Reddito di cittadinanza,
chi lo percepisce
“lavora” per il Comune

CIVITANOVA - L'amministrazione ha approvato i progetti utili alla collettività che impegneranno i soggetti fino ad un massimo di 16 ore settimanali. Si va dalla manutenzione del verde e dell'ambiente alla catalogazione d'archivio

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palazzo-sforza-comunale-comune-vista-panoramica-dallalto-civitanova-FDMLavori utili alla collettività per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Il comune di Civitanova approva i Puc, i progetti utili alla collettività. Rispondendo positivamente alla richiesta fatta giorni fa da Forza Italia l’amministrazione ha predisposto l’attuazione di due progetti che costituiscono un’importante opportunità lavorativa a beneficio della comunità locale, sulla base della normativa che regola la distribuzione del reddito di cittadinanza. Nello specifico, la Giunta, riunitasi nella seduta di giovedì, ha approvato in via sperimentale due progetti, il primo nell’ambito culturale, come attività di archivio e l’altro in ambito ambientale e precisamente nella manutenzione del verde e a supporto di attività finalizzate al rispetto dell’ambiente. E’ inoltre in fase di valutazione un successivo provvedimento per avviare progetti di utilità sociale in collaborazione con gli enti del terzo settore. Le relative spese sono coperte dai fondi ministeriali erogati all’ATS 14 nell’ambito dei finanziamenti relativi al fondo povertà. «L’Amministrazione comunale ha prontamente recepito questa nuova opportunità di sviluppare progetti di lavoro alla luce delle disposizioni ministeriali che regolano il reddito di cittadinanza – spiega il sindaco Fabrizio Ciarapica. Va precisato che i progetti di cui sopra sono posti sotto la responsabilità dei dirigenti e responsabili di servizio, dell’Ats14 e Centro per l’impiego a cui afferiscono le attività e sono misure temporanee». Come noto, le persone che percepiscono il beneficio del reddito di cittadinanza danno la loro disponibilità a sottoscrivere un patto per il lavoro o per l’inclusione sociale. «Ci auguriamo di poter incontrare le giuste richieste – conclude Ciarapica – a seguito dell’offerta del Comune. Si tratta di attività di restituzione sociale per coloro che ricevono il beneficio del reddito di cittadinanza e rappresentano un’occasione di inclusione e di crescita sia per i beneficiari che per la collettività. Da una parte il settore Pubblico sostiene economicamente i soggetti in difficoltà e dall’altra la persona che non ha ancora la possibilità di realizzarsi in un impiego a tempo indeterminato, ha una possibilità di impegnarsi a favore della comunità e di ricevere affiancamento formativo e quindi di cogliere un’opportunità di crescita». Ogni cittadino beneficiario del reddito di cittadinanza è tenuto ad un impegno di almeno otto ore settimanali e fino ad un massimo di 16 ore settimanali, a seguito di accordo definito con gli operatori referenti all’interno del patto.



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