di Monia Orazi
La trasmissione Mediaset “Le Iene” torna ad interessarsi del terremoto. Qualche anno fa era stata la beniamina del pubblico, Nadia Toffa ad arrivare sino a Visso per un servizio, invece stavolta è toccato ad uno degli invitati storici, Giulio Golia, scorrazzare tra il Maceratese e l’Ascolano per vedere di persona come stanno le cose, tra una ricostruzione ancora ai primi passi ed il ritardo nello smaltimento delle macerie. Sono rimasti increduli alcuni cittadini di Camerino che hanno fatto quattro chiacchiere a sorpresa con Giulio Golia, noto inviato della trasmissione Le Iene, che nei giorni scorsi ha fatto tappa a Camerino per girare un servizio sulla ricostruzione. Dopo aver visitato la zona rossa e le sae in zona Le Cortine e San Paolo, Golia è andato al Sottocorte Village tra i commercianti, dove si è recato a pranzo all’osteria Il Vicoletto, gustando delle specialità locali.
«Per noi è stata una sorpresa – raccontano i titolari del locale – è arrivato e non sapevamo nulla. Abbiamo parlato ed è stato davvero gentilissimo, è molto simpatico ed alla mano». Immancabile dopo il pasto la foto di rito con la Iena, i titolari ed alcuni clienti presenti nel locale. Il servizio con grande probabilità andrà in onda tra qualche settimana. La troupe della trasmissione è stata a Sforzacosta e nell’Ascolano, oltre che a Camerino anche ad Amatrice, per vedere a che punto è la ricostruzione e con grande probabilità anche lo smaltimento delle macerie, che ancora occupano tantissimi centri terremotati.
Mancano all’appello ancora 400mila tonnellate di macerie da rimuovere nelle Marche e difficilmente si farà in tempo a rimuoverle tutte entro la fine dell’emergenza. Ai ritmi attuali potrebbero volerci altri tre anni. Nelle Marche a 42 mesi dalle scosse, siamo ad appena 700mila tonnellate di macerie rimosse secondo i dati disponibili al 31 dicembre 2019, si procede ad un ritmo di circa 400 tonnellate al giorno. Le macerie totali pubbliche da rimuovere, in un circuito totalmente pubblico tra Regione e Cosmari, sono state un milione e 400mila tonnellate. E nel quarto anno dopo il sisma, l’emergenza è stata prorogata sino al 31 dicembre di quest’anno. Lo scorso gennaio lo smaltimento è rimasto bloccato per una svista parlamentare, poi la situazione è stata sbloccata dal parere del commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini. Nel Cosmari che conta 507 dipendenti, di cui 35 si occupano di smaltimento delle macerie, nel 2015 ultimo anno prima del terremoto, il fatturato era di 36 milioni e 900mila euro, nel 2018 di 49 milioni e 200mila euro, cresciuto di circa il 33 per cento, mentre l’utile è salito dai 29mila euro del 2015, ai 183mila del 2018, con in incremento di circa il 15 per cento.
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