“Sussidiarietà e sviluppo sociale”,
nei corsi di formazione l’incontro
tra pubblica amministrazione e terzo settore

MACERATA - Tutti gli appuntamenti si terranno nell’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti a partire da venerdì 10 marzo

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Guido Canavesi, Marco Caldarelli e Francesca D’Alessandro durante conferenza di presentazione

di Mauro Giustozzi

Pubblica amministrazione e Terzo settore che agiscono sui binari di un’amministrazione condivisa che muove i primi passi ma che rappresenta un approccio decisivo che dalle norme dovrà essere calato nella pratica. Il Comune di Macerata vuol essere un punto di riferimento in questo ambito e per questo ha promosso quattro incontri di formazione che vedranno al centro proprio questo tema, in collaborazione con la Scuola di Sussidiarietà della Fondazione per la sussidiarietà, appuntamenti destinati ad amministratori e responsabili della progettazione e dell’attuazione delle politiche pubbliche, territoriali e settoriali, operatori dei settori profit e non profit, professionisti, tutti coloro che sono interessati ad approfondire i temi dei servizi di pubblica utilità alla persona.

Caldarelli-e-DAlessandroA presentare i corsi che partiranno lunedì prossimo con il tema ‘Sussidiarietà e… sviluppo sociale’ che prenderà spunto dalla pubblicazione del rapporto sulla sussidiarietà 2022, l’assessore comunale ad Associazionismo e partecipazione Marco Caldarelli, la vice sindaco Francesca D’Alessandro e Guido Canavesi, direttore della Scuola di Specializzazione in diritto sindacale, del lavoro e della previdenza dell’Università di Macerata. «Il Comune ha voluto puntare molto su questi corsi di formazione come occasione di incontro tra chi opera nella pubblica amministrazione e chi nel Terzo settore – ha affermato l’assessore Marco Caldarelli – che realizziamo in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà.

canavesi-cardarelli-dalessandroSi tratteranno argomenti legati all’amministrazione condivisa che si svilupperà su aspetti come coprogettazione e quello della sussidiarietà. Un tema significativo ma anche sconosciuto e sotto questo aspetto siamo un po’ precursori di una sperimentazione che parte da qui e che vuol coinvolgere tutti i territori e le tante associazioni del Terzo settore che vi operano ma che spesso sono all’oscuro delle potenzialità che potrebbero esprimere se messi in rete con le amministrazioni pubbliche ma anche i professionisti dei vari settori su cui impatta. Quindi da un lato questa è un’opportunità consacrata dalla sentenza della Corte Costituzionale 131/2020 che apre percorsi nuovi di collaborazioni e dall’altro è la chiarezza che si andrà a fare nei rapporti tra soggetti diversi che possono integrarsi. Infine, va registrato un importante processo di diffusione operativa dell’amministrazione condivisa in più ambiti, dal fondo povertà al Pnrr, ad altri fondi di diversa origine gestiti sia a livello di Stato centrale che a livello regionale, dove si prevede di coinvolgere il Terzo settore nell’attuazione delle relative misure attraverso gli strumenti dell’amministrazione condivisa. Sarà un’occasione di confronto concreto su quello che si è fatto finora, molto poco, e sul tanto lavoro che ci attende in futuro».

IMG_20230223_111908-325x183Tutti gli appuntamenti si terranno presso l’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti con orario 10-13 e con queste date: venerdì 10 marzo il tema sarà su ‘Le origini della amministrazione condivisa e i cambiamenti che si prospettano’, venerdì 17 marzo ‘Legislazione, prassi e prospettive di riforma’ e venerdì 31 marzo ‘Un confronto tra esperienze. Tavola rotonda con domande dei partecipanti’. L’iscrizione a questi corsi di formazione è totalmente gratuita, già quaranta sono i partecipanti al primo evento di lunedì prossimo. «E’ un’iniziativa che è fondamentale per i tempi che stiamo attraversando – ha ribadito Francesca D’Alessandro, assessore comunale alle Politiche sociali -. Il settore che seguo è privilegiato per parlare di sussidiarietà: il sistema come la normativa lo contempla passa da una assistenza come luogo dei bisogni ad una accezione in realtà più di protezione sociale attiva in cui il ruolo del privato ha una parte fondamentale.

Canavesi-e-CaldarelliSussidiaria sì, ma non sostitutiva dell’ente pubblico, quindi un aiuto a formare quella tanto decantata rete che racchiude in fondo il concetto di cui parliamo e che si approfondirà in occasione degli incontri previsti. L’assessorato alle Politiche sociali riconosce importantissima la sussidiarietà per il ruolo decisivo che hanno i soggetti privati nell’affiancare l’ente pubblico nello svolgimento delle proprie mansioni. Non a caso c’è un esempio concreto di quello che dico attraverso il progetto Prins che è fondato proprio sulla sussidiarietà, un servizio di assistenza rivolto ai cittadini attivo 365 giorni l’anno h24 coprogettato dal Comune assieme al Terzo settore con associazioni come Caritas, Croce Rossa, Fondazione Vaticano II, Ircr». La Scuola di Sussidiarietà offre conoscenze e strumenti di progettazione, organizzazione e gestione dei principali servizi pubblici, attingendo alle grandi potenzialità della cultura sussidiaria., valutazioni e confronti su tutti quegli strumenti di disciplina delle relazioni tra i differenti livelli di potere (sussidiarietà verticale), nonché tra soggettività pubbliche e private (sussidiarietà orizzontale).

«Macerata è un territorio virtuoso – ha affermato il docente Guido Canavesi – in tema di sussidiarietà ed allora perché una Scuola di sussidiarietà in questo territorio? La Fondazione già anni addietro aveva realizzato a Macerata e nelle Marche dei momenti di formazione di questo concetto molto spesso utilizzato ma poco conosciuto. E’ prevista un’amministrazione condivisa tra enti pubblici e soggetti del Terzo settore nella definizione dei bisogni e nella risposta agli stessi. La Corte Costituzionale ha indicato in questo passaggio il primo elemento nella proceduralizzazione della sussidiarietà, ha indicato una via da percorrere alle Pa e al Terzo settore per realizzare una sinergia più efficiente nel dare risposte ai bisogni dei cittadini in diversi ambiti di intervento, anche se la parte dei servizi sociali è spesso quella più dibattuta. Questi incontri ci faranno capire come passare dalla norma all’applicazione pratica di queste buone pratiche di sussidiarietà. Bisogna creare una cultura specifica su questo tema che passa per l’organizzazione di questi corsi che assieme al Comune di Macerata abbiamo voluto organizzare nelle prossime settimane».



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