Il teatro Lauro Rossi
Prosegue il viaggio di “Non a Voce Sola”, che da sempre segue da vicino il mondo femminile in tutte le sue declinazioni. Arrivata alla dodicesima edizione, la rassegna continua con ambizione ad essere punto di riferimento e luogo dove promuovere un dialogo, anche tra i generi, suscitare interrogativi, e aprire varchi talvolta impossibili. In questa edizione, in occasione dell’anno di Dante, il tema scelto è “Donne ch’avete intelletto d’amore”, e partendo dal famoso incipit di una delle maggiori opere dantesche, moltissimi ospiti hanno proposto la loro visione in un dialogo costante. Ad ospitare il tredicesimo ed ultimo appuntamento della rassegna sarà Macerata, città d’arte e cultura, dove giovedì 16 settembre, alle 21,15, al teatro Lauro Rossi il filosofo Umberto Galimberti sarà protagonista di un intervento che lega intelletto d’amore e felicità, dal titolo “Il mito della felicità”.
«La riflessione filosofica fonda il sottosuolo su cui si basano le arti, la scienza, il pensiero del nostro tempo – interviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Si pone alle spalle di tutti i saperi, li orienta e ne pone i limiti. Pertanto, non possiamo avere una comprensione profonda della contemporaneità nel suo insieme se non ci avviciniamo alle radici del nostro pensiero, che partono dai greci e arrivano ai nostri giorni attraverso la riflessione, lo studio e l’analisi critica di eminenti intellettuali. Incontri come quello con il professor Galimberti possono aiutarci ad avvicinarci alle radici del nostro pensiero ed avere delle chiavi di lettura del nostro vivere contemporaneo».
Umberto Galimberti
«I miti sono idee semplici che noi abbiamo mitizzato perché sono comode, non danno problemi, facilitano il giudizio, ci rassicurano, occorre svegliarsi dalla quiete delle nostre idee mitizzate perché non ci consentono più di comprendere il mondo in cui viviamo – si legge nella nota del Comune di Macerata -. Culto della giovinezza, idolatria dell’intelligenza, ossessione della crescita economica, tirannia della moda: sono alcuni dei miti di oggi che Umberto Galimberti passa in rassegna per smontarli e denunciarne la natura ingannevole, mostrando come i falsi miti siano in realtà “idee malate”, non avvertite come tali, e quindi tanto più capaci di diffondere i loro effetti nefasti senza trovare la minima resistenza. Sono i miti del nostro tempo, le idee che più di altre ci pervadono e ci plasmano come individui e come società. Quelle che la pubblicità e i mezzi di comunicazione di massa propongono come valori e impongono come pratiche sociali, fornendo loro un linguaggio che le rende appetibili e desiderabili. I miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi non logici, ma psicologici, e quindi radicati nel profondo della nostra anima. Sono idee che abbiamo mitizzato perché non danno problemi, facilitano il giudizio. In una parola: rassicurano. Eppure molte sofferenze, molti disturbi, molti malesseri nascono proprio dalle idee che, comodamente accovacciate nella pigrizia del nostro pensiero, non ci consentono più di comprendere il mondo in cui viviamo – conclude la nota -. Per recuperare la nostra presenza al mondo dobbiamo allora rivisitare i nostri miti, sia quelli individuali sia quelli collettivi, dobbiamo sottoporli al vaglio della critica perché i nostri problemi sono dentro la nostra vita, e la nostra vita vuole che si curino le idee con cui la interpretiamo».
L’evento è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 3384162283. L’ingresso è consentito ai possessori di Green Pass.
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