di Giacomo Gardini
Artemigrante torna a colorare le strade e le piazze di Macerata, nell’edizione del suo ventennale. Nato quasi per gioco, il festival di arte contemporanea e circo di strada ideato e curato da Marco Cecchetti ha conosciuto negli anni «una crescita lenta ma graduale». Una rassegna unica in Italia, che dallo scorso anno sfila tra i sette festival di genere, in Italia, riconosciuti del Mibact.
Marco Cecchetti
Spunta un sorriso sul volto di Cecchetti quando ricorda i primi giorni del festival: «Eravamo cinque fricchettoni allo sbaraglio, accomunati dalla stessa profonda passione per l’arte in ogni sua forma. In occasione della festa della musica, durante uno spettacolo in piazza Mazzini, è nata l’idea: attori, giocolieri, studenti universitari e giovani maceratesi all’opera per dar vita a qualcosa di totalmente innovativo nella nostra provincia. Avevo appena compiuto 19 anni. Del nucleo iniziale, ormai, sono rimasto soltanto io». Vent’anni separano Artemigrante dalla sua “prima volta”, e tanto è cambiato nel tempo: «Macerata era avvolta da un incredibile fermento artistico – racconta Cecchetti – con tante compagnie teatrali che calcavano la scena. L’assessore alla cultura allora in carica, Massimiliano Bianchini, appoggiò subito la nostra idea. Siamo partiti piano, per poi crescere gradatamente». Installazioni, laboratori sperimentali popolavano piazza Mazzini, dove la rassegna è stata ospitata nel primo decennio. Poi Artemigrante si è spostata in piazza della Libertà per ospitare il circo. «Il nostro paese – spiega – al momento è attraversato da una vera e propria rivoluzione circense, seppur in netto ritardo rispetto al panorama europeo. Il circo italiano sta crescendo, e noi con lui: abbiamo cambiato volto, ora abbiamo tra le mani un festival dispendioso, che cerca anno per anno di sperimentare i cambiamenti in atto sulla strada».
Quella stessa strada che, nonostante l’arrivo del circo, conserva un ruolo di primaria importanza per Artemigrante. «Io stesso sono stato artista di strada per più di 12 anni», ricorda Cecchetti che oggi gestisce il Terminal a Macerata e lo chalet Barracuda a Porto Potenza. Dieci giorni di festival, tra spettacoli aperti a tutti e il circo, che dal 30 agosto all’8 settembre sarà in piazza Vittorio Veneto, pronto a ospitare più di 190 persone. «Saremo presenti in tantissimi spazi di Macerata – anticipa il fondatore di Artemigrante -. All’ex mercato delle erbe, l’1 settembre ospiteremo Claudio Stellato, uno tra gli artisti contemporanei con più riconoscimenti a livello europeo. In piazza Cesare Battisti sarà allestita una mostra targata Ratatà, senza dimenticare gli Antichi forni, dove rievocheremo le atmosfere del teatro domestico».
Il nome più caldo, tra quelli degli ospiti, è quello di Stefan Sing, maestro e innovatore della giocoleria coreografica. Oltre a lui, tra i tanti artisti, Tonino Carotone, i Soralino, Piero Massimo Macchini e i Camillas, senza dimenticare Elli Huber, trapezista australiana, direttamente da Sydney. «Ci aspettiamo presenze da tante regioni d’Italia – dice Cecchetti -, e forse anche dall’estero. Dall’anno scorso abbiamo spostato l’inizio del festival in concomitanza con la festa di San Giuliano. Più movimento, più partecipazione, più “strada”. Ci sarà da divertirsi».
Di seguito una galleria fotografica con le immagini di diverse delle passate edizioni di Artemigrante:
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