Il vicesindaco di Treia David Buschittari consegna la cittadinanza onoraria a Vincenzo Boccia. Al suo fianco il treiese Gianluca Pesarini, presidente di Confindustria Macerata
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
«Sono onorato di essere cittadino di Treia un luogo da cui passano idee, personalità che poi diventano protagonisti del nostro tempo, un laboratorio che mette assieme cultura, industria e voglia di costruire un’ Italia meno rancorosa e più propositiva».
Vincenzo Boccia
Un lunghissimo applauso di un teatro gremito ha accolto il momento in cui il vicesindaco David Buschittari e il presidente di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini, hanno consegnato a Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria, la pergamena con l’onorificenza della cittadinanza onoraria di Treia. Un momento che ha visto un Boccia anche commosso durante la sua relazione sul tema “Sostenibilità e sviluppo. L’industria, il territorio ed il Paese” quando ha ricordato come «l’affetto e l’amore per Treia sia nato grazie alla Fondazione Symbola ed ai suoi seminari che mi hanno portato in questa terra, facendomene conoscere le bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali ma anche la laboriosità di tanti imprenditori dell’industria, ma anche di abili artigiani e agricoltori». Alla festa per il nuovo e illustre cittadino della città del pallone al bracciale hanno partecipato tantissime autorità istituzionali ma anche semplici cittadini incuriositi, nella giornata del mercato settimanale, da tanto movimento attorno al teatro che ha fatto da scenografia alla cerimonia.
Vincenzo Boccia in platea al fianco del prefetto Iolanda Rolli e di Claudio Pettinari, rettore Unicam
Presenti tra gli altri il sindaco Franco Capponi e il suo vice David Buschittari, poi il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, Rosalba Ubaldi consigliere provinciale, il questore Antonio Pignataro ed il comandante provinciale dei carabinieri, Michele Roberti, il vicario vescovile don Andrea Leonesi, il presidente di Copagri nazionale Franco Verrascina e quello provinciale Andrea Passacantando, Claudio Pettinari rettore di Unicam, il docente Ernesto Tavoletti in rappresentanza di Unimc, Gino Sabbatini presidente della Camera di commercio regionale, Fabio Renzi segretario di Symbola, Cinzia Cecchini presidente dell’Accademia Georgica di Treia, Ferdinando Cavallini presidente di Banca Macerata, Sandrino Bertini, presidente della BCC di Recanati e numerosi imprenditori tra cui Nando Ottavi, Alfredo Mancini e Domenico Guzzini, quest’ultimo dato come prossimo successore di Pesarini alla guida di Confindustria Macerata.
Boccia e Pesaresi sul palco
«L’emozione non ha voce, uso il testo di una canzone per iniziare questo mio intervento – ha esordito Vincenzo Boccia salendo sul palco del teatro -. Siamo abituati a parlare alle persone in luoghi pubblici ma ci sono dei momenti in cui la dimensione emozionale supera anche noi stessi. E questo è uno di quelli. Laboriosità, futuro e lavoro qui c’è già un elemento che lega questa città, questo teatro, perché ogni estate grazie alla Fondazione Symbola in questo luogo c’è un’occasione di riflessione, di progetto, di una costruzione di un pensiero che parte da qui. E’ un luogo questo specchio dell’Italia: quando entra in gioco armonia, equilibrio, design, tecnologia questo è il nostro vero Paese. Un’Italia che deve abituarsi a raccontare una storia fatta di criticità ma anche di potenzialità. In questi anni Treia è divenuto un luogo di dibattito che è l’anima della democrazia, anche sul come si è svolto questo dibattito c’è stata una grande differenza. Non un dibattito gridato o urlato ma, nel segno delle diversità di vedute, e del rispetto delle idee. Quando usciamo da questo teatro, da questa città, ne usciamo da cittadini migliori. A questa comunità mi lega molto l’amore per il Paese e la passione per il lavoro che ho avuto modo di toccare direttamente: un altro messaggio che spesso è uscito da Symbola è stato quello di usare le nostre identità per aprirsi non per chiudersi. Treia che diventa un modo per riscoprire senso e spirito di comunità di questo territorio delle Marche. In questi anni i miei colleghi di questo territorio mi hanno affascinato e fatto amare questi luoghi che sono fatti in primis di persone».
