Bed and breakfast aperti solo 6 mesi all’anno, Sergio Marzetti contrario alla proposta di modifica della legge regionale che riduce di 180 giorni l’anno la possibilità di apertura per i b&b. Il consigliere comunale di Civitanova, ex assessore al turismo commenta la delibera di giunta regionale con la quale si propone la modifica della legge regionale. Un’ipotesi che ridimensionerebbe i B&b secondo Marzetti: «da quanto mi risulta, sono state avviate le audizioni con la categoria, se la proposta, così come approvata in giunta, dovesse essere accolta dal consiglio regionale, sarebbe un colpo durissimo per la ricettività turistica, per questo mi auguro un ripensamento del presidente Luca Ceriscioli e dell’assessore al turismo Moreno Pieroni. Dal provvedimento sono escluse quelle strutture che esercitano l’attività in forma imprenditoriale, ma sappiamo che nelle Marche sono pochissimi a farlo, mentre la stragrande maggioranza degli esercizi sono a gestione familiare, secondo lo spirito della legge istitutiva, in virtù della quale chi sceglie un b&b o casa vacanza più che un cliente è un ospite, accolto in un clima di familiarità. La proposta della Regione, quindi, oltre a venir meno alla formula del bed and breakfast non tiene conto del fatto che le strutture di accoglienza alberghiera sono un numero molto limitato e quindi insufficiente a garantire una ricettività adeguata alle esigenze del settore, perciò ridimensionare i b&b è come inferire un colpo mortale all’accoglienza turistica, proprio quando la Regione produce un grande sforzo economico per pubblicizzare la ricchezza e la suggestività della nostra regione, sia in termini ambientali, culturali ed enogastronomici». Secondo Marzetti il provvedimento avrebbe una ripercussione importante a Civitanova dove l’extralberghiero rappresenta una percentuale elevata dell’ospitalità a fronte di una insufficienza di hotel nella stagione estiva. I bed and breakfast sono circa 80 «e sono pochissimi i titolari che li gestiscono in forma imprenditoriale – spiega Marzetti – il provvedimento, quindi, si risolverebbe solo in una mazzata a chi, grazie alla gestione di queste strutture, oltre che garantire una apprezzata ospitalità, arrotonda il proprio bilancio familiare. Esiste oltretutto un pronunciamento del Tar su ricorso dei b&b del Lazio che dà ragione alle strutture ricettive, ma nonostante questo, la nostra giunta regionale insiste. Ceriscioli e Pieroni ritirino la delibera».
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