di Mauro Giustozzi (Foto di Fabio Falcioni)
Un ecografo portatile di alta fascia, che può essere usato per tutte le diagnosi di patologie vascolari e può essere trasportato in tutti i reparti, in particolare quelli di Medicina e Oncologia. E’ il dono fatto dalla Fertitecnica Colfiorito all’ospedale di Macerata, un apparecchiatura che ha un valore di mercato che si attesta sui 15mila euro.
Ad annunciare l’arrivo di questa nuova e moderna strumentazione Nadia Storti direttore Asur Marche e dell’Area vasta 3 (in attesa che venga nominato il nuovo direttore in sostituzione del dimissionario Alessandro Maccioni), Luca Mattioni e Alessio Miliani della Fertitecnica ed il primario della Medicina dell’ospedale di Macerata, Roberto Catalini.
«Ringrazio la Fertitecnica per questa donazione di un’apparecchiatura in grado di effettuare diagnosi precoci – ha sottolineato il direttore Asur, Nadia Storti -, è portatile e quindi in grado di raggiungere il paziente a letto, nei casi di impossibilità a muoversi, in tutti i reparti. Non solo in Medicina cui è stato affidato, in quanto il direttore Catalini ha una grande esperienza nell’ecocolordoppler, ma possono essere trattati pazienti in oncologia come in chirurgia o terapia intensiva, quindi un dono che ricomprende tutti i reparti dell’ospedale di Macerata.
Questa collaborazione col privato, che a Macerata capita spesso, è un segnale di stima, di riconoscimento di quello che è il sistema e della volontà dei privati di sostenere questo nostro sistema, oltre naturalmente alla generosità dimostrata». A rappresentare la Fertitecnica Colfiorito, azienda che opera nell’ambito di legumi, cereali e altri prodotti della terra, a cavallo tra Umbria e Marche, con un secondo stabilimento che ha sede a Montecassiano, 130 dipendenti, il direttore generale Alessio Miliani e Luca Mattioni. «Nella nostra azienda il valore sociale e del capitano umano è basilare –ha detto il proprietario Luca Mattioni – e dopo aver vissuto un momento terribile come quello legato al Covid abbiamo voluto essere al fianco della sanità dei territori dove operiamo: abbiamo donato 2 ecografi all’ospedale di Foligno ed ora questa apparecchiatura al nosocomio di Macerata. Crediamo che sia indispensabile stare al fianco della sanità pubblica ed essere di supporto, per quelle che sono le possibilità, a voi sanitari e di riflesso alle comunità dove operiamo. Questo strumento moderno ed innovativo è stato scelto su indicazione di quelle che erano le esigenze che ci sono state manifestate dai medici». Roberto Catalini ha poi brevemente illustrato il funzionamento del nuovo ecografo.
«Questa apparecchiatura ha una risoluzione simile a strumentazioni molto più grandi e che non possono essere trasportate – ha detto – e ci consentirà di fare ecografie ed esami complessi direttamente al letto del paziente che non può essere trasportato oppure di difficile movimentazione in ospedale. La nostra scelta è caduta su questo tipo di ecografo condividendolo anche col dottor Battelli di oncologia per essere al fianco dei pazienti più fragili che curiamo quotidianamente». Il direttore pro tempore di Av3, Nadia Storti, ha poi puntualizzato altri aspetti di quanto sta accadendo nella sanità pubblica del nostro territorio, con iniziative e progetti che riguardano i vari nosocomi provinciali: «Sul nuovo ospedale provinciale di Macerata, come è noto, l’iter è fermo in Regione per cui attendiamo novità anche noi. Voglio invece sottolineare quello che, a mio avviso, è il grande lavoro che stiamo svolgendo in questo periodo della riapertura delle strutture post Covid ma soprattutto di come vogliamo affrontare l’immediato futuro che passa attraverso l’assunzione di oltre 300 figure che vanno dagli infermieri agli psicologi, agli assistenti sociali: l’obiettivo è quello di curare il paziente affetto da Covid o da altre malattie infettive curando il cittadino direttamente a casa, facendo il tampone direttamente al suo domicilio, a supportare i medici di medicina generale come hanno fatto le Usca in questo momento con infermieri e psicologi dentro gli ambulatori ed una rete di assistenti sociali che possono farsi carico.
Cercare noi le fragilità nei soggetti infetti piuttosto che portarli dentro gli ospedali e dentro gli ambulatori». Per quanto riguarda le altre sedi ospedaliere, in ottobre partirà a Civitanova il concorso per il primario di ortopedia ed i piani secondo e terzo inutilizzati dell’edificio saranno sistemati ad inizio 2021. Per quanto riguarda la carenza di personale a Camerino, Nadia Storti ha ribadito che al pari di tutte le altre strutture che si stanno riabilitando alle funzioni che avevano prima del Covid, questo riguarderà anche l’ospedale ducale. «Siamo quasi al 90% della riattivazione di tutti i servizi –ha affermato il direttore di Asur Marche-: a Camerino ci sono state due uscite in ortopedia che sono state compensate da un contratto sottoscritto proprio in questi giorni da un giovane specializzando e da altri professionisti che abbiamo in Area vasta 3. Per la cardiologia lo stesso sono stati attivati nuovi contratti mentre non esisteva alcuna criticità per il personale infermieristico. Stiamo anche pensando di ampliare nuove attività a Camerino che prima non c’erano e che ci consentono di poter trattenere quei professionisti che altrimenti decidono di andare a lavorare in altri ospedali».
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Ben vengano le nuove assunzioni nell’ambito ospedaliero. Mi auguro che la direttrice Storti si ricordi anche della necessità di riportare a livello di operatività efficace i dipartimenti di prevenzione e relativi servizi territoriali, piuttosto trascurati negli ultimi anni.