Vincenzo Boccia
Il presidente di Confindustria ha poi affrontato i temi legati alle necessità degli industriali per far ripartire l’Italia e soprattutto territori come il nostro colpiti dal dramma del terremoto. «Sono necessarie infrastrutture che diventano fondamentali per il lavoro, collegamento tra imprese, territori e persone – spiega – la centralità del lavoro: è uno dei primi punti che Confindustria pone da tempo. Poi è importante fare sistema, è decisivo per affrontare le sfide che ci pone la globalizzazione. In una fase delicata dell’Italia le parti sociali si uniscono non si dividono, bisogna essere tutti responsabili anche in chiave comportamentale. Sono doppiamente felice di ricevere questa cittadinanza onoraria e, riprendendo quanto detto da Pesarini e molti di voi che mi hanno preceduto, concordo che Treia sia una vera e propria cattedrale laica: chi passa di qui poi assume dei ruoli nazionali, quindi io consiglio tutti, entrando nel ruolo di ambasciatore di questa città, di passare per Treia perché qualcosa poi accade sempre. Siccome sono campano ed avendo una natura scaramantica, riprendendo ciò che diceva De Filippo, essere scaramantici è da ignoranti ma non esserlo porta male».
La chiusura del cittadino onorario di Treia Vincenzo Boccia è dedicata al valore delle idee rispetto a chi oggi grida o twitta ma senza avere contenuti in ciò che dice. «Non chiediamo scambi alla politica ma impegno su temi come infrastrutture, cuneo fiscale, giovani – ribadisce Boccia – come e cosa fare per intervenire in questi ambiti noi ci siamo. Cose che riguardano un’idea di società. Aperta ed inclusiva con persone al centro della società. A volte viviamo in un Paese che non ricorda la sua storia, i suoi contenuti: basta un tweet per rovinare la reputazione di qualcuno. Oppure anche chi ti urla addosso, un linguaggio che deve assolutamente cambiare. A Treia stiamo dimostrando che è possibile: parlare a bassa voce non significa avere un pensiero debole, quando hai un pensiero forte puoi anche sussurrarlo ma se hai un pensiero debole sei costretto a urlarlo perché hai poco da dire. Vogliamo contribuire a costruire un Paese che vada oltre ansia e assuefazione e che metta in pratica quanto recita il primo articolo della nostra Costituzione».
Fabio Renzi, segretario della Fondazione Symbola, elogia l’operato di Boccia
In precedenza il prefetto Iolanda Rolli aveva sottolineato come «un territorio come questo colpito dal sisma abbia necessità di aiuto e dal lavoro che può dare una spinta alla ripresa di zone dell’entroterra dove non basta la ricostruzione di scuole e nuove case per dare un futuro di sviluppo». Gianluca Pesarini ha detto come «Boccia prima che il mio presidente nazionale sia un amico che crede nei territori ed ha avuto sempre una grande attenzione verso le nostre comunità. Ora lo farà ancor più da ambasciatore e promotore di Treia. Oggi sono molto emozionato anch’io perché è un giorno particolare e perché ospitiamo due presidenti nazionali di due organizzazioni produttive come Confindustria e Copagri». Infine Fabio Renzi, segretario della Fondazione Symbola, ha ricordato «come dal 2012 Boccia sia una presenza fissa ai nostri seminari in tema di economia, società e sostenibilità. Lui ha sempre portato importanti contributi avendo la visione di un imprenditore che viene dalla pmi. Questo riconoscimento che viene dato a Boccia lo è anche per Symbola».
Gianluca Pesarini, presidente Confindustria Macerata
Franco Capponi, sindaco di Treia
Franco Verrascina presidente nazionale CopAgri
Claudio Pettinari, rettore Unicam
Vincenzo Boccia
David Buschittari
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”Da diversi anni l’azienda del presidente di Confindustria naviga in cattive acque. L’ultimo bilancio disponibile, risalente al 2017, mostra una chiusura in rosso per 3 milioni di euro. A quanto riporta Lettera43, il 2020 si sarebbe aperto per Agb con una riunione del consiglio di amministrazione nella sede legale di Salerno presieduta da Orazio Boccia, padre di Vincenzo e fondatore dell’azienda. In questa occasione si sarebbe decisa la strada da intraprendere, segnata da una procedura simile al concordato che permette di congelare l’esposizione debitoria, cioè il totale dei debiti di un’azienda, verso banche e creditori evitando così di dover dichiarare l’insolvenza presso il tribunale fallimentare.”
Entità tecnicamente fallite danno lezioni educative ed edificanti…