Scuola Don Bosco, Pezzanesi:
«Sicurezza al primo posto»

TOLENTINO - La risposta del sindaco agli attacchi del comitato impegnato nella difesa dell'istituto. Il quadro dei lavori in cantiere: «Non sempre si può ricostruire dove era e com'era»

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L’istituto comprensivo Don Bosco

 

Dopo la raffica di critiche rivolte al sindaco Giuseppe Pezzanesi dal neonato “Comitato Don Bosco”, il primo cittadino replica: «La nostra intenzione è quella di spendere i finanziamenti pubblici per costruire nuovi edifici e non per intervenire con ristrutturazioni parziali che non garantirebbero lo stesso grado di sicurezza, la stessa durata e spazi didattici ottimali. Attualmente siamo in attesa degli indici di vulnerabilità sismica dell’istituto Don Bosco. Per quanto riguarda invece il complesso del suo villaggio scolastico, vogliamo utilizzare l’intera area che prima ospitava le Maestre Pie Venerini».

Una veste nuova per il comprensorio, collocata all’interno della rete del centro urbano: «Una nuova scuola, in linea con le migliori normative antisismiche – spiega il sindaco – distante solo pochi metri dalla sua vecchie sede. Il Don Bosco, complesso sotto l’egida della Soprintendenza, verrà consolidato e adibito ad un pubblico utilizzo, finalizzato alla rivitalizzazione del centro storico.

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Giuseppe Pezzanesi

Su questa vicenda, ci solleva il fatto che anche i rappresentanti del Comitato nazionale scuole sicure abbiano dichiarato che la priorità va data alla sicurezza dei ragazzi». Un discorso a parte merita invece il futuro della scuola Lucatelli: «Una parte, la più vecchia, sarà demolita per far spazio ad un nuovo edificio – prosegue il primo cittadino -. Nel periodo necessario per realizzare i lavori, gli studenti verranno ospitati in sedi adeguate, funzionali e sicure. Non essendo i lavori delle nuove scuole realizzati in contemporanea, potranno trovare una sistemazione temporanea, all’occorrenza, negli spazi degli edifici già costruiti». L’amministrazione Pezzanesi sembra quindi avere «le idee ben chiare riguardo la ricostruzione delle scuole del centro storico: «Un uso corretto, ottimale e razionale delle risorse assegnate, circa 18 milioni di euro, preferendo edifici nuovi a raffazzonate opere di messa in sicurezza o miglioramento sismico dell’esistente. Agli agitatori di professione, che hanno dimostrato di valere ben poco nei ruoli temporaneamente assegnategli dalla politica, è bene ricordare che forse è giunto il momento di impegnarsi in maniera costruttiva e non polemica o strumentale». Il futuro di Tolentino e dei suoi studenti sarà scritto a più mani, a detta del sindaco: «Vogliamo confrontarci con cittadini e con associazioni, anche per idee e suggerimenti – conclude Pezzanesi -. La nostra volontà di favorire la partecipazione diretta è provata anche dal recente questionario dedicato proprio a immaginare, tutti insieme, il futuro del nostro centro storico mentre qualcuno, purtroppo per lui, resta ancora ancorato a visioni limitate e poco perseguibili. Non sempre si può ricostruire dove era e come era. Dobbiamo garantire alle generazioni future una città sicura da vivere in ogni suo aspetto, nella piena consapevolezza di poter contare su scuole, edifici pubblici e privati, case che garantiscono il massimo livello di sicurezza».

 

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