Kyle Dixon e Michael Stein a Macerata
Gli autori della sigla della serie Netflix Stranger Things in questi giorni sono a Macerata, ospiti del Museo del synth marchigiano. Kyle Dixon e Michael Stein da diversi giorni sono al lavoro per una residenza creativa e un concerto esclusivo, in larga parte creato con i sintetizzatori e strumenti elettronici fatti nelle Marche da eseguire durante la 17esima edizione del festival elettronico Acusmatiq (30 luglio, ad Ancona).
Sono arrivati da New York e Los Angeles fino a Macerata. I due compositori americani, tra i principali artefici della diffusione delle sonorità “synthwave” nell’ immaginario collettivo globale, presenteranno un lavoro in esclusiva con gli strumenti (spesso pezzi unici) della collezione del Museo del Synth Marchigiano, su cui stanno lavorando in questa settimana che precede lo show. Le profonde, evocative e sofisticate atmosfere elettroniche a cui hanno abituato il loro vastissimo pubblico si sposeranno con nuove suggestioni sonore grazie ai sintetizzatori nati nelle Marche.
Il gruppo del Museo del Synth
Il Museo del Synth Marchigiano. Dai Pink Floyd ai Kraftwerk, da James Brown ai Tangerine Dream, da Keith Emerson ai Radiohead è impossibile contare il numero di produzioni musicali nazionali ed internazionali in cui sono stati utilizzati strumenti elettronici nati nel distretto industriale musicale marchigiano, il più grande d’Italia ed uno dei maggiori di Europa, anche per la musica elettronica degli ultimi 40 anni. Le colline marchigiane ospitavano una galassia di aziende che rispondevano ai nomi di Farfisa, Elka, Crumar, Siel, Logan, Crb, Eko e moltissime altre, che hanno prodotto innumerevoli strumenti, tra organi drum machines, sintetizzatori e string machines, in un periodo aureo dagli anni ’60 fino agli anni ’80 e con una significativa presenza sino ai nostri giorni. Nel 2009 alla Mole Vanvitelliana, durante lo storico festival Acusmatiq di Ancona è stata allestita la prima edizione del museo temporaneo del sintetizzatore marchigiano. Questo progetto iniziale è poi cresciuto progressivamente fino ad arrivare alla forma attuale, con la sede di Macerata per ora visitabile soltanto per motivi di ricerca e studio.
I due compositori americani
Le attività principali sono: il recupero e la conservazione di strumenti elettronici spesso rari e dimenticati, la ricerca di informazioni e documenti storici, l’organizzazione di mostre, eventi seminari e laboratori, la collaborazione con artisti da tutto il mondo per residenze e collaborazioni artistiche ed infine la produzione artistica e musicale e la stretta collaborazione con il festival Acusmatiq. Tra gli obiettivi ci sono anche le collaborazioni con aziende e sviluppatori per nuovi strumenti e la promozione della conoscenza di questo mondo sia in ambito accademico che extra accademico. Il museo fa capo all’associazione Acusmatiq Matme – acronimo di Marche Tecnologia Musica Elettronica -, un’associazione che nasce dall’esperienza del festival che nei suoi quindici anni di storia ha sempre cercato di proporre il meglio della musica elettronica mondiale e di metterlo in relazione al tessuto culturale, produttivo e di ricerca delle Marche.
(redazione CM)
Questo è un museo su cui dovrebbe investire il comune invece di buttare soldi su piste di plastica e cubi in vetro
avremo avuto anche 100 fabbriche di strumenti negli anni 60 nel distretto industriale de noandri, ma poi Hammond, Leslie, Mellotron, Moog, Fender, Gibson, Ludwig e i King Crimson hanno segnato la svolta e dato il via al progressive, altro che li sonetti della Farfisa.
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