Il deputato Mario Morgoni
«La sindaca ha ragione: la Croce Rossa non merita lo sfregio che le è stato inflitto da chi l’ha fatta schierare al fianco di una parte politica». Inizia così l’intervento del deputato dem di Potenza Picena Mario Morgoni sul caso che coinvolge il locale comitato della Croce rossa. Il Pd infatti nei giorni scorsi aveva lamentato il fatto che alla cerimonia di inaugurazione dei quattro nuovi mezzi in dotazione all’associazione non fossero stati invitati gli esponenti dell’opposizione. E a stretto giro era arrivata la risposta della sindaca.
«Erano presenti il sindaco Tartabini, il presidente di Regione Acquaroli e persino la presidente della commissione Sanità Regionale Leonardi, con l’aggiunta dell’assessore Regionale alla Sanità Saltamartini per dare un contentino alla Lega – avevano lamentato i dem – Tutte figure istituzionali, come si conviene a un evento quale la Giornata Mondiale della Croce Rossa. Peccato che casualmente l’unica figura istituzionale a non aver ricevuto alcun invito sia stata quella del solo parlamentare presente nel nostro territorio, forse non titolato secondo la Croce Rossa di Porto Potenza a rappresentare la comunità. E peccato anche per il mancato invito ai consiglieri comunali, rappresentanti ufficiali dei cittadini ma col “difetto” di appartenere anche a forze politiche di diverso colore. La cosa spiace ancor di più se si pensa che all’evento ha meritoriamente partecipato come ospite d’onore la comunità ucraina, a cui il Partito Democratico di Potenza Picena ha mostrato grande vicinanza organizzando prima una manifestazione bipartisan per la pace in Piazza Douhet, poi un incontro presso i locali dell’oratorio e infine alcune visite alle famiglie ospitate presso il Natural Village. Certamente sarebbe stato più opportuno dare un segnale di unità e di condivisione in un simile frangente, ma la volontà di sfruttare ogni occasione a fini propagandistici ha purtroppo prevalso. La Croce Rossa è sempre stata un’organizzazione super partes e apolitica: prendiamo atto con rammarico che invece la Croce Rossa di Porto Potenza ha deciso di intervenire nella contesa politica scegliendone una parte».
«No, la Croce Rossa non merita questo. Qualcuno sta superando il limite della decenza e del rispetto», aveva poi replicato la sindaca Noemi Tartabini.
E oggi arriva la risposta di Morgoni. «La credibilità e l’ autorevolezza della Croce Rossa – dice il deputato dem – si basano sulla propria totale autonomia e indipendenza e anche la storia della Croce Rossa di Porto Potenza lo testimonia. Tra le figure che hanno fatto della Croce Rossa una prestigiosa istituzione cittadina non si può non ricordare il compianto Gianmario Fermani fondatore ed animatore instancabile per lunghi anni di questo sodalizio. E con lui Sandro Pompili, Moreno Mariotti, Giancarlo Falappa, Piero Bonarini, Peppe Limoncelli e Enrico Giorgetti. Concittadini di alto profilo etico che posero le basi di una realtà da tutti riconosciuta e rispettata e che tutti riconosceva e rispettava proprio perché si poneva al di sopra di ogni appartenenza. Domenica scorsa è stato inflitto un vero e proprio sfregio a questo patrimonio visto che, dalle Pro loco alle altre associazioni locali, dalle forze dell’ ordine alle forze armate , alle istituzioni locali e regionali, tutti sono stati coinvolti ad eccezione degli esponenti istituzionali che rappresentano le forze di opposizione ma anche dell’unico parlamentare del Comune. Tutto ciò con la complicità di una giunta che ha adottato con grande spregiudicatezza e indecenza il metodo di piegare le associazioni alla propria filosofia politica premiando quelle affini e castigando quelle che non riconoscendosi nello stesso credo politico vengono bollate e trattate come avversarie . Questo è il vero scandalo – conclude Morgoni – una giunta che si serve delle istituzioni per piegarle alle proprie convenienze politiche. Domenica scorsa la Croce Rossa locale e la giunta hanno agito in modo complice calpestando sia i valori della Croce Rossa internazionale, sia i valori fondanti delle istituzioni e delle comunità, valori che possono vivere solo se non vengono trascinati nelle dinamiche politiche e non vengono usati a fine di parte. Dai dirigenti della Croce Rossa locale e dalla giunta Tartabini Casciotti ci si dovrebbe attendere delle scuse per chiudere il caso e non certamente sconsiderati contrattacchi».
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