(foto e video di Andrea Petinari)
Anche quest’anno l’Università di Camerino ha celebrato la Notte europea dei ricercatori. La giornata di ieri, quando in tutta Europa si è celebrata la manifestazione promossa ogni anno dalla Commissione europea alla quale Unicam ha sempre aderito fin dalla sua istituzione, ha avuto come tema a Camerino “E ritornammo a riveder le stelle” e come location il cortile del convento San Domenico, sede del Museo delle Scienze di Unicam. «Questa è una giornata unica in cui possiamo diffondere i risultati di ciò che facciamo. Questo planetario con cui racconteremo il nostro futuro e il nostro passato servirà a dire che la ricerca è fondamentale».
Il rettore Claudio Pettinari
Protagonista è stato il nuovo planetario del Museo delle Scienze di Unicam, allestito proprio nel chiostro del convento San Domenico, e le attività di ricerca legate allo spazio, che vanno dalla matematica, alla fisica, dalla chimica alla storia dell’arte.
Il Planetario rappresenta un altro tassello che si va ad aggiungere alla ripresa del Museo delle Scienze, arricchendo ancora di più l’offerta che il Museo stesso propone alle famiglie, alle scuole, ai docenti, ai semplici appassionati di scienza. Il terremoto ha inferto un duro colpo al Museo, la cui sede è ancora inagibile, ma non perdersi d’animo e reagire è fondamentale, tanto che i colleghi del Museo delle Scienze hanno potenziato la loro offerta alle scuole, muovendosi con Unicam Science Bus ed andando direttamente a portare le proprie attività dove richiesto. Dopo i saluti istituzionali del rettore Claudio Pettinari, del sindaco Sandro Sborgia e del direttore del Sistema Museale di Unicam Gilberto Pambianchi, della presidente dell’associazione Nemesis Molisella Lattanzi, il giornalista e presentatore Maurizio Socci ha dato il via alla performance “Di stelle e d’altro”, nella quale sono stati protagonisti il rettore Claudio Pettinari, chimico, i professori Roberto Giambò, matematico, Flavio Travasso, fisico, Alessandro Delpriori, storico dell’arte.
La rivelazione delle onde gravitazionali sta offrendo un nuovo modo per osservare l’universo “ascoltando il suono” prodotto da particolari eventi: con il supporto di un dimostratore Travasso ha spiegato come un corpo celeste interagisca con lo spazio circostante cambiandone le proprietà, di come questo cambiamento si propaghi giungendo a noi e di come possa essere rivelato fornendo informazioni riguardo la sorgente che la ha prodotto. Giambò ha parlato di abbagli cosmici e di come alcuni uomini straordinari grazie alle loro ricerche, al loro intuito, e ai loro errori, ci hanno permesso di scoprire di più sull’evoluzione del nostro universo. Pettinari e Delpriori hanno invece accompagnato i presenti in un viaggio alla scoperta di come i grandi artisti hanno interpretato il cielo, in un connubio tra arte e chimica Ogni intervento è stato preceduto dalla lettura di brani sul tema da parte di Maria Sole Cingolani e dall’esecuzione di brani musicali da parte di Massimo Gerini e Alessandro Galletti. Al termine, dopo la visita guidata al Planetario, ognuno ha potuto portarsi a casa, in ricordo della serata, una stella con il proprio nome.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati