Michele Tetta, presidente della Croce Azzurra di Porto Recanati
Una scritta omofoba contro il presidente della Croce Azzurra di Porto Recanati, Michele Tetta. È stato trovato questo pomeriggio un biglietto affisso sulla porta dei locali di via Argentina, dove è nata da poco anche la Croce Bianca, presieduta da Teresa Montali ma sempre con la collaborazione di Michele Tetta. E’ lui stesso a denunciare l’accaduto: «È il secondo biglietto dopo quello dell’anno scorso – racconta Michele Tetta -. Questa volta a scoprirlo è stato il vice presidente dell’associazione, Mauro Monachesi, che, questo pomeriggio, entrando in sede, ha trovato un foglio appeso alla porta d’ingresso in cui qualcuno mi invita a lasciare il mio ruolo di presidente». Di fronte a questa scritta, il presidente della Croce Azzurra dice «Sono stanco. Non ce la faccio più ad essere preso di mira per il mio impegno nelle due associazioni».
Al momento il presidente dell’associazione sta valutando se sporgere denuncia: «Prima vorrei visionare i filmati delle telecamere – dice -. Forse riesco a scoprire l’autore del gesto. Sono talmente avvilito che non me la sento nemmeno di sporgere denuncia. Questo ennesimo attacco alla mia persona dimostra che la Croce Bianca non riesce a trovare apprezzamento da parte di molti perchè la identificano con me». Tetta fa riferimento alle difficoltà affrontate negli ultimi mesi con la nascita della nuova associazione e la mancanza di una sede. L’amministrazione comunale, infatti, ha richiesto indietro le chiavi dei locali che erano stati concessi in comodato d’uso gratuito alla Croce Azzurra nel 1999. L’associazione non ha, però, mai voluto restituire la sede di via Argentina tanto che il sindaco Andrea Michelini ha deciso di agire legalmente.
(g. s.)
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