Borgofuturo+, un successo:
quattro comuni in festa
sul “carro del buon contagio”

LA RASSEGNA curata dall'omonima associazione ha visto Colmurano, Loro Piceno, Ripe San Ginesio e Urbisaglia ospitare spettacoli e incontri spesso sold out: lanciata una linea di sviluppo condivisa per la vallata

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Ben 13 giornate di spettacolo dal vivo e incontri, dal 17 luglio al 9 agosto. Il tutto spesso sold out e sempre occasione di animazione dei centri storici e di spazi più periferici dei comuni interessati, con numerose attività commerciali coinvolte attivamente, nel rispetto delle normative Covid.

borgofuturo-9-325x217E’ il bilancio della decima edizione di Borgofuturo che ha visto grandi ospiti da tutta Italia come Vinicio Capossela, Nada, Neri Marcorè, Bobo Rondelli, Giobbe Covatta, Giancane, Donpasta, Fabio Celenza e Dario Rossi, ma anche proposte di qualità residenti in regione, come Degrado Postmezzadrile, il comitato degli autori cinematografici delle Marche, Teatro Rebis, Giorgio Felicetti, Marco Saltari, Daniele Gatto e tanti altri protagonisti di uno spettacolo dal vivo perenne che ha conquistato la vallata del Fiastra e i quattro comuni Urbisaglia, Colmurano, Loro Piceno e Ripe San Ginesio che hanno ospitato questa edizione. In un mese di attività, il festival li ha raggiunti uno per uno, percorrendo in cammino le strade che li collegano tra loro. Passeggiate molto partecipate, sempre accompagnate dal simbolo del festival di quest’anno, il “carro del buon contagio”.

borgofuturo-10-325x217I cinque tavoli tematici hanno coinvolto oltre cento operatori del settore residenti o attivi nei comuni aderenti. Durante questi confronti sono già emerse soluzioni concrete per una progettazione comune di vallata, che saranno sviluppate già a partire dall’autunno. I temi sono diversi: si va da uno studio dei servizi presenti nei comuni a una programmazione culturale di vallata, passando per un azione comune sull’offerta enogastronomica e un progetto di educazione ambientale e alla conoscenza del territorio per i più piccoli. Ora anche Sant’Angelo in Pontano si è aggiunta al gruppo di progettazione condivisa, come quinto comune. Una delle novità di quest’anno è arrivata nell’ultima giornata, con La Maratonda di domenica 9 agosto. Otto ore consecutive di giochi tra comuni, a percorrere fisicamente l’anello che tocca i quattro campanili, tra gare di velocità e altre più folkloristiche. Tradizionale nella formula e totalmente innovativa nelle modalità di svolgimento e comunicazione, la prima edizione della Maratonda ha registrato una grande partecipazione spontanea delle cittadinanze dei comuni, grazie all’unione tra sport, folklore e la leggerezza di cui tanti quest’anno sentivano il bisogno. Ha vinto la squadra di Colmurano.

borgofuturo-2-325x217«Questo è il primo fondamentale passo per una collaborazione tra comuni che hanno più di un obiettivo da condividere – dice Robertino Paoloni, sindaco di Loro Piceno -. In particolare nelle tavole rotonde abbiamo raccolto informazioni fondamentali per una linea di sviluppo condivisa per la vallata, a cui daremo seguito nei prossimi mesi». Paolo Giubileo, sindaco di Urbisaglia, spiega: «Il futuro dei piccoli comuni è proprio quello di condividere visioni e piani territoriali andando oltre al campanilismo, pur rispettando i propri tratti identitari. Borgofuturo + è un festival innovativo, che da una parte arricchisce e caratterizza l’offerta culturale del territorio e, dall’altra, permette ai comuni di confrontarsi su temi imprescindibili per lo sviluppo di progettazioni condivise. Farne parte ha rappresentato per Urbisaglia l’occasione di interfacciarsi con le realtà circostanti e di mettersi alla prova in una nuovissima ed entusiasmante esperienza». E’ il direttore artistico Damiano Giacomelli a chiudere il cerchio: «In un’estate difficile abbiamo quadruplicato la portata delle nostre attività, in controtendenza rispetto a quello che sta accadendo in giro. Abbiamo voluto e potuto farlo per diverse ragioni. Penso all’adesione convinta e partecipata degli amministratori, ma anche allo straordinario gruppo di lavoro che è maturato intorno al festival. Alla base di tutto c’è la scelta che ci caratterizza da dieci anni: seguire una visione. Non c’è futuro consapevole che non parta da una visione. Un festival è ancora un ottimo modo di evocarla, per ispirare sia chi vorrà concretizzarla, sia chi si limiterà a raccontarla: due pratiche fondamentali e complementari».

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