Il progetto dell’amministrazione comunale per l’ex scuola di piazza Douhet
«Ora che il governo ha congelato il progetto che comprende l’abbattimento dell’ex scuola elementare, cosa impedisce all’amministrazione comunale di trasformarle in centro civico polivalente?», così Pierpaolo Pierucci, presidente del Comitato cittadino per Porto Potenza.
A giugno scorso il gruppo aveva consegnato all’amministrazione comunale le sue proposte per il recupero dell’edificio, chiuso dal 2016, che invece la giunta Noemi Tartabini avrebbe intenzione di abbattere (almeno in parte) e recuperare in altro modo.
«A che punto è il nostro invito a fare di quell’edificio il centro culturale e sociale del paese, anziché un parcheggino per 30-40 auto, forse meno, facilmente realizzabile a poca distanza? – chiede Pierucci – Grazie al nostro impegno abbiamo messo in luce che in quegli edifici non esistono problemi tecnici di agibilità e sono perfettamente fruibili; possono essere utilizzati così come sono per altre cose che non siano scuole; non si tratta di un edificio fatiscente e, a parità di investimenti, con 1,7 milioni di euro, gli edifici possono essere ristrutturati o abbattuti e ricostruiti in vari modi che abbiamo già proposto all’amministrazione a solo a titolo di esempio. Ora non ci sono più scuse tecniche: è solo questione di volontà politica. Quale forza politica non vuole dare a Porto potenza quel centro civico e negargli così un futuro da vera cittadina identitaria e turistica?».
Noemi Tartabini, sindaco di Potenza Picena
Pierucci si rivolge sia all’attuale amministrazione che alle altre forze che si candidano a governare la città nei prossimi anni, viste le elezioni comunali che si stagliano all’orizzonte per il 2024.
«Per questo prossimamente chiederemo degli incontri con le maggiori forze politiche e nello stesso tempo invitiamo l’amministrazione comunale ad aprire un tavolo di discussione aperto a tutte le realtà sociali ma non lobbistiche del territorio, proprio su questo tema, magari coinvolgendo anche il presidente di Regione – prosegue il presidente del comitato – è chiaro che deve radicalmente cambiare l’atteggiamento sin qui assunto dal sindaco, che fin da subito ha trattato il comitato come se fosse un nemico politico anziché come un gruppo di cittadini che si è presentato senza alcuna bandiera e con lo spirito di collaborare con l’amministrazione; un comitato che ha addirittura supplicato l’amministrazione di non abbattere quelle scuole. Il sindaco ha mentito al comitato e ai cittadini, dicendo che le ex scuole erano inagibili e non è vero; che non si sarebbe potuto fare nulla di diverso dall’abbattimento e non è vero; poi ha organizzato una assemblea pubblica incentrata principalmente sul tema delle ex scuole il giorno prima che ci fosse data dal Comune la relazione tecnica sulla vulnerabilità sismica di quella scuola, impedendo così al comitato ogni intervento sulla base degli stessi dati in possesso dell’amministrazione; ci ha detto che la scuola era fatiscente e in vece non è vero, ci ha detto che i progetti del Pnrr non si potevano cambiare in corsa, ed invece non è vero. Tutti atteggiamenti che non ci meritiamo, né noi né i cittadini, e che non siamo disposti a tollerare ulteriormente. Questa è l’ora: o si apre un tavolo di discussione sulla questione ex-scuole/centro civico oppure l’amministrazione si accolli la responsabilità politica per l’abbattimento della struttura e con essa di ogni prospettiva di sviluppo sociale, culturale ed economico di Porto Potenza».
Ex elementare di piazza Douhet, «Il miglioramento sismico costerebbe 4 milioni»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati