Sisma, l’appello della Cna:
«La Zona economica speciale
è indispensabile per ripartire»

CAMERINO - Il presidente provinciale Luciano Ramadori sulla possibilità di instaurare una tassazione agevolata nelle aree del cratere: «E' un progetto che può fermare lo spopolamento e attrarre investimenti»

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Il convegno a Camerino

 

di Monia Orazi

 La Cna rilancia sulla Zona economica speciale, l’area a tassazione agevolata che si ritiene indispensabile per attrarre investimenti, chiedendo che ne venga attivata una specifica per le zone del cratere terremotato. A chiederlo di nuovo, è stato Luciano Ramadori, direttore provinciale Cna Macerata, nel corso di un incontro che si è tenuto a Camerino, alla presenza del vicesindaco Lucia Jajani e di tanti artigiani locali. «E’ stato presentato l’anno scorso, in collaborazione con altre associazioni di categoria e le università di Camerino e Macerata, il progetto della zona economica speciale – ha ricordato Ramadori – che non si costruisce a tavolino mandando pezzi di carta. Si predispone con i criteri individuati dal basso, in base alla necessità dei territori, che incidono tramite agevolazioni territoriali per un certo periodo di tempo. La Zes deve avere un passaggio in Regione, abbiamo chiesto il supporto degli uffici regionali per poterla strutturare. Deve essere una zona con grandezza differente, Visso non può essere trattato come Corridonia».

incontro-Cna-Camerino-3-650x366L’obiettivo è di attrarre investimenti, possibilmente provenienti da fuori zona, per creare imprese, attività e lavoro. «Va spalmata la tipologia di aiuto in base alle zone – ha aggiunto il direttore provinciale Cna – se ne deve calcolare il peso economico sulle finanze pubbliche, stabilendo una durata per 15, 20 anni, poi va fatto il passaggio al Parlamento europeo. Abbiamo incontrato l’ex presidente Antonio Tajani e chiederemo di incontrare il nuovo appena eletto, David Sassoli, per avviare il percorso della 92esima zona economica speciale a livello europeo. Nel continente ne sono attive 91, stanno dando ottimi risultati, specie nell’est Europa ed in Irlanda. Il costo della manodopera andrebbe al di fuori dei contratti collettivi nazionali di lavoro, le aziende avrebbero minori tasse, gli affitti sarebbero calmierati. Questo è un progetto che può fermare lo spopolamento del territorio». All’incontro sono intervenuti anche Paola Fava, esperta di progettazione e fondi di garanzia e Michela Rossi, della Cna ufficio sisma di Camerino, che hanno illustrato la zona franca ed alcuni bandi attivi in scadenza il prossimo 15 luglio.

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