Nemo omaggia L’Infinito
e lancia il Manifesto
della Musica Essenziale

IL CANTAUTORE, tra gli otto finalisti di Musicultura 2018, ha elaborato dieci punti programmatici che descrivono il processo di elaborazione creativa. Ecco il suo ultimo lavoro. VIDEO

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Alberto Nemo a Musicultura

 

Un viaggio musicale verso un nuovo “infinito” che parte dalla fine del celebre idillio leopardiano. Alberto Nemo, cantautore e musicista, già tra gli otto vincitori di Musicultura 2018, noto per la sua voce angelica e per la capacità di destrutturare brani famosi a cui riesce a ridonare una nuova vita, processo da lui chiamato “nemizzazione”, ha identificato nel Nemusico – Manifesto della Musica Essenziale dieci punti programmatici che descrivono il processo di elaborazione creativa. Il suo ultimo lavoro ne è l’esempio: il personalissimo omaggio a “L’infinito” di Giacomo Leopardi dove partendo dalla fine della celebre poesia giunge all’inizio con un risultato davvero straordinario.

 

 

Nel suo Manifesto della Musica Essenziale Nemo espone un’operazione di spoliazione, di arte povera musicale, che mostra la sua nuda struttura sorretta dalla forza dell’idea e dal potere evocativo primordiale, un progetto che può essere attuato in tutte le forme d’arte. «In ogni componimento c’è sempre qualcosa da togliere – ha dichiarato Alberto Nemo – Invito tutti gli artisti ad applicare questo procedimento e a condividere il loro personale contributo».  Ecco il Nemusico – Manifesto della Musica Essenziale

1) Su – o – no. Elevazione o silenzio. La musica è e crea uno spazio sacro. Porta ad un risveglio interiore e dei sensi (Su), altrimenti è preferibile il silenzio o semplicemente il suono in cui viviamo (no).

2) La voce come strumento primario. La voce umana è la migliore strumentazione di cui disponiamo.

3) Unire cultura e natura. Far coesistere le forme elaborate dalle varie tradizioni con l’ascolto diretto della natura e dell’ambiente.

4) Ottenere micro variazioni tonali. Semplificazione non è impoverimento, bensì valorizzazione dei suoni e del canto attraverso una modulazione fine e preziosa.

5) Sensazione di ascoltare da diversi punti e distanze lo stesso suono. Inserire il movimento nel suono, far cantare lo spazio.

6) Rapporto con l’assoluto. Il punto di fuga della musica e del canto è all’infinito.

7) Musica “sulle cime” e non “sotto fondo”. La musica è fatta per stare in alto, essere protagonista, esperienza totalizzante in un tempo determinato.

8) Azione e non decorazione. Gesto determinato e non orpello.

9) Azione e non ripetizione. Gesto unico e non reiterato.

10) Nemizzazione, ovvero, purificazione musicale. Di ogni brano, originale o reinterpretato, mettere in atto un filtro sottile che faccia passare solo la musica.



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