Emergenza idrica per i pascoli, Antonini:
«Cerchiamo una soluzione permanente».
Gli allevatori: «In 7 anni nulla di fatto»

VISSO - Confronto acceso sulla mancanza di acqua in quota. L'assessore regionale: «Grande attenzione per la montagna. Tra i progetti anche la filiera della carne del cinghiale che porterà alla creazione di un brand e alla commercializzazione». Il presidente del Parco, Andrea Spaterna: «Per risolvere il problema a Macereto siamo pronti a valutare il progetto dei laghetti». L'accusa: «I Comuni non hanno fatto niente, abbiamo sempre trovato un muro». La replica: «Cercato di risolvere il problema, non siamo stati con le mani in mano»

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L’incontro tra amministratori e allevatori

di Monia Orazi

Botta e risposta dai toni accesi sull’emergenza idrica che da anni affligge i pascoli di Macereto tra allevatori e amministratori locali. Teatro l’incontro di oggi pomeriggio nella sala consiliare del comune di Visso per parlare del bando della Regione per realizzare micro invasi, laghetti, abbeveratoi, fontanili, punti di approvvigionamento idrico per animali al pascolo, cisterne di accumulo delle acque piovane, sorgenti per abbeveraggio degli animali al pascolo.

Presenti l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini, i funzionari regionali del settore agricoltura ed acque pubbliche Lorenzo Bisogni e Gianni Fermanelli, aperto dai saluti del sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi e dell’ex sindaco Giuliano Pazzaglini, con le conclusioni affidate al presidente del Parco Andrea Spaterna.

Oggetto delle accuse il mancato intervento delle amministrazioni comunali per risolvere in modo definitivo il problema della carenza di acqua, con Spaterna ed Antonini che a fine incontro hanno invitato a mettere da parte le polemiche e a fare squadra.

«Vogliamo dare risposte alla zona montana attraverso la disponibilità idrica – ha detto Antonini -, la Regione sta servendo in varie fasi dal punto di vista idrico con le autobotti, cerchiamo di creare qualcosa che sia permanente che possa dare risposte ad allevatori e agricoltori. L’attenzione verso la montagna e la zootecnia è alta e importante, abbiamo alzato l’indennizzo di compensazione del Piano sviluppo rurale (il Psr, ndr) per i redditi agricoli da 200 a 250 euro, per una spesa di venti milioni di euro. Stiamo cercando di dare risposte anche al problema dei danni da lupo. Un altro progetto importante riguarda la filiera della carne del cinghiale, la Regione metterà un milione di euro per avviare una selezione scientifica ed accurata del cinghiale, tramite una filiera che porterà alla creazione di un brand e alla commercializzazione della carne. La Regione non vuole entrare nelle polemiche, sull’acqua costruiremo un percorso condiviso insieme ai comuni, non è normale trasportare ancora acqua con le autobotti». A breve uscirà un bando destinato ai giovani per gli investimenti agricoli nelle zone montane. L’assessore ha esortato a dare suggerimenti, in modo da migliorare l’azione regionale e dare risposte ad allevatori ed agricoltori.

IL BANDO PER I LAGHETTI – I funzionari regionali hanno illustrato nello specifico il bando, spiegando come per il psr siano arrivate domande per sessanta milioni di euro. Il bando per i laghetti mette a disposizione un milione di euro, potenzialmente si potrebbero aggiungere altri duecentomila euro, finanziati con soldi del piano sviluppo rurale, le cui domande scadranno il prossimo 31 ottobre, i cui beneficiari saranno i proprietari di pascoli collettivi, cioè i comuni e le comunanze agrarie, si parla di un finanziamento massimo di 100 mila euro, con punteggio prioritario alla manutenzione di infrastrutture già esistenti. Rilevato dal consigliere comunale Filippo Sensi come si potrebbe usare il mattatoio di Visso, finanziato con un milione e novecentomila euro per il progetto sul cinghiale e come sia necessario aumentare la soglia di finanziamento dei progetti, perché per i laghetti montani 70mila euro effettivi, tolte le spese tecniche, non sono abbastanza.

