Muore studente di 19 anni:
il corpo trovato nella cabina della nave,
stava tornando dalla Spagna

PORTO RECANATI - La vittima è Carlo Bartoli, era arrivato ieri pomeriggio al porto di Genova. Secondo una prima ricostruzione è stato stroncato da un malore. Lo stava aspettando il padre. Il magistrato ha disposto accertamenti per chiarire le cause del decesso

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Carlo Bartoli

 

Stava tornando dalla Spagna, è stato trovato morto nella cabina della nave. Choc ieri pomeriggio a Porto Recanati per la tragedia che ha colpito la famiglia di Carlo Bartoli, 19 anni. Il giovane si era messo in viaggio l’altro ieri per tornare in Italia. Aveva deciso di lasciare momentaneamente la Spagna, dove si trovava per motivi di studio. La nave su cui si era imbarcato a Barcellona per far ritorno dai suoi cari ha attraccato al porto di Genova ieri pomeriggio, verso le 14,30. Ad attendere il ragazzo, c’era il padre. Quando dall’imbarcazione sono scesi tutti, tranne lui, la tragica scoperta. Polizia, personale dell’imbarcazione e il padre hanno trovato il cadavere all’interno della cabina. L’ipotesi più probabile è che il 19enne abbia accusato un malore in mare aperto e che il suo cuore si sia fermato già prima dell’arrivo nel porto ligure. Forse anche qualche ora prima dell’attracco. Un malore dovuto molto probabilmente a patologie pregresse di cui soffriva. Il magistrato di Genova che segue il caso ha comunque disposto ulteriore accertamenti sulla salma, che quindi ancora non è stata restituita alla famiglia. La notizia ha scosso Porto Recanati dove il giovane e la sua famiglia sono molti conosciuti, il nonno di Carlo aveva fondato tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta una storica pasticceria in centro, poi portata avanti dal padre del giovane per qualche anno. «Carletto nostro, ora che sei lassù, dacci una mano ad uscire da tutto questo – ha scritto un amico – Non ci lasciare mai, proprio come facevi contro il tuo avversario quando giocavi a basket. Non ci lasciare soli ora. Ti ricorderò sempre così, scherzoso e sorridente. Già ti vedo, seduto vicino Kobe a guardare il tuo adorato Lebron giocare. Ciao Carletto, ti voglio bene».

 

 



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