Tumore raro a 10 anni,
la battaglia della famiglia per Emanuela

POTENZA PICENA - La piccola ha una forma benigna che però non può essere del tutto rimossa. Lanciata una raccolta fondi per permettere le cure al Gaslini, i colleghi del padre hanno già donato 100 ore di ferie. La mamma: «Il suo è il primo caso nelle Marche e al Salesi non possono intervenire»

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Emanuela, la bimba di 10 anni affetta da un ganglioneuroma

 

di Laura Boccanera

Operabile solo al Gaslini di Genova, raccolta fondi per la piccola Emanuela afflitta da un tumore raro. La mamma Daniela D’Eusanio ha lanciato sulla piattaforma gofund.me un crowdfunding per aiutare la sua famiglia a sostenere le spese che dovranno affrontare per i prossimi anni.

Emanuela ha 10 anni e vive con la mamma casalinga, il papà dipendente della Clementoni e un fratello maggiore a Potenza Picena. All’inizio di ottobre scopre dopo un’ecografia all’addome consigliata dalla pediatra per dolori alle ovaie scambiati per l’avvio del menarca di avere un ganglioneuroma, una forma tumorale benigna che però non può essere del tutto rimossa dal momento che è attorno all’aorta e quindi per tutta la vita potrà solo fare interventi di riduzione. La formazione è già di 7,5 centimetri e l’ospedale Salesi che l’ha in cura ha consigliato un consulto col Gaslini dal momento che quello di Emanuela è il primo caso delle Marche.

A raccontarlo è proprio la mamma: «E’ iniziato tutto il primo ottobre – spiega – ho portato Emanuela dalla pediatra perché lamentava sempre dolori alle ovaie, la pediatra mi ha prescritto un’ecografia. Al Salesi però abbiamo scoperto che c’era dell’altro».

La mamma ricorda il trauma alle parole del medico dell’ospedale regionale: «Vedevo che ripeteva più volte l’ecografia, in più punti, poi mi ha detto di aspettare fuori e quando è uscito mi ha detto “signora le ho prenotato una risonanza e una visita oncologica”. Non capivo più niente, come una visita oncologica? In realtà i medici mi hanno spiegato che non riuscivano a capire che tipo di tumore fosse e che era necessaria una biopsia. Hanno dovuto operare mia figlia perché la laparoscopia non bastava e siamo rimaste per 24 ore in terapia intensiva a seguito di 4 ore e mezzo di intervento. L’esito ha classificato il tumore come ganglioneuroma. E’ un tumore benigno per fortuna, ma non completamente operabile. Dal Salesi hanno mandato l’esito al Gaslini di Genova per un consulto. All’ospedale regionale non possono asportarlo. Per loro è il primo caso nelle Marche, è un tumore raro e non possono intervenire. Le opzioni che mi avevano messo sul piatto erano Firenze, Genova o addirittura Parigi».

Ora la famiglia è in attesa della chiamata da Genova per capire quando potranno intervenire sul tumore. «Dovrà fare controlli periodici e interventi periodici in caso il tumore ricresca perché non è operabile completamente. Il rischio se non si interviene è che con la crescita della bambina possa crescere anche il ganglioneuroma e comprimere i vasi sanguigni. L’unica cosa che ci consola è che la bambina nonostante tutto sta bene per ora e non ha particolari sintomi».

Tra i vicini di casa, i colleghi e i compagni di scuola si è mossa una macchina della solidarietà: i colleghi del papà alla Clementoni hanno donato 100 ore di ferie per consentire all’uomo di assentarsi per le visite della bambina e anche le mamme dei compagni di classe della quinta elementare hanno raccolto alcuni fondi come aiuto economico alla famiglia. Da qui l’idea di cercare il supporto anche attraverso i social per consentire alla famiglia di non avere preoccupazioni economiche e potersi concentrare con serenità sui trasferimenti da fare verso il Gaslini. Per la raccolta fondi www.gofundme.com/f/affetta-da-ganglioneuroma-di-75-cm



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