Una delle scritte fatta dai 4 writers
di Alberto Bignami
Erano arrivati in India con un visto turistico della durata di un mese i quattro writers, marchigiani e abruzzesi, arrestati domenica dai poliziotti della Ahmedabad Detection of Crime Branch.
Sacha Baldo, 29enne di Monte San Vito, Paolo Capecci 27enne di Grottammare, Gianluca Cudini, 24enne di Tortoreto e Daniele Stranieri, 21enne di Spoltore erano giunti ad Ahmedabad mercoledì, da Dubai. Sono stati accusati di aver imbrattato con bombolette spray due vagoni che avrebbero fatto parte di un nuovo ramo metropolitano. Una parte di questa era stata inaugurata poche ore prima dal premier indiano Narendra Modi.
La polizia indiana, sezione Antiterrorismo (denominata la Gujarat Ats) con la squadra della Sezione criminale, dopo brevi indagini ha fatto irruzione all’interno dell’appartamento che i quattro avevano preso in affitto a Kothawala.
I 4 writers italiani arrestati in India, nella notizia riportata dai Tg
Arrestati, gli agenti hanno effettuato subito una perquisizione a seguito della quale, hanno spiegato ai media indiani, nell’abitazione sono state trovate numerose bombolette di vari colori a conferma, quindi, di come fossero proprio i quattro italiani, ad essere stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza della metropolitana mentre scrivevano sui convogli.
Secondo quanto raccontato da un poliziotto ai media, i writers affermano di avere disegnato i murales e le tag “per gioco” e che la scritta “Tas” (inizialmente letta come ‘Tata’) significherebbe “Tagliatelle alla salsa”. Sembrerebbe inoltre che il loro gesto sia stato tentato anche a Mumbai ma senza riuscirci.
Stando sempre alle fonti indiane, in base alle dichiarazioni della polizia del posto, i quattro italiani «sono membri della banda ‘Rail Goons’, dediti a lasciare graffiti sui treni durante i soggiorni fatti in varie città, in tutto il mondo». I writers italiani avrebbero quindi «deturpato i vagoni» e la ‘banda’, di cui la polizia sostiene che i quattro fanno parte, sarebbe responsabile anche di altri danneggiamenti come «la parola ‘Burn’, scritta a grandi lettere su un altro vagone e quindi la frase ‘First hit Kochi’ in piccole dimensioni su un altro ancora. A ciò si aggiunge il numero ‘22’, fatto sempre con lo spray e lasciato pure in altri posti».
La giornalista del Tg indiano mentre dà la notizia
«Li abbiamo trattenuti dopo aver appreso che erano stati visti fare una ricognizione sul treno della metropolitana di Ahmedabad, poco prima che fosse inaugurato dal primo ministro Narendra Modi – ha riferito un ufficiale dell’Antiterrorismo dopo gli arresti -. Tuttavia, in seguito, è emerso che non c’era niente di serio e che hanno scritto con lo spray per ‘divertimento’». La presenza dei quattro italiani si pensava inizialmente che fosse per un motivo più grave, legato anche ad un possibile sabotaggio vista l’importanza dell’evento. Ampio spazio alla notizia è stato dato anche nei telegiornali indiani.
· Mica siamo in Italia
Meno male che c è ancora nel mondo chi fa rispettare le regole qua pensano che si possa fare tutto ciò che si vuole
Jete jete a fa lo shtubbeti lajove mpara a sta ar monni se non va mparato li genitori!!
Che vi pensate di stare in Italia che vi hanno permesso di imbrattare tutto? Li c'è un altra musica. Mo raccomandatevi a di maio. Anzi pregate che l unità di crisi del ministero degli esteri sia efficiente come é sua consuetudine.
Ma il lavoro, quello serio, non piace più a nessuno?
Questi pensavano che le leggi erano come qua in Italia
Ce sinti cerqua!!
Questa fuga dei cervelli, mi preoccupa veramente molto
Finalmente un paese serio :l'India.Che non si spendano soldi pubblici per riportarli a casa!!!!!
L'Italia è il terzo mondo è permesso tutto.
Pensavano di essere in Italia no ba che gai
Non siamo in Italia dove tutto è permesso. La severità : sbagli? Paghi! Senza piagnistei!
I due in piedi sono gli allenatori?
Che bello ... Due "marchiAgiani"
Io conosco un vecchio proverbio "chi è causa del suo male pianga se stesso"; saggezza contadina antica!!!!!
Premio Nobel per la furbizia
Ma.come c'hanno pensato.. ma io boo
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Santi, poeti e “niente di serio”.
Questi decisamente non sono cervelli in fuga:trattasi di corpi acefali
dovremmo prendere esempio anche noi quando i tanto decantati turisti esteri deturpano nostri monumenti
Se si sbrigano a ridarceli uno lo potremmo fare ministro degli esteri.