Due dei lavoratori che avevano fatto denuncia
Nove lavoratori sfruttati, impiegati per 15 ore al giorno, senza turni di riposo, ospitati in un container in condizioni igienico e sanitarie precarie. Questa in sintesi l’accusa per un imprenditore agricolo, Pier Giorgio Loddo, 54 anni, di Matelica, che è imputato per caporalato al tribunale di Macerata. Oggi si è aperto il processo davanti al giudice Federico Simonelli.
Imputate anche tre aziende, di cui Loddo era amministrato di fatto, per presunti illeciti amministrativi. L’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, in base alle indagini svolte dai carabinieri del Nil di Macerata, parla di lavoratori agricoli impiegati come pastori e sottoposti a turni di lavoro di 15 ore, senza contratti regolari, con nessuna retribuzione o con paghe difformi da quanto indicato in busta paga. Inoltre, continua l’accusa, non sarebbero stati sottoposti a visite mediche, sarebbero stati ospitati in un container dalle condizioni igieniche e sanitare precarie e non sarebbe stato consentito loro di uscire, anche solo per andare a fare la spesa. I fatti contestati risalgono ad inizio 2019 e sarebbero avvenuti a Matelica e Montemonaco. Al processo sono parte civile il sindacato Cgil (che era corso in aiuto dei lavoratori), la cooperativa sociale On the road e gli ex dipendenti che avevano fatto denuncia. Loddo deve rispondere di caporalato, le aziende Aga società agricola di Penna San Giovanni, Sibilla società agricola di Montemonaco, Loddo family società agricola di Matelica, di illeciti amministrativi legati all’accusa di caporalato. Loddo è difeso dall’avvocato Francesco De Minicis, le aziende sono assistite, tra gli altri, dall’avvocato Marco Massei. La Cgil è parte civile, assistita dall’avvocato Elena Ardito, la cooperativa On the road è tutelata dal legale Guido Talarico. I lavoratori sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Bommarito e Gabriele Pacini.
(Gian. Gin.)
«Al lavoro per oltre 15 ore e senza giornata di riposo», imprenditore a giudizio per caporalato
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