di Luca Patrassi
Vertenze di lavoro, concorsi che sembrano non volersi chiudere mai, proroghe delle proroghe. L’Albo pretorio dell’Area Vasta 3 dell’Asur conferma, anche in questo primo scorcio del 2022, che non è semplicissimo passare dal dire al fare. Un conto è dire che si faranno le assunzioni a tempo indeterminato e si daranno contenuti ai servizi territoriali ed un altro è fare i conti con la carenza di medici, con i tempi della burocrazia, con le emergenze, con i bilanci. Dal canto suo l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ha ribadito la sua posizione, a margine del Consiglio regionale: «C’è la necessità di rimettere mano al turn-over, si stima che tra pochi anni andranno in pensione tra il 35% e il 40% dei medici, si tratta in particolare di medici di famiglia e pediatri. C’è la necessità di eliminare il numero chiuso a Medicina, triplicare le borse di specializzazione: senza queste misure è inutile parlare di grandi progetti, di Pnrr, bisogna investire sulla dotazione organica e sulle professionalità. E’ necessario rivedere i tetti di spesa almeno per la Sanità affinché possiamo assumere almeno gli infermieri, è paradossale che nella Regione Marche abbiamo una graduatoria con tremila infermieri e non li possiamo assumere per il tetto di spesa: mi appello al Governo, alle forze politiche, a chiunque possa fare qualcosa perché sono le misure per riportare la sanità al centro dei bisogni dei cittadini. Basta inserire un comma anche nel decreto Milleproproghe che stabilisce che il tetto di spesa può essere derogato prevedendo assunzioni non in base alla spesa storica ma in base alle esigenze dei cittadini. Si faccia una fotografia del rapporto esistente tra personale sanitario e la popolazione di una regione e si adotti il provvedimento conseguenziale».
Per tornare all’Asur, il viaggio nelle ultime determine inizia con la presa d’atto di una sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Macerata che, a distanza di quattro anni dalla presentazione del ricorso, ha dato parzialmente ragione a un dipendente che chiedeva poco meno di 40mila euro per aver svolto dal 2005 al 2018 mansioni superiori, l’addetto alla cassa ospedaliera, a quelle di commesso per cui veniva pagato. Il giudice ha accolto il ricorso per gli anni dal 2012 al 2018 e ha condannato l’Asur a pagare ventimila euro, cinquemila dei quali per le spese legali. Poi c’è la consueta determina di ulteriore proroga di incarichi provvisori. La premessa dell’atto dice che nella programmazione triennale del fabbisogno di personale 2020-2022 sono presenti diversi posti vacanti. Siamo arrivati al 2022 e i posti restano vacanti. «Sono presenti – si legge nell’atto – posti vacanti nel profilo professionale di coadiutore amministrativo, operatore tecnico magazziniere e autista, operatore tecnico specializzato nelle discipline di idraulico, muratore ed elettricista, pertanto è necessario prorogare gli incarichi in scadenza in tali profili professionali».
L’assessore Saltamartini a margine del Consiglio regionale
Altri ruoli vacanti: «Sono inoltre presenti 7 posti vacanti nel profilo professionale di ostetrica, profilo con riferimento al quale, è stato indetto, con determina del 29/11/2019, il concorso pubblico unificato allo stato non ancora espletato. Non è possibile attingere ulteriormente alla graduatoria di mobilità esterna per la copertura a tempo indeterminato dei posti vacanti presenti in Area Vasta 3, in quanto, con nota Asur del 3 febbraio scorso sono stati trasmessi gli ultimi quattro nominativi, presenti in graduatoria, ad aver espresso preferenza per l’Area vasta n.3, attualmente in fase di interpello, tuttavia insufficienti a soddisfare il fabbisogno di personale nel relativo profilo». Il contratto nazionale di lavoro, per la dirigenza della Sanità, individua un termine di durata massima per l’attribuzione degli incarichi a tempo determinato, comprensivo di eventuali proroghe e rinnovi, pari a 36 mesi.
Non meno spinoso il tema dei posti vacanti nel profilo professionale di dirigente medico di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza. «Rilevata la temporanea difficoltà – si legge nell’atto Asur – nel reperire personale nel profilo in argomento derivante dalla mancata disponibilità di graduatorie di concorso cui attingere, è necessario disporre la proroga dei contratti a tempo determinato». Stessa decisione per gli Oss. Vero è che, stante la mancanza di figure professionali, è anche abbastanza illusorio contare sui concorsi che spesso si risolvono lasciando le carenze che trovano: è anche vero che scrivere che a febbraio 2022 si è in attesa dell’espletamento di un concorso bandito nel 2019 espone l’Azienda sanitaria ad una serie di osservazioni critiche.
Ecco comunque i contratti prorogati: Torresi Elisabetta, coadiutore Amministrativo (proroga per sei mesi), le ostetriche Gironella Francesca e Traini Selenia (proroga per un anno), i medici Biondi Cristiana (cinque mesi), Nezam Hashemi Hossein (cinque mesi) ,Vincitorio Daniela (sei mesi), i tecnici specializzati Chiodi Andrea, Maccari Tommaso e Pallucchini Saverio (un anno), il magazziniere Luciani Yari (sei mesi), l’autista Licata Massimiliano (sei mesi). Proroga fino al 30 giugno per gli Oss Damiani Giulia, Doria Gianluca, Feliziani Tiziana, Carbone Annalisa, Giannelli Daniele Antonio, Lanari Giorgia, Spuri Silvestrini Michela, Acquafredda Stefano Tommaso, Bellucci Roberto, Biscossi Francesca, Ferretti Paolo, Guiducci Alessandra, Paciarotti Luciana, Piersantelli Barbara, Falasca Laura, Perini Letizia, Salvucci Chiara, Serrani Valentina, Tofini Loriana, Tarquini Francesca, Valencia Luci Arcos, Scortichini Fabiano, Fiorelli Lucia, Peretti Feliciano, Ascani Erika, Cimadamore Evy, Aleksandrova Venera Metodieva, Cola Daniela, Di Maio Edmondo, Valci Vanina, Bianchi Stefano, Carletti Orietta, Cela Dallandyshe, Cesaretti Francesca, Frascarelli Maria Giuseppa, Gigli Domenica, Ilie Daniela, Leoncinello Floriana, Valencia Yaneth Arcos, Viola Giovanna, Boccanera Daniele, Valori Elisabetta e Nadenich Michele. Poi c’è il mantenimento in servizio fino al 2025 della psicologa Fabrizia Ignazi.
Oncologia San Severino, Saltamartini: «Nessun rischio ridimensionamento»
Invece l'imbarazzante obbligo di scelta per l'unica pediatra di base disponibile a Civitanova Marche quando verrà affrontato?
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Che ne dite se, invece di togliere il numero chiuso a medicina, si facessero assunzioni e promozioni sulla base di reali punteggi e competenze? (A cominciare dai dirigenti, ovviamente!) Sarebbe così scandaloso tenere fuori la politica (e altro!) da assunzioni e promozioni? Non pensate che avere speranze di carriera solo sulla base di competenze e impegno invoglierebbe i giovani (specie quelli che valgono) ad indirizzarsi verso il pubblico? Il personale medico pubblico è il meno pagato d’Europa, il più oberato di lavoro, il più soggetto a denunce selvagge e con meno speranze di emergere con le proprie forze!! Vi stupite ancora che vi siano posti vacanti?