Nelle Marche si stima per dicembre una spesa delle famiglie in prodotti alimentari e bevande di 376 milioni di euro, più alta di 60 milioni rispetto al consumo medio mensile. Questo il dato elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato. Giorgio Cippitelli, segretario di Confartigianato imprese Marche spiega che «ad impattare su questo sono sicuramente i cosiddetti “dolci da ricorrenza”, prodotti in cui tradizione e qualità artigiana rappresentano un’importate fattore di status e apprezzamento. In generale, l’artigianato ha sempre costituito un elemento portante di tutto il comparto alimentare, soprattutto nella nostra regione».
Giorgio Cippitelli
Nelle Marche gli addetti del comparto Alimentari e Bevande sono 11.962, di questi 6.531, il 54,6%, operano in imprese artigiane, 4° posto in Italia dietro a Liguria (67,7%), Basilicata (56,2%) e Sicilia (55,6%). Nelle mpi fino a 49 addetti delle Marche sono occupati 3 addetti su quattro, il 74,8%, pari a 8.944. Un dato che riflette anche la tendenza nazionale: nel 2018 la spesa alimentare rappresenta il 15% del valore dei consumi delle famiglie italiane. Nei primi nove mesi del 2019 il volume delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari è sostanzialmente stabile sul +0,1%, dato in controtendenza rispetto al calo dello 0,7% registrato un anno prima.
«Le festività legate al Natale – evidenzia Cippitelli – e il maggiore reddito disponibile legato alle tredicesime, che riguardano in Italia complessivamente 18,2 milioni di lavoratori dipendenti e 15,6 milioni di pensionati residenti, modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: a dicembre il valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e di bevande è superiore del 19,0% alla media mensile annua».
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