Da sinistra, la vicepresidente Anna Casini, il governatore Luca Ceriscioli e l’assessore alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti
di Martina Marinangeli
«Zero personale più zero semplificazione uguale zero ricostruzione». Usa il linguaggio dell’aritmetica il governatore Luca Ceriscioli, per tracciare un bilancio di quanto, a suo parere, è stato fatto nell’ultimo anno dall’Esecutivo gialloverde per le aree marchigiane colpite dal sisma. E non è un caso che il presidente prof di matematica si affidi ai numeri, terreno che gli è più congeniale, con lo «zero» che ritorna come un mantra durante tutto il duro attacco nei confronti del governo Conte, andato in scena oggi (7 agosto) in occasione della presentazione del documento «RendicontiAmo le Marche» a quasi tre anni dal terremoto che ha colpito il centro Italia. «È il governo dello zero: mandato zero, crescita zero del Pil, zero investimenti, e anche zero interesse e zero provvedimenti concreti per le zone terremotate».
Citando Cronache Maceratesi come «una delle testate che si è occupata ampiamente del sisma», Ceriscioli riporta una delle dichiarazioni rilasciate a Civitanova dal vicepremier pentastellato, Luigi Di Maio, il 20 gennaio del 2018: «Sblocchiamo la ricostruzione. Nelle zone colpite dal sisma – diceva allora il capo politico del Movimento – si manifesta il problema dello Stato e della sua burocrazia alla massima potenza». «Siamo d’accordo – colpisce duro il governatore – peccato che poi alle parole non siano seguiti i fatti». E non lesina le critiche neanche all’altro vicepremier, il leader del Carroccio Matteo Salvini, che il 16 dicembre scorso scriveva una lettera ai terremotati con il messaggio «non smetto di pensare a voi»: «ha smesso di pensarci subito dopo le elezioni – il commento caustico del governatore –. Si parla per una settimana di una barca con 20 migranti e non si parla più di 30 mila persone che sono ancora oggi fuori dalle loro case. Persino quando è venuto il Papa a Camerino nessuno dei membri del governo era presente. Si erano impegnati ad imprimere una svolta, promettendo un’accelerazione delle procedure, garantendo più personale e una semplificazione delle norme. Ad oggi, però, non hanno semplificato nulla e non è aumentato il personale, e infatti il ritmo della ricostruzione procede esattamente come prima».
La conferenza in Regione a quasi tre anni dal sisma
Nel contestualizzare le sua invettiva, Ceriscioli fa un confronto con «i governi precedenti, che insieme alla Regione vengono usati dai gialloverdi come capri espiatori per lo zero che è stato fatto nell’ultimo anno: i governi precedenti – afferma dati alla mano – hanno stanziato risorse per l’emergenza, per lo sviluppo e per la ricostruzione, con fondi impegnati per 1,6 miliardi di euro. L’attuale esecutivo, oltre a non aver garantito più fondi, fino ad oggi non ha permesso nessuna nuova assunzione, benché da oltre un anno ci manchino 120 persone nell’ufficio speciale ricostruzione, e sono in vigore ancora norme ordinarie per un evento straordinario». Norme che poi sono le stesse che avevano varato i governi Renzi e Gentiloni. «Clamorosa è stata la bocciatura dei nostri emendamenti al decreto Sblocca cantieri – ricorda il presidente, affiancato dalla sua giunta quasi al completo – che erano stati approvati e ritenuti prioritari dalla Conferenza delle regioni, peraltro a maggioranza filogovernativa. In questo contesto, la ricostruzione durerà 30 anni. Ci sono 45mila pratiche e, a nostro avviso, ne andrebbero fatte 5mila l’anno per garantire una ricostruzione che duri 9 anni, ma attualmente viaggiamo sull’ordine delle 1200». Oltre all’attacco, Ceriscioli snocciola anche le risorse impiegate invece dalla Regione per la ricostruzione: «per quella privata, sono state autorizzate 2791 pratiche, con 415 milioni di euro di risorse, mentre per quella pubblica, i progetti approvati sono stati 223 per 121,5 milioni di euro. Per l’emergenza, abbiamo erogato risorse per 904 milioni di euro. Per lo sviluppo, infine, dal Psr sono stati attivati bandi per 93 milioni di euro, di cui 23 milioni pagati a 3277 aziende, e con l’asse 8 del Fesr (in entrambi i casi si tratta di fondi europei, ndr), abbiamo fatto bandi per 92 milioni di euro, di cui 8 milioni pagati, con 315 beneficiari tra pubblici e privati».
