, Treia, Cingoli e molte altre. Gioielli poco conosciuti che meritano di essere mostrati al mondo». Sostenere progetti capaci di valorizzare, grazie alla creazione di reti tra più soggetti, il patrimonio culturale e paesaggistico italiano anche nei Comuni di minori dimensioni: questo l’obiettivo del nuovo bando di Fondazione Cdp “Ecosistemi Culturali”.
Particolare rilevanza verrà data alle idee capaci di incrementare l’attrattività del territorio ma soprattutto in grado di avere un impatto positivo sulle località di riferimento nel lungo periodo. Secondo i dati Istat, nel 2021 è mancata una qualsiasi forma di offerta culturale in 1.243 piccoli Comuni italiani (il 15% del totale), in cui vivono complessivamente 1 milione e 600 mila abitanti (il 2,8% della popolazione). Le proposte, con un budget minimo di 50mila euro e non superiore a 125mila, sono state presentate tramite il portale dedicato di Fondazione Cdp. A sette anni dal terremoto sono stati riaperti importanti sentieri escursionistici del parco nazionale dei Monti Sibillini, come l’E8 ad Ussita, parzialmente l’N 7 a Montegallo. Ora è completamente percorribile il sentiero E15 lungo il tratto cima del monte Vettore-chiesa di Santa Maria in Pantano, chiuso dell’agosto 2017.
Buone notizie anche per l’E 8 riaperto a Frontignano di Ussita nel tratto che va dall’Hotel Felicita all’incrocio con il sentiero che sale da Calcara, riaperto già parzialmente nell’agosto del 2019, eccetto due tratti. L’ente parco ricorda che «i sentieri E15-E8 si snodano in ambienti di alta montagna e sono classificati con livello di difficoltà EE (escursionisti esperti). Questo significa che le condizioni di rischio, anche in presenza di opere di mitigazione, non potranno essere completamente eliminate in quanto strettamente connesse alle caratteristiche fisiche e all’evoluzione geomorfologica dell’ambiente montano e pertanto richiedono da parte degli escursionisti la consapevolezza dei rischi presenti e quindi l’adozione di adeguati comportamenti». Ad Ussita riapre anche il sentiero N 12 che da Vallazza conduce a Calcara, eccetto che nelle zone di Castelfantellino, Palazzo e del cimitero che sono tuttora zona rossa. A Montegallo riaperto il sentiero N 7, tranne che nella zona del ponte crollato sul Fluvione in frazione Collefratte.
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