Al centro Nicola Paolucci durante il cammino sull’ Appennino Tosco-Emiliano
di Alessandra Pierini
Psicologia, coaching e passione per il trekking sono gli elementi che Nicola Paolucci ha combinato in una esperienza di formazione innovativa ed inedita: portare i benefici della camminata nel lavoro. Dopo una anteprima sull’Appennino Tosco-Emiliano, il suo sogno è riproporlo sui Sibillini, nelle sue Marche che ha scelto con grande determinazione. «Sono di Loro Piceno – racconta – ma ora vivo a Macerata, dove sono tornato dopo aver lavorato per tre anni in Irlanda come consulente in psicologia del lavoro per una multinazionale. Soprattutto dopo il Covid ho sentito grande nostalgia dell’Italia, sono tornato e mi va di rimanerci, anche per portare un po’ del nuovo che ho acquisito all’estero».
Tra le idee innovative che ha sviluppato nel suo percorso professionale, c’è appunto quella del Trekking e Coaching che ha sperimentato nei giorni scorsi percorrendo il cammino della Via degli Dei, sull’appennino Tosco-Emiliano. «L’uomo non è stato “progettato” per star seduto ore, ma per essere in movimento. La sedentarietà è il principale nemico del benessere individuale, dell’apprendimento e della creatività. A questo primo trekking hanno partecipato 4 persone, due di loro si occupano di gestione delle risorse umane, poi una ragazza impegnata in un dottorato in management e infine lo chef di un ristorante stellato. Ero preoccupato per il background diverso e invece è stato un valore aggiunto». E cosa è accaduto durante il trekking? «Persone normalmente silenziose hanno provato a negoziare, hanno espresso una loro leadership e il valore aggiunto è che tutto ciò che si sperimenta fuori dall’ambiente lavorativo viene interiorizzato per poi poterlo mettere in pratica. Fare questa esperienza su più giorni e in un contesto informale, fa sperimentare comportamenti completamente nuovi».
Paolucci si è avvicinato al coaching dopo la formazione di psicologo del lavoro. «Io ho un approccio molto concreto, soprattutto nelle aziende, la formazione che si fa lascia poco di conoscenze pratiche applicabili nella vita lavorativa. Questo è uno dei motivi che mi ha portato a sviluppare la pratica del Business Coaching che stimola la persona a sperimentare comportamenti nuovi per poi portarli nel lavoro. La pratica del coaching fa migliorare la performance alla persona, si parla di obiettivi e si lavora su due fronti, da una parte le competenze della persona, dall’altra riducendo le interferenze e i blocchi oggettivi o interni».
La partenza del trekking
A questo si abbina il trekking come fattore facilitante: «L’adrenalina e il cortisolo, gli ormoni dello stress, si riducono mentre camminiamo e il ritmo del corpo si allinea su quello della natura. Il trekking è la mia passione – confessa Paolucci – i Sibillini li ho mappati quasi tutti e ora il mio sogno è realizzare un trekking e coaching proprio qui. Lo consiglio a tutti quei professionisti che si sentono bloccati per crescere a livello lavorativo e per tutti coloro che vogliono sviluppare delle capacità da leader».
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