Angelo Sciapichetti
«La ricostruzione e il rilancio socio-economico dell’entroterra maceratese, devastato dal terremoto, passano attraverso l’investimento in infrastrutture materiali e immateriali, come la bretella San Severino-Tolentino e la banda larga. Due interventi strategici per il rilancio del territorio, portati avanti dalla Regione Marche con determinazione e ricercando la collaborazione degli enti locali». Lo sottolinea l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, intervenendo in merito alle polemiche dei giorni scorsi. «Va ribadito – aggiunge Sciapichetti – che la bretella rappresenta l’opera infrastrutturale che non solo collegherà due città importanti dell’entroterra maceratese e le relative aree industriali, ma sarà l’asse viario in grado di collegare due vallate, quella del Chienti, interamente attraversata dalla superstrada e quella del Potenza, più indietro a livello di infrastrutture viarie». Sciapichetti ricorda che il governo regionale, «così come ha fortemente voluto e finanziato, con oltre 10 milioni, la bretella San Severino-Tolentino, ha finanziato per intero la realizzazione e la messa in opera della banda ultra larga in tutti i comuni marchigiani. I lavori, per un importo di oltre 105 milioni di euro, sono già iniziati in 69 comuni e, secondo il cronoprogramma, dovranno essere portati a termine entro la fine del 2020. Essere connessi con il mondo è condizione essenziale, oggi, per attrarre investimenti anche nelle aree interne, specie per una regione, come la nostra, che vuole puntare sul turismo e la valorizzazione delle bellezze naturali, storiche, architettoniche e sulle eccellenze enogastronomiche».
L’assessore evidenzia, quindi, che «la bretella San Severino-Tolentino fa parte di un vero piano di sviluppo infrastrutturale. Insieme alla pedemontana Fabriano, Muccia, Camerino, allo svincolo di Cambugiano e il relativo collegamento con la via Mattei-La Pieve-Villa Potenza (anche in vista della realizzazione del nuovo ospedale provinciale), l’innesto alla superstrada di Civitanova, e l’ammodernamento della SS78 fino a Sarnano – aggiunge – darà una risposta, in termini di modernità e sicurezza, al problema dei collegamenti viari di cui soffre, da sempre, il territorio maceratese. Dire, come è stato detto nei giorni scorsi, che la bretella non serve, è un errore, così come sbaglia chi oggi – forza politica ora al governo nazionale – tenta di rivendicare a sé tutti i meriti dell’opera. La verità è che il progetto non nasce ieri, come si vorrebbe far credere. In questi anni c’è stato un grande lavoro di squadra, portato avanti proprio da quelle amministrazioni locali, Regione, Provincia, Comuni, che quella forza politica, che oggi grida al successo, ha sempre osteggiato politicamente. Insieme alla Camera di commercio, associazioni territoriali di categoria, Quadrilatero, Anas, Ministero delle infrastrutture, sono riuscite a ottenere il finanziamento degli 88 milioni necessari che, aggiunti ai fondi messi a disposizione dalla Regione Marche, consentiranno la realizzazione dell’opera. Anziché rivendicare, unilateralmente, meriti, andrebbe invece valorizzato un metodo di lavoro che ha visto collaborare fattivamente tutta la filiera istituzionale – conclude Sciapichetti – e che è l’unico che potrà dare risultati anche in futuro, indipendentemente da chi si alternerà al governo dei vari livelli istituzionali».
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A tre anni dal sisma sviapichetti non è ancora riuscito a sgomberare le macerie. Ora ha la faccia di parlare di progetti futuri che avrebbero dovuto esser compiuti da decenni.
Pallotto nel 2020 ci saranno le nuove elezioni regionali quindi mi sembra normale ritirare fuori vecchi progetti che certamente andavano fatte da anni e non adesso che questa bretella Tolentino/ S. Severino quante industri dislocate nelle due zone industriale metterebbe in comunicazione? Sono andate avanti anche con le tante difficoltà per anni e la strada la facciamo adesso che probabilmente non serve più se non a far raggiungere prima Tolentino da S. Severino o viceversa ma c’è già il treno, le corriere e i camion continueranno( quelli pochi rimasti) a fare le stesse strade secondo la propria convenienza e senza aspettate i ritorni di fiamma di disegni già progettati prima della presa del Piave La banda larga, per carità se vista come se si dovessero cambiare condutture idriche tutte bucate va bene ma se serve per aumentare il turismo se prima non le ricostruisci le probabili località turistiche dove li mandi? Dove sono stati fino adesso. E poi mi fermo qui perché è veramente vergognoso che mi vengono a chiudere una buca davanti casa dopo che sono tre anni che non ci abito più o mi hanno buttato fuori sul tipo oggi lo fai a me ma stai sicuro che lo farò io a te. Ci cono gli affermatori del chi lo dice non lo fa, come dice Brunetta, studiassero. Comunque, questa premessa che del resto trovo giustissima e che comunque non vuole diventare politica mi fa venire in mente una grossa discriminazione di cui già in passato ho visto gli esiti. Per farla facile, se di Salvini c’è la massima libertà di scrivere che non dovrebbe comandare in quanto non ha lavorato mai un giorno in vita sua e prendere consigli dopo che ti sei spaccato la schiena non solo in fabbrica ma anche in un’azienda, direttamente da lui, non lo accetti perché non lo rendi capace di prendere decisioni importanti dato che poi non è che sia un filosofo d’altri tempi con importanti pubblicazioni ghiottamente ricercate dagli amanti del pensiero e di tante altre materie dove l’0zio viene ancora considerato il padre dei vizi. Dicevo, se di Salvini si può scrivere che non ha mai lavorato ed è un ministro, di un sottoposto no . Non è discriminazione questa? Salvini ha fatto la scuola nel partito e quindi più di tanto non può conoscere, sapere ecc, mentre qui e non è Salvini stiamo parlando di una persona che per raggiungere quello che voleva è stato dirigente, presidente nei luoghi che non solo ti fanno diventare ministro ma se ti giostri bene addirittura Presidente della Repubblica.
Grazie Sauro Micucci, ma per chi come me continua a farla 4 volte al giorno è una strada vitale, non la vedrei così inutile..
Orlandini conosco bene quella strada e farla quattro volte al giorno è una tortura. Però come dice Pallotto andava fatta a suo tempo e sarebbe stata importantissima allora, adesso sembra più una promessa e se veramente si farebbe la spesa enorme non la giustificherebbe. Certo non è detto che per qualche miracolo tutta la zona potrebbe rivivere un altro boom economico. Ma sarebbe improbabile anche se colleghiamo il discorso a quanto veramente poco si sta facendo per le zone limitrofe colpite da terremoto. Una costruzione di questa strada che ho letto anche difficile da fare per la struttura geologica. Usare la ferrovia come metropolitana di superfice, come da anni viene proposto e eventuale navetta o bus potrebbe non rendergli più obbligatorio fare quel tragitto per quattro volte al giorno in auto,