Calcio, i presidenti scrivono a Cellini:
«Con il rischio della quarantena di squadra
pochi di noi andranno avanti»

LETTERA - I responsabili di nove squadre del girone D di Prima categoria chiedono un incontro con il numero uno del Comitato Regionale Marche: «La maggioranza si ritroverà costretta a non disputare il campionato in quanto non ci sono le condizioni per evitare molteplici problemi di natura economico-sanitaria»

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Il presidente della Figc Paolo Cellini

 

I presidenti del girone D di Prima categoria provano ad unire le forze e scrivono al presidente del Comitato Regionale Marche Paolo Cellini. Oggetto della lettera è la preoccupazione che attanaglia le società e i giocatori insieme agli staff tecnici a proposito delle eventuali quarantene collettive in caso di positività di un tesserato. Nove squadre su tredici (le fermane Piane Montegiorgio, Pinturetta Falcor e Rapagnano e le maceratesi Elfa Tolentino, San Claudio, Urbis Salvia, Settempeda, Caldarola e Cska Amatori Corridonia) si dicono pronte a non partecipare al prossimo torneo se non cambierà lo stato di cose attuale, che non garantisce un regolare e tranquillo svolgimento dell’attività sportiva. «Egregio Presidente Cellini, la decisione unanime presa da tutti i sottoscritti presidenti del girone D di Prima categoria è stata quella di redigere un’ultima lettera di appello in cui vorremmo esporle le nostre personali preoccupazioni riguardo il campionato ormai prossimo all’avvio. Le ultime notizie arrivateci dalle società limitrofi, iniziate per l’appunto con il Trodica in Promozione, non sono assolutamente delle migliori, ne tanto meno rassicuranti – si legge nel documento -. Le nostre società hanno già dovuto affrontare, in previsione di questo campionato, un protocollo Figc dai contenuti spesso improponibili per le nostre piccole realtà ma, nonostante tutto, con l’impegno dei dirigenti ed i dovuti sforzi economici, ci siamo messi in riga per garantire il proseguo dell’attività calcistica. Tutto questo dopo aver saldato le tasse di iscrizione al campionato che, ad oggi, non crediamo sia di poco conto, vista l’insicurezza da parte della Federazione sullo svolgimento dei campionati».

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Giorgio Carducci, presidente del Cska Amatori Corridonia

I presidenti vogliono tutelare la loro salute e di tutti coloro che orbitano intorno alle varie formazioni. «Tutti noi siamo qui unitamente a chiederle chiarimenti riguardo la tutela dei nostri tesserati nel caso di contagiati da Covid-19 nel gruppo squadra. Dagli ultimi eventi e dai colloqui con le Asur di competenza, che abbiamo personalmente interpellato, si è compreso che il rischio di quarantena per le intere società è praticamente certo. Anche organizzandoci per fare immediatamente i tamponi, nessun medico si prenderebbe la responsabilità di far uscire soggetti seppur negativi. Quindi, come al Trodica, tutti in quarantena – prosegue il comunicato -. Questo rischio è inaccettabile per noi e per le realtà in cui ci troviamo. Dopo queste novità, credo che pochi di noi troveranno il coraggio di andare avanti, perché si alzano le responsabilità e soprattutto il rischio della quarantena collettiva. Non è ovviamente la paura dell’isolamento che ci preoccupa: quanto le famiglie, il lavoro e la salute di tutti i nostri tesserati».

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Paolo Iommi presidente dell’Urbis Salvia

I presidenti si dicono pronti ad un appuntamento con i vertici del Comitato Regionale Marche per avere un confronto diretto. «Come lei già saprà, in queste categorie minori, la quasi totalità dei tesserati ha un lavoro che in questo momento di crisi è già difficile da tener saldo e molti hanno anche famiglie da mantenere. Riteniamo sia improponibile far rischiare il posto di lavoro a queste persone, o l’isolamento in famiglia, per una quarantena dovuta ad un’attività sportiva, per quanto importante sia. Proprio per questi motivi, la maggioranza delle sottoscritte società ha già sospeso le attività fino a data da destinarsi. Non ce la sentiamo di proseguire a queste condizioni. Signor Presidente, siamo qui a chiederle notizie, chiarimenti, qualcosa che ci faccia capire come affrontare questi problemi. In pratica, chiediamo la vera presenza della Lega Nazionale Dilettanti. Chiediamo e gradiremmo soprattutto di poter avere un incontro con una nostra delegazione per esporle le nostre perplessità, i dubbi e confrontarci con le problematiche reali delle nostre società, perché vorremmo poter garantire il proseguo delle attività in sicurezza e senza rischi assurdi. Se la classe dirigente del più importante sport mondiale non può accettare queste semplici richieste, la maggioranza dei Presidenti si ritroverà costretta a non far disputare il campionato alla propria società, in quanto non ci sono le condizioni per evitare molteplici problemi di natura economico-sanitaria. Restiamo in attesa di una sua cortese risposta. Con l’occasione porgiamo distinti saluti». I presidenti firmatari della lettera: Domenico Cottini (Piane Montegiorgio), Stelio Verdecchia (Pinturetta Falcor), Giorgio Rossini (Elfa Tolentino), Roberto Giustozzi (San Claudio), Vitaliano Silveri (Rapagnano), Simone Castellani (Caldarola), Giorgio Carducci (Cska Amatori Corridonia), Gilberto Luciani (Settempeda) e Roberto Iommi (Urbis Salvia).



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