visso-emergenza-idrica-2-650x509LE RICHIESTE DEGLI ALLEVATORI – A nome degli allevatori di Macereto ha preso la parola l’allevatrice 23enne Laura Sabbatini che ha denunciato come da dopo il sisma si siano prosciugate le sorgenti: «Ci sono gravi problemi con l’acqua a Macereto sia nella zona di Visso e di Ussita, abbiamo sempre avuto grande difficoltà a rapportarci con le amministrazioni comunali. C’erano anche prima i bandi, i Comuni non hanno mai fatto niente in sette anni, abbiamo trovato un muro davanti a noi. Per il trasporto dell’acqua in questi anni sono stati spesi 800mila euro per l’abbeveraggio del bestiame con mezzi propri e della Protezione civile. I trasporti da noi effettuati, non sono mai stati riconosciuti finanziariamente, eppure Visso incassa da tasse pascolo e affitti 105mila euro, che dovrebbero avere una contabilità separata ne dispone come gli pare, non ha mai voluto risolvere il problema. Non ci sono mai state riconosciute, se non all’inizio, le spese per il trasporto dell’acqua in quota. Quest’anno noi a Visso dopo una settimana abbiamo avuto la botte della Protezione civile, l’amministrazione comunale di Ussita si è ostinata a non farne richiesta e gli allevatori trasportano l’acqua a proprie spese. Siamo per una pluralità di soluzioni, non una sola. Per il momento basterebbe ripristinare un pozzo in quota, a cui manca l’allaccio alla rete come verificato in un sopralluogo nel settembre 2022, che potrebbe portare l’acqua ai fontanili di Macereto, con portata 30 litri al secondo, che sarebbe sufficiente anche per gli escursionisti del grande anello dei Sibillini». Laura Sabbatini ha letto un documento molto dettagliato in cui ha ricostruito le vicende di questi ultimi anni, sopralluoghi di funzionari tecnici e comunali, ricerche di sorgenti, evidenziando come vi siano in quota fontanili e sorgenti completamente abbandonati, raccontando episodi dettagliati, con la difficoltà di farsi ascoltare per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico. Gli allevatori dal 2022 hanno un avvocato che li tutela, che ha inviato una diffida al comune di Visso, per chiedergli di partecipare al bando per i laghetti. Altri interventi hanno riguardato il problema dei ginepri, dell’agri solare, di alcune tipologie di contributi, dell’inserimento di una razza di cavalli in via di estinzione nell’elenco regionale.

LA REPLICA DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI – E’ intervenuto subito Spiganti Maurizi: «I comuni di Ussita e Visso hanno trovato 750mila euro per risolvere i problemi di carenza idrica, abbiamo speso 250mila euro per portare l’acqua da Carafiume a Aschio». Nel discorso si è inserito Pazzaglini il quale ha ricordato come da ex sindaco avesse già chiamato le autobotti prima del terremoto, riconoscendo una quota agli allevatori per trasportarsi l’acqua in quota. Più articolata la risposta del sindaco di Ussita, Silvia Bernardini: «C’è il punto di vista degli allevatori, ma anche delle amministrazioni che su questo problema non sono state con le mani in mano. Non sempre si può rispondere ai bandi per difficoltà oggettive, per una concessione del Genio civile passano mesi, si può andare sul recupero di quanto esistente e non sul nuovo. Per il recupero di strutture esistenti abbiamo l’obbligo di avvalerci di professionisti con incarichi ufficiali che portano via il 30 per cento dei fondi. Ussita ha messo l’acqua, Visso gli operai, siamo intervenuti ma non c’è stato il risultato che speravamo. Le tempistiche per la soluzione definitiva non sono così brevi, i problemi di acqua ci sono sempre stati, aggravati dal terremoto. Avendo avuto testimonianza in prima persona, come sindaco vent’anni fa, in alcuni periodi a Macereto l’acqua mancava. Ben vengano appuntamenti per raccogliere le istanze, se diventano invettive la cosa diventa più complicata». I due sindaci hanno lasciato l’assemblea per andare a Tolentino alla Partita del cuore. A concludere l’incontro il presidente del Parco Andrea Spaterna: «Fino a qualche anno fa la realizzazione di laghetti nel parco era tabù, di recente ne abbiamo autorizzati due a Fiastra, uno a Bolognola, uno a Castelsantangelo e se dovesse esserci una convergenza per risolvere il problema su Macereto, il parco è pronto a valutare il progetto e se ci sono i presupposti ad approvarlo. Con i sindaci ci siamo visti più volte sul tema, da parte loro c’è volontà di porre rimedio, vi ho pregato di mettere da parte polemiche e contrapposizioni, ora cerchiamo di fare sistema».


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