«Il “Sostegni ter” azzoppa i bonus casa:
fare un passo indietro,
si rischia il blocco dei cantieri»

CONFARTIGIANATO interviene sull'ultimo decreto emanato: «Andrebbe a limitare il credito d’imposta ad una sola cessione, vanificando tutta la validità delle agevolazioni»

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Maurizio Laici

 

«Bonus casa, siamo ai titoli di coda?». È la domanda che si pone Confartigianato, a seguito dell’ultimo decreto governativo. Nello specifico, la norma contro le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia, introdotta nel Decreto Sostegni Ter, «andrebbe a limitare il credito d’imposta ad una sola cessione, vanificando tutta la validità delle agevolazioni. La possibilità di reiterare il trasferimento e lo sconto in fattura, infatti, erano i pilastri che sostenevano la spinta dei bonus, i quali hanno avuto il pregio, fino adesso, di controbilanciare le perdite subite nel grave momento di crisi Covid. Così le imprese temono all’orizzonte il blocco in massa dei cantieri. I provvedimenti che stavano rivitalizzato il settore edile rischiano ora di finire al palo, svuotati nella loro efficacia». La norma non è ancora stata convertita in legge e per questo Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo va in pressing per evitare effetti negativi su tutto il comparto edile. «Bisogna immediatamente fermare il decreto e invertire la rotta con misure di investimento capaci di andare davvero incontro alle reali esigenze dei cittadini e di tutto il sistema produttivo – sono le parole di Maurizio Laici e di Massimiliano Montecchiari, presidenti dei settori Impiantisti e Manutentori termoidraulici di Confartigianato interprovinciale -. È indispensabile ristabilire subito il preesistente meccanismo di cessione dei crediti. Se si proseguisse infatti sulla strada tracciata dal decreto, si otterrebbe il solo risultato di minare la fiducia delle famiglie e dei mercati. Il pericolo è quello di gelare una ripresa che è trainata fortemente da un “sistema casa” composto in larga parte da piccole impese ed artigiani. Un comparto strategico già messo a dura prova dalla scarsità delle materie prime a disposizione e dall’aumento dei costi dei materiali e dell’energia». Come aggiunge Giuliano Fratoni, presidente interprovinciale Confartigianato Edilizia, «non è questo il modo per scoraggiare le frodi. Il legislatore sta andando solo a depotenziare il meccanismo della cedibilità del credito, con il rischio che un istituto bancario perda l’interesse nell’assorbirlo perché impossibilitato a ritrasmetterlo nuovamente. Siamo inoltre preoccupati per la situazione dei cantieri avviati, dove le imprese hanno già accordato lo sconto in fattura al committente confidando poi nella cessione al sistema bancario».



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