Un progetto da oltre 4 milioni di euro per la riduzione del rischio idraulico del fiume Potenza (nel tratto da Fonte di Brescia a Taccoli). Elaborato dall’ex Genio Civile – Servizio tutela, gestione e assetto del territorio della Regione, è stato presentato nella sede dell’Unione montana Potenza-Esino-Musone. Presenti il presidente dell’ente, Matteo Cicconi, l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Angelo Sciapichetti, e il commissario alla ricostruzione, Piero Farabollini. Con loro anche i sindaci di San Severino, Rosa Piermattei, Castelraimondo, Renzo Marinelli, e altri rappresentanti e tecnici di diverse amministrazioni locali. I lavori, finanziati dall’Unione europea tramite il Por Fesr 2014-2020 e da un accordo tra il ministero dell’Ambiente e la Regione, prevedono il taglio selettivo della vegetazione in alveo con la rimozione delle alberature e degli arbusti, la sistemazione delle sponde, il ripristino completo della officiosità idraulica, la manutenzione dei ponti esistenti – con il rifacimento di due ponti in località Castello e nella zona del cimitero di Fiuminata -, il posizionamento di gabbionate, la realizzazione di palizzate e altre opere importanti.
«Interverremo su 54 chilometri di fiume – ha spiegato l’ingegner Vincenzo Marzialetti, dirigente dell’ex Genio Civile di Macerata, coordinatore del gruppo di lavoro che, in tempi record, ha presentato l’elaborato -. Ora inizia la fase esecutiva con la valutazione dell’impatto ambientale da parte della Provincia. Agli inizi del nuovo anno saremo in grado di procedere all’appalto». I lavori prevedono che saranno eliminate dall’alveo le pile di tre ponti già esistenti, «ne costruiremo due nuovi a una sola campata che saranno più lunghi e più larghi di tre metri quelli presenti ritenuti pericolosi per la loro vetustà. Quelli che abbiamo previsto – sottolinea ancora Marzialetti – sono tutti interventi di ingegneria circolare: gli alberi che andremo a tagliare, ad esempio, verranno riutilizzati per le palificazioni, riporteremo le aree golenali alle quote dell’alveo e i materiali saranno utilizzati per sistemare le sponde e per tutta una serie infinita di interventi che richiederanno necessariamente la divisione di questa importante opera pubblica in lotti funzionali. Il lavoro più grande sarà comunque la rimozione della vegetazione in alveo. Resteranno solo le alberature ripariali e questo triplicherà la capacità di piena in particolare nelle zone a rischio esondazione». L’importo totale del progetto ammonta a 4 milioni 175mila euro. Di questi 3 milioni circa saranno investiti sul tratto che va dalle sorgenti del Potenza a ponte Sant’Antonio interessando i comuni di Fiuminata, Pioraco, Castelraimondo e San Severino. Il restante importo di circa un milione interesserà, invece, il tratto che va da ponte Sant’Antonio alla località Taccoli, a San Severino. Altri tre ponti (Valcora, ponte Pontile e ponte San Cassiano nel territorio di Fiuminata) saranno interessati da interventi di manutenzione che consisteranno nel recupero dell’area golenale, nella pulizia superficiale del calcestruzzo, nel trattamento dei ferri, nella riprofilatura, nel ripristino di stuccatura dei giunti e nel ripristino con malta. «Per l’esecuzione delle opere – dice l’assessore Sciapichetti – spero nella possibilità di coinvolgimento delle imprese locali. Va rimarcato, inoltre, che tutto l’intervento interesserà i Comuni che ricadono nell’area cratere del sisma». Al gruppo di lavoro che ha firmato il progetto definitivo per la riduzione del rischio idraulico del fiume Potenza, insieme all’ingegnere Vincenzo Marzialetti, in qualità di capo progettista, hanno collaborato l’ingegnere Giordano Piancatelli, coordinatore e responsabile delle strutture in cemento armato, Giannicola Domizi, coordinatore e responsabile delle autorizzazioni paesaggistiche, il geolologo Giulia Marsili, i collaboratori tecnici Alessandro Acqualagna, Mariella Arditi, Francesco Luchetti, Andrea Miconi e Lauretta Pannelli, il responsabile dell’area amministrativa Roberta Tognetti e il collaboratori amministrativo Romina Ciamarra. Il coordinamento della relazione botanico vegetazionale è stato invece affidato a Fabio Taffetani dell’Università Politecnica delle Marche, che si è avvalso della collaborazione di Simone Ottorino Bai, Marco Bianchini, Dalifor Cuk e Carlotta Ilari.
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