di Iralba Murati (foto Falcioni)
Il romanzo “E tutto iniziò a tremare” di David Miliozzi ispira un cortometraggio di Simone Riccioni, 32enne attore e regista di Corridonia.
«Sarà una storia a più capitoli – spiega Riccioni -. L’idea è infatti di far uscire anche un film unendo questo cortometraggio assieme ad altri tre. Vogliamo mandare un messaggio di speranza a chi ha vissuto il terremoto in prima persona e si è rimboccato le maniche per rimanere qui invece di abbandonare il territorio. Il mondo del cinema è fermo da 14 mesi, stiamo vivendo una brutta situazione e speriamo che la pandemia abbia fine a breve. Da una grande crisi si arriva ad una grande ripresa e noi siamo la locomotiva di questa ripresa»
Il ruolo della protagonista è affidato a Caterina Shulha. Il gruppo è pieno di speranza per il futuro e di positività, David Miliozzi autore del libro e sceneggiatore del cortometraggio parlando dell’opera afferma: «La storia parla della gravidanza analizzata dal punto di vista paterno e sullo sfondo ci sono le scosse sismiche del terremoto che abbiamo vissuto. Viene capovolto il concetto di distruzione legato al terremoto, con il concetto di nascita e vita. Nella nascita infatti come nella scossa troviamo l’attesa. Viene inoltre valorizzata la bellezza del territorio marchigiano attraverso questa produzione».
L’ idea del cortometraggio nasce dalla ginecologa Elisabetta Garbati che come Miliozzi è anche consigliere comunale di opposizione di Macerata: «Conobbi David ad una mostra d’arte, lui faceva il critico e mi innamorai della sua vena artistica, David mi regalò il suo libro, cominciai a leggerlo e il libro mi colpì molto, capii che l’ esperienza di un padre durante una gravidanza è molto profonda. Quest’ opera mi ha fatto conoscere l’ esistenza di un’ emotività paterna che non avevo mai capito. In consiglio comunale rincontrai David e gli proposi di creare un film basato sulla storia da lui scritta».
I meriti della regia vanno a Federica Biondi che ammette: «Abbiamo delle ottime sensazioni e molte interpretazioni che renderanno il film ben organizzato. Di base c’è la sensibilità verso chi ha vissuto la brutta esperienza del terremoto e vogliamo dare al film una traiettoria rappresentativa del disagio trascorso. Ci saranno interpreti di altissima categoria perché c’è bisogno di rendere la storia rappresentativa traducendo l’esperienza delle persone che vivono ad esempio a Muccia e nei dintorni».
Il gruppo afferma di aver voluto coinvolgere le persone della provincia attraverso un casting che lanceranno sui social sempre nel rispetto della normativa anti contagio da covid e capire se è possibile trovare un interprete che ” presti la pancia in gravidanza” per fare le riprese che inizieranno tra circa un mese.
«Stiamo cercando di scrivere queste quattro storie ed unirle per creare un unico film- ricorda il co-sceneggiatore Jonathan Arpetti – Siamo una piccola produzione, lavoriamo con tempistiche brevi, puntiamo ad uscire a cinque anni dal terremoto. Nel film ci saranno anche dei richiami a Dante Alighieri in vista del suo settecentesimo anniversario .
Molte scene del primo cortometraggio verranno girate a Macerata, altre a Pioraco e San Ginesio. Per i successivi cortometraggi invece ancora non è stato deciso dove svolgere le riprese. Jamie Robert Othieno , direttore della fotografia scenderà da Milano con una troupe, e protagonisti saranno vari attori che rimangono una sorpresa non essendo stati nominati.
Simone Riccioni ha chiuso la conferenza al centrale Plus di Macerata ricordando il regista Alessandro Valori, morto il 10 settembre 2019: «E’ stato un mio caro amico e custodisco un video in sua compagnia scappando durante alcune riprese a causa del terremoto, voglio dedicare a lui questo lavoro».
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