Pascoli in quota a secco:
«Il sisma ha colpito
anche le sorgenti»

VISSO - Gli allevatori hanno inviato una lettera alla Regione dopo che è stato interrotto l'approvvigionamento con le autobotti. Riunione tecnica in Comune sul problema, il sindaco assicura: «Fino a tutto dicembre 2020 il servizio sarà garantito dalla Protezione civile»

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Pascolo in quota rifornito con le botti

 

di Monia Orazi

Pascoli a secco, alcuni allevatori di Visso lanciano l’allarme. Il problema è che a quattro anni dal terremoto ancora non si è normalizzata la situazione di alcune sorgenti montane, che dopo le scosse hanno avuto una fortissima riduzione della portata. Su questo ieri mattina si è tenuta in comune anche una riunione del sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi con i tecnici regionali e David Piccinini capo regionale della Protezione civile.

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Ovini, bovini ed equini che attualmente sono al pascolo in quota, devono essere abbeverati tramite quotidiani rifornimenti di acqua trasportata con le autobotti, un costo di 250 euro per un viaggio sufficiente a garantire acqua per soli due giorni, con una spesa che supera i settemila euro al mese per tutta la stagione estiva. Nei giorni scorsi gli allevatori vissani hanno scritto una lettera alla Regione, agli assessori Anna Casini ed Angelo Sciapichetti ed ai funzionari competenti: «Voi tutti sapete che la problematica è esplosa con gli eventi tellurici di agosto e ottobre 2016 che hanno colpito profondamente queste zone: in molte sorgenti di montagna si sono abbassate le falde, comportando la riduzione o addirittura la scomparsa della capacità risorgiva e mettendo in difficoltà la gestione degli animali al pascolo sui nostri territori. Contemporaneamente a ciò, le ultime annate particolarmente siccitose e scarse di precipitazioni non hanno consentito un rifornimento alle sorgenti; tuttavia ci teniamo a ribadire, sentiti gli esperti del settore, che la causa principale della carenza idrica sono stati gli eventi sismici del 2016. Noi tutti riteniamo di dover ripristinare le condizioni di gestione del territorio come nel periodo ante-terremoto», hanno scritto gli allevatori.

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Sino ad oggi il trasporto è stato garantito con fondi della Protezione civile regionale, ma il problema ancora non è risolto: «Pur essendo stati supportati dalla Protezione Civile in vari modi con il trasporto dell’acqua con le autobotti, proviamo difficoltà con le amministrazioni locali che dall’8 giugno sostengono che la Regione non fornisce al comune di Visso l’autorizzazione alla spesa da parte della Protezione Civile della Regione Marche, quindi non comunicano alla ditta incaricata di fornire il viaggio d’acqua per i pascoli di Monte Careschio, siti nel Comune di Visso, facendo rimanere senza acqua centinaia di capi di bestiame – si legge nella lettera – chiediamo a voi tutti con la massima urgenza di provvedere sia per le esigenze immediate, sia il trasporto che l’ utilizzo di pompe, che alla pianificazione per le opere da eseguire nel più breve tempo possibile, adottando tutti gli strumenti a vostra disposizione che riguardano la realizzazione o il ripristino di opere danneggiate dal sisma».

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A seguito dell’interruzione del servizio, qualche allevatore ha pagato da solo il trasporto di acqua per evitare che le proprie greggi rimanessero senz’acqua. La richiesta che giunge dal mondo zootecnico è di fare presto, realizzando anche interventi di approvvigionamento idrico, con la stessa normativa in deroga, adottata per costruire le stalle. Il sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi spiega: «Si stanno effettuando sondaggi e ricerche per ovviare al problema della carenza idrica, verificatosi per le sorgenti montane in seguito al sisma. Nella riunione di ieri è stato detto che sino alla fine dell’emergenza, prevista a fine dicembre 2020, l’approvvigionamento sarà garantito dalla Protezione civile. Ci arriverà una comunicazione e io stesso scriverò agli allevatori in merito. Come Comune da soli non riusciamo a garantire un servizio del genere, ci siamo attivati da tempo con tutte le azioni necessarie, per poter trovare nuovi approvvigionamenti idrici».

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Durante la riunione tecnica per la situazione idrica delle sorgenti è stato specificato che è in atto una collaborazione con i geologi Unicam, il monitoraggio della portata d’acqua delle sorgenti montane, si stanno effettuando delle ricerche geologiche a Cupi e alla sorgente Le Vene, con sondaggi per cercare dove si trova l’acqua, e che è in programma la realizzazione di laghetti per l’accumulo di acqua. Situazione critica anche a Macereto, che coinvolge anche i comuni di Pieve Torina ed Ussita e nelle frazioni lungo la Valnerina. Sul fronte delle opere pubbliche, argomento di cui si parlerà sabato pomeriggio durante la visita del commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini che al mattino sarà a Castelsantangelo e nel pomeriggio a Valfornace e Visso, sono in corso la progettazione per il cimitero di Cupi, l’aggiudicazione per il cimitero di Villa Sant’Antonio e sta andando a gara quello di Visso, stanno per essere aggiudicati i lavori di riduzione del rischio idraulico lungo il fiume Nera ed i lavori di rifacimento dei giardini del laghetto. A gara anche la nuova area di delocalizzazione per alcune attività artigiane a Santa Barbara, a breve sarà redatto anche il progetto definitivo per il nuovo palasport nella zona dell’ex piscina.

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Il laghetto di Visso



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