Prima che avete fatto?
E nei 2 anni precedenti cosa era stato fatto? Molte cose poi dipendono dalla regione e non dallo stato.Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Pensa a quello che hai fatto tu Ceri, hai regalato soldi a quelli che nemmeno erano nel cratere e tralascio di menzionare gli amici alla Asur quanto si sono pappati e noi per curarci dobbiamo pagare. Saluta la poltrona che presto te ne vai
Senza parlare di come ha smantellato la sanità marchigiana a favore del suo amico debenedetti
Cosa hanno fatto Farabollini e Crimi? Non avrebbe dovuto essere il "cambiamento"?
Farebbe bene a stare zitto lui e la sinistra che non hanno fatto niente, anzi hanno chiuso gli ospedali perché non si chiede che ha fatto lui con i soldi del terremoto
Però gli ospedali li avete chiusi in totale autonomia.
Lui cos'ha fatto, a parte una pena profonda?
Speriamo che i Marchigiani siano svegli per le prossime elezioni regionali.
A dire il vero anche io pensavo in un'accelerazione dopo il voto del marzo 2018!! Invece c'è stato più immobilismo di prima senza pensare che la fase immediata dell'emergenza post sisma era superata da un pezzo!!
Il silenzio sarebbe la più grande virtù...se lo si usasse!!!
Ha anche la faccia di criticare gli altri!
Tutti a difendere i 5 stelle , ma veramente...
Che coraggio! Ma perché apre bocca?
Il bue che disse cornuto all'asino. Da che pulpito sta predica.
Quant’è bravo in matematica
Senza vergogna questo
Ma vai in ferie Ceriscioli
Cambia mestiere ceri
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Sempre colpa degli altri! Siamo alle comiche finali. errani e de micheli li ha dimenticati. #chepena
Dato che dei tre anni dal terremoto, due riguardano il precedente governo di sinistra ed uno l’attuale governo giallo-verde, eventualmente il bilancio aritmetico del governatore Ceriscioli non è ZERO a ZERO ma DUE a UNO a sfavore della sua parte politica. Purtroppo la disonestà della politica, nessuno escluso, è questa!!!
Ha parlato la radice quadrata di -1, ossia un numero immaginario.
Sciapichetti, inutile che ti turi il naso!
Ma… parla lui?
Non prendetemi per un nostalgico, la colpa voglio darla in parte anche all’elettorato che non sa più dare fiducia politica a uomini di partito. Ricordiamo il terremoto della Valnerina, di Preci, Colfiorito e soprattutto Serravalle di Chienti con il suo sindaco marcato P.S.I. cantieri terminati tanto che la Valnerina non la ricorda più nessuno. Case ricostruite e casette in legno che sembrano messe pochi giorni fa. In questi anni, cosa è cambiato dirigenza burocrate al massimo, politici non preparati, Governi spesso folcloristici senza ideali e coraggio. Una vecchietta con la sua casa in legno a tenuto in scacco un ministro per molti mesi. Dove è finita quella politica che ha fatto dell’Italia la quinta/quarta potenza industriale al Mondo? Perché i partiti non producono più uomini come De Gasperi, Mattei, Vanoni, Marcora, Remo Gaspari, Don Sturzo, Berlinguer, Malagodi, Almirante, La Malfa, Saragat, Nenni, Giuseppe Zamberletti fondatore della protezione civile. A quali politici di oggi possimo paragonarli? Elettorato non andiamo più a votare senza conoscere la storia politica del nostro Paese Italia e soprattutto non improvvisare movimenti politici – civici con uomini senza alcuna base amministrativa. Ivano Tacconi capo gruppo UDC comune di Macerata.