di Gabriele Censi (foto di Fabio Falcioni)
Parole tabù “come meticciato” vengono pronunciate a Symbola, il luogo del confronto che mette al centro il dibattito su economia e ambiente e fa da supplente alla politica, ha scelto come titolo “Da soli non si può” .
Lo dice chiaramente anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, stamattina a Treia per il Seminario estivo della fondazione: «Il paese è pieno di duri senza contenuti, il pensiero forte si sussurra e non si urla. Il linguaggio è elemento determinante dell’identità. La coesione nazionale si fonda sul lavoro. Nella ricostruzione del dopoguerra si diceva prima le fabbriche e poi le case. Oggi lanciamo il patto della fabbrica, no salario minimo ma più soldi in busta paga con gli sgravi fiscali. L’azione della contrattazione è centrale e come corpi intermedi stiamo facendo quello che la politica non fa, i ruoli sono capovolti. Puntiamo sull’inclusione dei giovani soprattutto al sud e detassiamo i premi di produzione. Questa è la nostra ricetta per riavere certezza del futuro».
La giornata conclusiva del seminario mette insieme impresa e terzo settore. Gino Sabatini esalta il ruolo della nuova Camera unica regionale che presiede, e punta sui giovani: «Quest’anno si sono diplomati i primi millennials, giovani, cultura e ambiente sono i driver su cui puntare». Il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini parla del coraggio di decidere: Qui abbiamo lanciato la “Shoes valley” con l’aiuto di esperienze già di successo di amici di altre regioni, un brand di territorio che ha radici antiche. Il 20 luglio festeggiamo i 75 anni della nostra associazione, nata con la guerra ancora in corso per la lungimiranza dei nostri imprenditori».
Aldo Bonomi, direttore Aaster, definisce Symbola come il luogo della fiducia. «E’ ora di mettersi in mezzo tra economia e politica, questo il luogo del “meticciamento”» e invita Fabio Renzi ad assumere un ruolo diretto: «Ti vedo bene come presidente del Parco dei Sibillini». La LegaCoop nella giornata Onu della cooperazione annuncia con il suo presidente Mauro Lusetti l’adesione alla fondazione Symbola: «Viviamo un tempo del cambiamento tecnologico rapidissimo che oggi favorisce solo il 10% della popolazione, serve coesione e un’unica organizzazione della cooperazione». La presidente di Coldiretti Marche Maria Letizia Grandoni sottolinea il bisogno di legare il mondo agricolo al contesto urbano: «Non c’è città sana senza agricoltura, la tecnologia aiuta l’agricoltura di precisione e la sicurezza alimentare». Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo affronta il tema delle fondazioni comunità per colmare il divario della disomogeneità territoriale della fondazioni bancarie: «C’è un’emergenza da affrontare, un milione e 250 mila bambini in condizioni di povertà educativa»
Oltre 200 interventi nella settimana treiese di Symbola, il presidente Ermete Realacci conclude elogiando le contaminazioni: «Unire gli uomini è il lavoro più bello dell’uomo – dice citando Saint-Exupéry, poi fa l’esempio di Ripe San Ginesio dove è in corso Borgo Futuro -, il sindaco nostro ospite ci ha detto che tra le tante iniziative molto belle stanno realizzando un forno comune, mi ha fatto pensare a Tamerlano che conquistò e sterminò popoli ma sceglieva di attaccare i paesi che avevano forni familiari e non quelli con i forni comuni, lì avrebbe trovato una comunità coesa».
«C’è una domanda di Italia crescente – continua Realacci – ma la nostra percezione è diversa. Come Europa siamo forti se troviamo un’idea che scalda gli animi, e la crisi ambientale è la nostra occasione». Realacci saluta lanciando un’idea di manifesto a cui si possa aderire in prima persona: «Per mettere assieme l’idea di un’Italia che non nasconde i suoi problemi ma è conscia dei suoi punti di forza per produrre un’economia a misura d’uomo in grado di competere, c’è una maniera italiana di stare al mondo che traendo forza dal passato investe sul futuro»
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…ma che anche questi hanno aperto delle onlus, per caso!? gv