La Form torna al Lauro Rossi:
brilla la stella Miriam Prandi

MACERATA - Per il secondo concerto della rassegna Musicainsieme protagonisti Schumann e Brahms in un teatro entusiasta. Sul finale applausi a scena aperta

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La Form sul palco del Lauro Rossi

 

di Marco Ribechi

Un lunghissimo, interminabile applauso. Così il pubblico del teatro Lauro Rossi di Macerata ha salutato il secondo splendido concerto della stagione sinfonica regionale della Form – Orchestra Filarmonica delle Marche – che si è esibita con un programma dedicato a Schumann e Brahms. Il concerto, inserito nel cartellone Musicainsieme, il cui nome vuole sottolineare il valore fondamentale della musica dal vivo come “prodotto artistico”, unico e irripetibile, nonché della sinergia fra esecutori sul palco e pubblico in sala, è stato dedicato a due autori e due capolavori intimamente connessi fra loro. Il Concerto in la minore per violoncello e orchestra, Op. 129 di Robert Schumann è una delle più alte creazioni del Romanticismo per la sua libera, imprevedibile, appassionata “prosa poetica” in eterno divenire, perfettamente reso dall’orchestra e dalla solista in questione: Miriam Prandi.

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Miriam Prandi

In una composizione che colloca il violoncello solista a grande protagonista attraverso continui dialoghi con la parte orchestrale, la Prandi ha saputo mostrare la sua infinità abilità tecnica grazie a un’esecuzione densa di coinvolgimento e, a tratti, patimento. Prandi, talento musicale di rara comunicatività e di una versatilità non comune, è frequentemente ospite con concerti al violoncello solo presso importanti sedi concertistiche come il Teatro alla Scala di Milano o per il concerto di Haydn in Re Maggiore dove è stata protagonista di una importante tournée con l’Orchestra Haydn sotto la direzione di Michele Mariotti. A conclusione della prima parte anche uno spettacolare solo (che ha accompagnato anche con la voce) capace di lasciare il pubblico in sala letteralmente ammutolito. A seguire la Sinfonia n. 4 in mi minore per orchestra, Op. 98 di Johannes Brahms, il più fedele continuatore del sinfonismo schumanniano.

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Il direttore Alessandro Bonato

La Quarta, “testamento” di un grande compositore romantico di cultura classica e moderna summa del sapere musicale chiude definitivamente il breve ma intenso capitolo della produzione sinfonica di Brahms. A guidare la Form in entrambe le esecuzioni è stato il veronese Alessandro Bonato il più giovane direttore tra le 13 Istituzioni Concertistico Orchestrali Italiane, da un anno direttore principale della Form. La sua sinergia con l’orchestra è stata totale valorizzando al massimo tutta la magnificenza delle due opere in programma. Il prossimo appuntamento con la Form al Lauro Rossi è per l’8 marzo con Saint-Saёns e Mendelssohn che vede alla direzione e al violoncello Luigi Piovano.

 

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