Ospedale San Severino
Quali sono le prospettive future dell’ospedale Bartolomeo Eustachio? Lo chiedono in un’interrogazione i consiglieri di opposizione del gruppo San Severino futura Alessandra Aronne e Francesco Borioni. «Della serie: armiamoci e combattete. Siamo costretti a tornare sul tema sanità per sottolineare ancora una volta l’inadeguatezza dell’azione politica e diplomatica svolta dalla amministrazione comunale in questo ambito. A nulla serve fare mobilitare i cittadini se alle spalle non ci sono azioni politiche di contrattazione concrete, e soprattutto una efficace interlocuzione con le istituzioni direttamente preposte alla gestione di questo aspetto».
Il riferimento è alle 6mila firme raccolte per Oncologia, per chiedere di far rimanere nel reparto per almeno due anni la dottoressa Benedetta Ferretti. Borioni ed Aronne accusano l’amministrazione comunale di fare propaganda sulla sanità: «Così mentre ancora una volta l’amministrazione utilizza la sanità per fare propaganda populista, noi depositiamo un’interrogazione volta a ricevere informazioni puntuali su questo tema. I cittadini meritano un’informazione chiara, coerente con azioni decise e tempestive. Non è stato istituito nessun tavolo di concertazione e non è stata condivisa con le forze di minoranza nessuna informazione inerente la questione. Si apprendono esclusivamente dalla stampa, quando non da indiscrezioni, le informazioni su tale argomento, e come consiglieri non siamo messi nelle condizioni di svolgere l’azione di tutela, vigilanza e garanzia dei cittadini connessa al nostro ruolo. La cittadinanza ha il diritto di conoscere nel dettaglio le prospettive e la direzione verso cui si muoverà il servizio sanitario nel territorio, per poter, dato il tema tanto delicato quanto importante».
L’opposizione esprime la propria preoccupazione per il futuro dell’ospedale cittadino: «Si assiste ad un progressivo ed inesorabile impoverimento del servizio assistenziale offerto dalla struttura ospedaliera locale, in termini anche di prestazioni minime, aggravato anche dalla recente istituzione del reparto Covid, il quale ha prodotto ulteriori defezioni da parte di personale sottodimensionato e allo stremo delle forze; il governo cittadino non è in grado di esprimere una azione politica efficace ed esaustiva di tutela e salvaguardia delle reali necessità del territorio, demandando a iniziative di carattere popolare le concrete richieste di istanze di cui dovrebbe invece farsi promotore e portavoce».
Oncologia, ripristino del medico per il 118 e potenziamento di altri servizi, sono questi i temi dell’interrogazione: «Quando e con quali specifici atti e provvedimenti l’amministrazione nella persona del preposto assessore abbiano provveduto a sollecitare le autorità competenti in materia sanitaria riguardo le effettive necessità espresse dalla città, con particolare riguardo, tra gli altri temi: prosieguo del lavoro della dottoressa Ferretti all’interno del reparto di oncologia per ulteriori 2 anni; sottodimensionamento del personale del nostro nosocomio, programmazione di continuità per i reparti di geriatria e medicina generale; declassamento del servizio del 118, che risulta ad oggi sprovvisto di medico, impoverimento dei servizi ambulatoriali offerti; atti relativi al protocollo, se istituito, per la gestione nel nostro ospedale dei pazienti Covid, in relazione alle modalità, tempi di attivazione, dismissione ed eventuale riattivazione del reparto loro dedicato, e il conseguente adeguamento dei servizi offerti dall’ospedale in ognuno dei descritti casi; venga puntualmente illustrata la prospettiva futura del tipo di servizio sanitario e assistenziale verrà offerto nella nostra struttura ospedaliera e in che tipo di inquadramento essa verrà ricondotta nel prossimo futuro».
«La dottoressa Ferretti deve restare», consegnate al sindaco 6.652 firme
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