Moda, Confartigianato:
«A micro e piccole imprese
servono interventi su misura»

CRISI - Webinar per affrontare le difficoltà del settore anche a causa della guerra in Ucraina. Il segretario generale, Giorgio Menichelli: «Dopo il grido d'aiuto delle aziende, a distanza di un mese, grazie al coinvolgimento istituzionale di Regione e Governo, siamo in grado di cominciare a parlare di provvedimenti in essere o in fase di sviluppo»

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Giorgio Menichelli

 

La moda ai tempi della guerra russa in Ucraina, Confartigianato imprese Macerata-Ascoli-Fermo chiede che siano «accolti gli emendamenti al decreto Aiuti che avevamo richiesto», perché micro e piccole imprese hanno bisogno di «interventi su misura». Si tratta di un comparto, quello della Moda, che sta subendo ricadute a causa della guerra. Martedì si è svolto un webinar con aziende, tecnici e amministratori a cui erano presenti anche gli onorevoli Lucia Albano e Mirella Emiliozzi. 

«Il 14 aprile (nel corso di un convegno di respiro nazionale che si è svolto a Macerata nella sede di Confartigianato, ndr) abbiamo ascoltato il grido di allarme delle imprese colpite da questa crisi – ha detto il segretario generale, Giorgio Menichelli – e dopo un mese siamo in grado, grazie anche al coinvolgimento istituzionale di Regione e Governo, di cominciare a parlare di provvedimenti in essere o in fase di sviluppo». Anche Moira Amaranti, presidente regionale Confartigianato Moda, ha colto positivamente l’approccio tempestivo adottato per affrontare questa situazione: «ci fa ben sperare. Bisogna rispondere a questa ennesima crisi con pragmatismo, realismo e soprattutto con sinergie e condivisioni». Il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini, ha ricordato i tre milioni di euro messi dall’ente con la Regione per un fondo di liquidità, aggiungendo che è stata fatta l’osservazione al Governo di «calcolare ristori su riduzione del fatturato tenendo conto di una maggiore temporalità, per dar modo alle imprese di presentare al meglio la reale perdita».

Maria Luisa Rubino, responsabile nazionale Confartigianato Moda, ha sottolineato le positive sollecitazioni arrivate dal distretto calzaturiero e da Confartigianato Mc-Ap-Fm, «che ci hanno permesso di presentare al Governo richieste molto più dettagliate». Rubino ha fatto il punto sulle novità del Decreto Energia, e ha rimarcato la richiesta presentata al viceministro del Mise Gilberto Picchetto Fratin per la convocazione del Tavolo Moda, «dove portare i dati congiunturali e un documento condiviso con le altre associazioni di categoria con gli interventi mirati al rafforzamento delle misure già in essere». Quindi: integrazione degli ammortizzatori sociali e degli strumenti di cassa integrazione straordinaria; il potenziamento di misure per il sostentamento della liquidità; la riduzione del costo del lavoro per le imprese; il rafforzamento delle attività a sostegno della diversificazione dei mercati, con ristori specifici per chi lavora nei mercati più colpiti dalla guerra; una calmierazione degli alti costi energetici.

Stefania Bussoletti, dirigente settore Innovazione e cooperazione internazionale Regione, ha elencato le varie misure volte all’internazionalizzazione e al supporto delle imprese penalizzate dalla crisi, ha argomentato sul potenziamento del Voucher per le fiere (con una contribuzione passata al 60%) e fatto una panoramica sui fondi in essere: due bandi, per la transizione digitale e per la diversificazione dei mercati, sono già attivi, mentre «usciranno a breve altri due bandi, uno sulla liquidità, uno sui ristori».

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Fabio Pietrella

Le conclusioni sono state affidate a Fabio Pietrella, presidente nazionale di Confartigianato Moda. Pietrella ha posto dubbi circa il Decreto Aiuti, «il quale ha molte incongruenze, dal momento che tocca contemporaneamente in un unico intervento la crisi russo-ucraina, il caro materie prime e il calo di fatturato pre-covid». Pietrella ha rinforzato l’intenzione di far leva ancora sul Mise per un’imminente convocazione del tanto atteso tavolo Moda. Il decreto Aiuti, infatti, è entrato in vigore proprio nella giornata di ieri 18 maggio, e la Confederazione nazionale sta già lavorando agli emendamenti da presentare non appena sarà possibile; emendamenti che saranno effettivamente funzionali alle esigenze delle micro e piccole imprese. Pensiamo, ad esempio, alla modifica della percentuale del calo di fatturato, dal 30 al 20%, o all’abbassamento da 400 a 200mila euro dell’ammontare massimo per il singolo beneficiario, necessari per l’accesso ai contributi. Si spera quindi che queste misure possano essere accolte e introdotte in via definitiva in fase di conversione del decreto. Nel dibattito, la presidente Amaranti ha indicato il problema di «aziende che hanno consegnato la propria merce in Russia prima delle sanzioni, ma ora si trovano i pagamenti bloccati dalle banche».



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