Inrca Appignano, la minoranza:
«Non abbassiamo i toni
Cittadini privati di 900mila euro»

POLITICA - Luca Buldorini, capogruppo di Su la testa, replica all'amministrazione dopo le polemiche in Consiglio comunale: «Come si fa ad alienare un bene della Comunità senza pretendere alcuna garanzia?»

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Luca Buldorini

 

«Non abbassiamo i toni e continuiamo a tutelare gl’interessi dei cittadini di Appignano». Sono le parole del consigliere di minoranza di Appignano Luca Buldorini, che interviene dopo l’assise dell’altro giorno e il conseguente commento della maggioranza. Il fatto al centro della querelle è sempre la mancata realizzazione del nuovo presidio Inrca. Buldorini aveva presentato una mozione per chiedere all’amministrazione di avviare una causa risarcitoria contro l’ente e al sindaco di revocare le deleghe all’assessore Osvaldo Messi, ex primo cittadino. La mozione poi era stata respinta tra le polemiche e l’amministrazione aveva chiesto al gruppo di minoranza di abbassare i toni. Richiesta che ora è stata rispedita al mittente.  «Già, perché gli appignanesi, specialmente quelli socialmente più fragili – attacca Buldorini – sono stati privati di 900mila euro, una cifra importante considerando che a oggi sono stati spesi dal Comune più di 345mila euro per i nostri anziani, dimenticando i non autosufficienti, rimasti completamente a carico delle famiglie con tutte le complicazioni di ordine materiale, economico e psicologico, annesse e connesse. Se fossimo entrati in possesso di quella fideiussione non sarebbero stati usati fondi pubblici e avremmo ancora denaro in avanzo da destinare ai nostri cittadini che versano in condizione di fragilità. Però così non è stato e in Consiglio comunale il sindaco Mariano Calamita, a chi vuole avviare un’azione legale civile, amministrativa e penale, anche risarcitoria, ha cercato di tappare la bocca lasciando affermare al segretario comunale che la nostra mozione era degradata in interrogazione.
Degradata in interrogazione? E su quali basi essendo questo un atto sconosciuto all’attività della pubblica amministrazione, perciò palesemente illegittimo? Oltretutto l’intervento non è compito del segretario comunale ma sono i Consiglieri comunali ad avere il diritto d’iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del Consiglio comunale e che hanno, inoltre, il diritto di chiedere e di presentare interrogazioni e mozioni. I contratti ci sono per essere rispettati ed è evidentissimo che quello concernente l’Inrca non è stato rispettato. Ci domandiamo: “Come si fa ad alienare un bene della Comunità senza pretendere alcuna garanzia?” Volete sapere cosa è accaduto? Citiamo un documento della Fondazione Falconi scritto in risposta alla richiesta di atti e informazioni presentata dal capogruppo consiliare Luca Buldorini: “Non è possibile consegnare copia della polizza fideiussoria di cui all’atto di compravendita tra questa Istituzione e l’Inrca di Ancona in quanto essa non è stata consegnata da Inrca”. Cioè: la polizza fideiussoria non esiste e noi dovremmo abbassare i toni?» conclude Buldorini, che racconta anche di essere andato dal prefetto per spiegargli quanto successo in Consiglio.

 

 

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