«Alunna maltrattata»,
la difesa delle arrestate:
«Indagini arrivate a conclusioni distorte,
mai fatta alcuna violenza»

TOLENTINO - Il legale della prof Alessia Cingolani e della assistente Marta Morroto, dà una versione diversa dei fatti rispetto a quanto contesta la procura. «La seguono da anni sulla base delle indicazioni della equipe medica ed in stretta collaborazione con la famiglia. Azioni adottate coerentemente ai protocolli e alle indicazioni date dalla neuropsichiatra»

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Il colonnello Massimiliano Mengasini che comanda il Reparto operativo

 

di Gianluca Ginella

Maltrattamenti a una alunna, l’insegnante e l’assistente si difendono. Lo fanno attraverso il loro legale, l’avvocato Diego Casadidio e sostengono di non avere commesso nulla a danno della ragazza, che ha un problema di autismo.

In seguito alle indagini dei carabinieri le due indagate, Alessia Cingolani, 41 anni, residente a Caldarola, docente, e Marta Morroto, 41, residente a Tolentino, assistente per l’autonomia e la comunicazione, sono state arrestate e si trovano agli arresti domiciliari in base ad una misura cautelare emessa dal gip Claudio Bonifazi del tribunale di Macerata per maltrattamenti aggravati.  I fatti sono avvenuti a Tolentino, in un istituto superiore.

«A tutela delle mie assistite – scrive l’avvocato Casadidio -, nella necessità di riallineare la corretta narrazione dei fatti che non sia condizionata dalla frenetica rincorsa dello scoop più eclatante, si tiene ad evidenziare che l’alunna è seguita da diversi anni dalle indagate sulla base delle indicazioni della equipe medica ed in stretta collaborazione con la famiglia. Si tiene a precisare che non è stata mai fatta alcuna violenza sulla alunna».

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Il capitano Giulia Maggi, comandante della Compagnia di Tolentino

Il legale poi continua dicendo che «La non conoscenza della problematica specifica dell’autismo grave ha comportato una evidente distorta valutazione delle azioni di contenimento che le insegnanti hanno adottato coerentemente ai protocolli e alle indicazioni date dalla neuropsichiatra per contenere e limitare azioni e reazioni di impulso dell’alunna con grave spettro autistico. Le indagini infatti sono arrivate a conclusioni distorte a causa del mancato confronto con l’equipe di riferimento che seguiva l’alunna di concerto con gli insegnanti». L’indagine dei carabinieri della Compagnia di Tolentino, che hanno lavorato insieme ai colleghi del Reparto operativo di Macerata con il coordinamento della procura (pm Rita Barbieri e il procuratore facente funzioni Claudio Rastrelli) nasce dalla segnalazione di un’altra docente dell’istituto che aveva assistito a dei comportamenti della collega. Era lo scorso marzo. I carabinieri hanno dato il via agli accertamenti con intercettazioni ambientali, filmati. Raccolti una serie di elementi utili la procura ha chiesto e ottenuto dal gip Claudio Bonifazi le due misure cautelari che ieri sono state eseguite.

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Il tenente Federico Pellegrini

 



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