Sblocca cantieri, Morgoni:
«Immobilismo burocratico
è ruspa che accumula macerie»

SISMA - L'intervento del parlamentare del Pd alla Camera prima del voto definitivo: «La critica radicale riguarda i temi degli appalti pubblici, della proliferazione dei commissari e anche la ricostruzione dei territori sul quale questo provvedimento si dimostra ampiamente inadeguato»

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Mario Morgoni

 

«Il governo non può ignorare che ricostruzione e sviluppo economico non sono due temi distinti ma due elementi dello stesso problema in particolare per le aree interne. L’immobilismo burocratico e’ la ruspa che accumula macerie». Cosi’ Mario Morgoni, parlamentare marchigiano del Pd nel suo intervento alla Camera prima del voto definitivo sullo ”sblocca cantieri”. Morgoni elenca «le criticità dovute all’immobilismo burocratico: Finanziamenti agevolati fino a 30 mila euro per le micro, piccole e medie imprese. Il soggetto gestore Invitalia avrebbe dovuto avviare l’esecutività del provvedimento tramite convenzione con il Mise e il commissario straordinario. Ad oggi nulla di fatto, ad oltre un anno e mezzo dall’ordinanza». E poi il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi per l’impresa del cratere. «Misura – fa presente Morgoni – che ha ottenuto oltre un anno fa il placet europeo ed è in attesa di circolare, istruzioni e modulistica dell’Agenzia delle entrate. Nessuno quindi ha ancora beneficiato di una misura che dovrebbe essere estesa al 2020 e prevedere la cessione del credito a privati». Danno indiretto: «contributo rivolto alle imprese che abbiano subito un calo del fatturato di almeno il 30% del fatturato a seguito degli eventi sismici. Le regioni Marche Lazio e Abruzzo hanno proposto a suo tempo al Mise di riconoscere anche le spese sostenute per la ripresa o la prosecuzione dell’attività nel 2019 e 2020 e di eliminare il limite del 30% del contributo sulla percentuale di riduzione di fatturato. Il relativo decreto interministeriale che recepisce tale istanza e del giugno 2018. La firma del ministro di Maio è arrivato un mese fa e si attende ancora quella del Ministro dell’economia e poi il passaggio della Corte dei Conti. Nella sola Regione Marche ci sono in graduatoria 1140 imprese che hanno i requisiti per l’ottenimento del contributo ma stanno perdendo la speranza di averlo». Conclude Morgoni: «La critica radicale che rivolgiamo a questo provvedimento riguarda con fondate motivazioni i temi degli appalti pubblici, della proliferazione dei commissari e anche il tema della ricostruzione dei territori dell’Italia Centrale sul quale questo decreto si dimostra ampiamente inadeguato a corrispondere le esigenze pressanti e drammatiche che vengono dalle comunità colpite».

 



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