Denunciato per maltrattamenti, non poteva avvicinarsi al padre. Inoltre, non si era presentato dai carabinieri per l’applicazione del braccialetto elettronico. I militari lo hanno sorpreso all’interno dell’abitazione del genitore, in cui era entrato dopo aver utilizzato, noncurante dei divieti, degli attrezzi da lavoro per lavorare il campo vicino casa. Si trova ora in carcere a Fermo un 40enne di San Ginesio, arrestato stamattina dai carabinieri.
Dalla fine del mese di luglio i militari hanno cominciato a monitorare la grave situazione familiare e i maltrattamenti da parte del figlio nei confronti del padre.
Le indagini hanno fatto emergere un contesto di sistematica sopraffazione e vessazioni continue, legate allo stato di tossicodipendenza e alle continue richieste di denaro, per cui il 40enne era arrivato in passato anche a danneggiare l’auto del genitore, a irrompere dentro casa con la forza e a usare violenza e minacce, tanto da indurlo in una condizione di prostrazione per le sofferenze fisiche e psicologiche quotidianamente patite. L’uomo è stato così denunciato per maltrattamenti in famiglia. Il pm titolare dell’indagine ha immediatamente chiesto la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla persona offesa e controllo mediante apposizione del braccialetto elettronico, concessa dal Gip del tribunale di Macerata il 22 agosto scorso.
Dopo l’esecuzione della misura, l’indagato si è però recato nell’abitazione del padre, in violazione delle prescrizioni del giudice. In particolare, dopo aver utilizzato, noncurante dei divieti, degli attrezzi da lavoro per lavorare un campo vicino casa, è entrato tranquillamente all’interno dell’abitazione, dove i carabinieri lo hanno sorpreso nel corso dei controlli predisposti per vigilare sull’ottemperanza della misura e tutelare la vittima. Per il 40enne, a questo punto, è scattato l’arresto in flagranza di reato. Il pm, valutata la gravità delle condotte pregresse, la mancata presentazione dai carabinieri per l’apposizione del braccialetto elettronico e l’episodio che ha condotto all’arresto, ha chiesto al Gip un aggravamento della misura cautelare, disposto nell’immediatezza. I carabinieri hanno così eseguito stamattina la misura della custodia cautelare in carcere. L’uomo si trova in carcere a Fermo.
finalmente si è arrivati prima,prima di nuove tragedie.
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